Arrivano I Russi, Arrivano I Russi: la recensione

Arriva dal pieno del periodo hippy una commedia tutto sommato godibile e che fa della pace, dell’amore e dell’umorismo il suo mantra.

 

 

La storia dei rapporti diplomatici fra USA e URSS non ha mai visto un momento di reale rilassatezza e distensione; negli anni ’60 le due nazioni sono state più volte sul punto di dichiararsi una guerra in grado di far sprofondare l’intero mondo nell’abisso dell’olocausto atomico.
Quattro anni dopo l’incidente dei missili di Cuba (ottimamente raccontato da Thirteen Days), esce nelle sale americane Arrivano I Russi, Arrivano I Russi, una commedia gentile e divertente in grado a suo modo di lasciare una piccola traccia nello spettatore.

La trama vede un sottomarino sovietico avvicinarsi troppo alla costa di un’isoletta poco al largo della costa statunitense, tanto da arenarsi e costringere il comandante a far sbarcare in segreto un piccolo gruppo di marinai col compito di trovare una soluzione per disincagliare il vascello. Il contatto con l’ignara popolazione del luogo darà vita ad una serie di comici siparietti ma anche di una reazione armata che andrà a punteggiare un’escalation tutt’altro che scontata della situazione.

 

 

Arrivano I Russi, Arrivano I Russi si colloca in un momento temporale ben preciso, dove alla pressante preoccupazione sull’incontrollabilità della guerra fredda si associa la voglia di ridere e di sdrammatizzare la situazione; un ottimo esempio di film di questo tipo è Il Dottor Stranamore, uscito nel 1964 e che ha spalancato la strada alle pellicole capaci mettere in burletta le situazioni più tese (come peraltro anche seppe fare Spie Come Noi negli anni ’80).

Lo sviluppo della storia denota evidenti elementi pacifisti, ma senza eccessi che possano rendere la pellicola poco godibile; i momenti meno riusciti sono fondamentalmente due, uno a metà ed uno al termine del film, ma sono oggettivamente funzionali alla trama.

 

 

Il vero punto di forza di Arrivano I Russi, Arrivano I Russi è la sua sana dose di umorismo che sfocia talvolta nel grottesco; non c’è quasi nulla che venga preso sul serio, e questo aiuta moltissimo a rendere la visione leggera e sicuramente piacevole.
L’aspetto più serioso del film è quello legato ai rapporti umani, con un messaggio che punta a sottolineare quanto gli uomini divisi da bandiere opposte siano poi tutto sommato simili fra loro.

La regia è affidata a Norman Jewison, mano dietro capolavori di genere come La Calda Notte Dell’Ispettore Tibbs, Jesus Christ Superstar e Rollerball. Jewison è capace di tenere un ritmo alto durante quasi tutte le due ore di proiezione e, sebbene non utilizzi particolari tecniche di fotografia o stilistiche, riesce a confezionare una pellicola gradevole per quanto semplice e lineare.
Il cast è composto da nomi di secondo piano della cinematografia statunitense. Anche se possiamo trovare personaggi di maggior spicco, a partire da Carl Reiner (Il Mistero Del Cadavere Scomparso, la serie di film Ocean’s) e da Alan Arkin (L’Infallibile Ispettore Clouseau, Comma 22, Edward Mani Di Forbice, Havana, Gattaca, Little Miss Sunshine, Argo), il film vede soprattutto un’azione corale dove ben si inseriscono Brian Keith (Quarto Grado, L’Urlo Dei Comanches, Sam Il Selvaggio, Meteor), Jonathan Winters (Questo Pazzo, Pazzo, Pazzo, Pazzo Mondo, Riprendiamoci Fort Alamo!, Il Dittatore Del Parador In Arte Jack), John Phillip Law (Il Barone Rosso, Cassandra Crossing), Theodore Bikel (Sopra Di Noi Il Mare, Duello Nell’Atlantico, Le Colline Dell’Odio, My Fair Lady) e Tessie O’Shea.

Complessivamente la prova attoriale è buona e credibile.

 

 

Arrivano I Russi, Arrivano I Russi è una commedia che non ha particolari velleità, ma che ancora oggi si configura come una possibile alternativa per chi non disdegni vedere una pellicola d’annata e sappia scendere a patti con stili recitativi tipici dell’epoca. Il film è oggettivamente piacevole, pur senza puntare a chissà quali vette della cinematografia.

 

Arrivano I Russi, Arrivano I Russi, 1966
Voto: 6.5
Per condividere questo articolo: