Il tower defense d’azione di Foursaken Media presenta diverse idee interessanti; servirebbe però maggior raffinatezza nel gameplay e semplicità nell’interfaccia.
Block Fortress 2 è uno di quei titoli che non può non attirare attenzione su di se: al di là di una grafica cubettosa che ricorda palesemente Minecraft, il sistema di gioco che propone sembra sulla carta un mix vincente. Si tratta infatti di costruire mura e piazzare unità difensive che serviranno a respingere orde di nemici mentre muoveremo il nostro alter ego sulla mappa per sparare direttamente sugli assalitori. Il concetto di base però si scontra con una realizzazione grossolana e non sempre all’altezza delle aspettative.
Il nuovo di titolo di Foursaken Media (che visto il suo catalogo sembra puntare tutto su questo tipo di giochi) marcia male fin dal pannello delle opzioni: è tutto messo in un’unica schermata che scorre verso il basso, tradendo la natura del gioco, espressamente realizzato per cellulari e poi trasportato su PC. Impostazioni video, audio, di gameplay e di rimappatura dei tasti (che perlomeno sono disponibili nella loro interezza) sono messe tutte insieme, in un’unica paginata.
A questo si aggiunge (ed è una cosa che scopriremo solo giocando) il fatto che le dinamiche di Block Fortress 2 sono spiegate in modo estremamente lacunoso: sembra che il team di sviluppo si aspetti che il giocatore abbia già esperienza in giochi tower defense in 3D e magari col titolo precendente, viste le dinamiche che il titolo prevede ma non chiarisce.
Si parte con il dover capire (il tutorial lascia molto a desiderare) che i pezzi non sono limitati nel numero ma nelle risorse, e che rimuovendoli una volta piazzati talvolta otteniamo solo una parte di quelle impiegate. Purtroppo lo scenario è spesso ostruito da alberi e formazioni di varia natura e, oltre alla difficoltà di visione, capita frequentemente di mettere un blocco di muro (o peggio una torretta) fuori posizione, andando a perdere risorse inutilmente.
Si continua col dover scoprire come funziona il sistema minerario, utilizzando l’intuito più che un chiaro indirizzo da parte del gioco; lo stesso vale per le funzioni a disposizione sulla “nave comando”, la nave spaziale che ci ospita tra una missione e l’altra, dove potremo costruire la nostra casa (!) e dove abbiamo a disposizione un piccolo lotto di terra con uno stagno. Anche qui le assonanze con Minecraft sono evidenti, e nel contesto delle dinamiche del gioco l’intero elemento dell’astronave sembra fuori contesto.
Il sistema di costruzione è sicuramente un punto a favore di Block Fortress 2: non basta infatti dislocare i pezzi a disposizione, ma occorre piazzare anche dei generatori di corrente vicino alle strutture difensive per permettere loro di funzionare. I numerosi pezzi a disposizione (sbloccabili facilmente fin dalle prime partite) permettono sicuramente una strategia varia e adattabile sia all’indole del giocatore che allo scenario nel quale siamo impegnati.
Il menu di costruzione, disponibile solo prima dell’ondata nemica (che inizia su nostro comando), non è di per sé confuso, ma risulta ostico da usare per via di un’interfaccia utente che richiede l’uso di tanti, troppi tasti diversi per richiamare funzioni basilari, e che in altri titoli di questo genere vengono gestite in modo molto più semplice.
Purtroppo molti elementi sono lasciati alla scoperta del giocatore: come sfruttare un giacimento minerario e che bonus comporta è l’esempio perfetto di come un gioco possa innervosire il giocatore pretendendo che capisca da solo quello che deve fare.
Il combattimento purtroppo non è assolutamente ispirato: ci si limita a sparare nel mucchio, senza particolari necessità di essere troppo precisi, mentre le nostre difese fanno il resto. Non viene richiesta alcuna abilità nel combattimento: basta sparare da lontano, muovendosi per tenere i nemici dotati di armi corpo a corpo alla giusta distanza.
La visuale in terza persona raramente è sinonimo di realismo, e in Block Fortress 2 la regola è confermata. Esiste la possibilità di mettersi in modalità mira, ma l’implementazione non convince pienamente e la fiammata delle nostre armi copre buona parte della visuale: tanto vale restare con la mira standard, visto che il mirino sullo schermo ci permette di sparare con precisione e senza rinculo in ogni situazione.
Se è vero che le armi automatizzate e i bot a nostra disposizione sono vitali per tenere a bada la moltitudine, è pur vero che quasi sempre saremo comunque noi a dover mettere una pezza alle brecce nei muri. La cosa rende la nostra presenza centrale durante gli scontri, ma non ci aiuta la mancanza di evidenti indicatori delle difese sotto attacco. Solo in seguito, ancora una volta andando ad intuito, si capisce che gli omini rossi sulla bussola indicano i nemici arrivati a contatto con le nostre posizioni; ma sono segnalini seminascosti nell’interfaccia, che uno deve andare a cercare col lanternino.
Una nota poi per chi soffre di motion sickness: Block Fortress 2 non ne è esente e va, almeno inizialmente, preso in piccole dosi. La velocità di rotazione della camera è accettabile solo ai valori minimi e il field of view deve essere regolato al massimo per minimizzare la nausea durante la partita. Anche su questo aspetto, Foursaken Media poteva fare di meglio.
Foursaken Media sembra aver messo troppa carne al fuoco senza cuocerne a sufficienza alcun pezzo; che il gioco possa essere diretto ad un pubblico più casuale o a suo agio coi giochi da telefonino è assolutamente lecito, ma mettere in condizione il giocatore di sapere come fare quel che gli viene chiesto è un dovere.
Sbattendoci la testa e continuando a impegnarsi nel giocare, alla fine Black Fortress 2 non sarebbe nemmeno un brutto gioco, tutt’altro; c’è sicuramente varietà e profondità nella progressione, ma viene da chiedersi perchè con tutte le opzioni disponibili sul mercato, una persona dovrebbe avvicinarsi al titolo se non preso a prezzo estremamente scontato.