L’eccezionale racconto delle vicende della compagnia Easy e dei suoi uomini che combatterono in Europa nel ’44-’45.
Band Of Brothers è la trasposizione per il piccolo schermo del libro di Stephen E. Ambrose di cui abbiamo parlato non troppo tempo addietro. Senza particolari adattamenti, anzi cercando di rimanere il più fedele possibile alla realtà, la produzione (dietro la quale c’è Tom Hanks) ha voluto raccontare gli uomini e la storia della compagnia Easy, facente parte del 101° Paracadutisti che combattè in Europa dallo sbarco in Normandia fino alla caduta della Germania nazista.
La serie è sicuramente la migliore produzione di guerra mai prodotta per la televisione. Non solo sfrutta la tecnologia e l’esperienza maturata in Salvate Il Soldato Ryan, ma evita ogni eccesso e sensazionalismo; mette su video quanto successo in quei mesi, incentrando la sua attenzione su alcuni soldati, la cui storia è stata raccontata da Ambrose.
Le scene di combattimento sono eccezionali. Realistiche e intense, adrenaliniche e immersive, le sequenze catturano completamente l’attenzione dello spettatore e lo calano nel mezzo del campo di battaglia. Il caos e la frenesia sono ben rappresentati, ma non ci sono momenti in cui la visione o la comprensione degli eventi siano confusi; un lavoro da maestro incredibilmente realizzato da 8 registi diversi che si alternano nelle 10 puntate della serie.
Le ambientazioni dei combattimenti sono ottimamente realizzate e gli effetti speciali non mancano, come l’utilizzo di mezzi storici (o mezzi riadattati per assomigliare alla perfezione agli originali). La serie rende bene la sensazione che si può provare quando si è sotto il fuoco di soppressione nemico o sotto i colpi di mortaio; e come si cerchi sempre di restare al sicuro, e come gli scontri siano sanguinosi quando già uno o due uomini della tua compagnia rimangono uccisi. Insomma, è tutt’altro rispetto a quei filmacci (tipo Fury) in cui la gente si butta sulla linea del tiro incurante della propria vita.
Ma Band Of Brothers non è solo combattimenti: molta della sua attenzione è rivolta agli esseri umani, a come la guerra viene vissuta dai soldati. Ottima l’interpretazione dei vari attori, quasi tutti semisconosciuti; i più famosi sono Damian Lewis (L’Acchiappasogni, The Sweeney), Donnie Wahlberg (L’Acchiappasogni, Il Sesto Senso) e David Schwimmer (Friends). La prova collettiva è eccezionale, ogni soldato è caratterizzato benissimo, ognuno con la sua storia personale, il suo modo di essere e di reagire alla situazione.
Non ci si aspetti una serie di sole pallottole e colpi di artiglieria; molto del tempo viene passato a raccontare nel dettaglio le storie dei soldati. Entreremo nella loro vita, nel loro trascorso e nelle loro esperienze personali. Spesso una puntata si focalizza su uno o due di loro, e l’azione viene raccontata intorno alle loro gesta piuttosto che il contrario. Ci sono momenti di tensione e momenti di pausa, forse più che nella realtà, ma anche questi momenti servono a tratteggiare con decisione la vita in quei momenti.
La serie è correlata da una breve introduzione ad ogni puntata; i veterani della compagnia Easy ci raccontano con la loro voce l’esperienza vissuta. Un valore aggiunto incredibile per una serie che fa del realismo il suo punto di forza, e che è entrata di diritto nel Gotha delle produzioni belliche.
Band Of Brothers è una produzione eccezionale che è immediatamente diventata una pietra miliare della cinematografia di guerra. Per il suo modo di raccontare la sua storia, viene apprezzata anche da chi non ha il pallino dei film di guerra: sa entrare nel cuore dello spettatore per i temi trattati e la veridicità con cui lo fa. E’ sicuramente una delle migliori realizzazioni per la televisione di sempre.