Burn After Reading – A Prova Di Spia: la recensione

Uno di quei rari casi in cui il titolo italiano e’ piu’ azzeccato di quello originale: Burn After Reading e’ uno dei pochi colpi a vuoto dei fratelli Cohen.

 

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Cosa ti aspetteresti da un film con un titolo del genere? Una storia di spie, di intrighi politici, di tensioni internazionali. Beh, non c’e’ nulla di tutto questo nell’ora e mezza di pellicola: Burn After Reading e’ un film che strizza l’occhio a capolavori come Fargo e Il Grande Lebowski, ma in realta’ manca completamente l’obiettivo.

Un agente della CIA viene silurato e decide di scrivere le sue memorie. La moglie le smarrisce e queste vengono trovate da dei mediocri personaggi che vogliono farci dei soldi sopra. Il resto e’ caos.

I fratelli Cohen usano il loro solito trucco di miscelare storie e situazioni diverse all’interno dello stesso film; solitamente questo approccio gli arride, ma mentre normalmente si trova un filo conduttore e si puo’ scegliere per chi parteggiare, qui tutti i personaggi hanno connotati negativi; ma se a volte e’ anche possibile scegliere di stare dalla parte di un antieroe, qui nessuno ispria simpatia o empatia (forse con la parziale eccezione del personaggio di George Clooney). I passaggi del film e le scelte dei personaggi sono ben troppo oltre le righe per essere minimamente credibili, ed anche se siamo abituati alle stranezze dei fratelli Cohen, qui siamo oltre i limiti accettabili.

 

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Lo spettatore non entra mai pienamente nella vicenda: se e’ vero che seguire il film non e’ difficile, e’ anche vero che non si prova alcuna sensazione vedendolo. Al massimo, ci si stupisce di come l’ottimo cast sia stato sprecato; oltre al gia’ citato George Clooney (Dal Tramonto All’Alba, The Peacemaker, La Sottile Linea Rossa, Solaris, Ocean’s Eleven e seguiti, L’Uomo Che Fissa Le Capre) ci sono – tutti o quasi sullo stesso livello di importanza – Frances McDormand (Palookaville, Fargo, Promised Land, Tre Manifesti a Ebbing), Brad Pitt (Seven, Sette Anni In Tibet, Fight Club, The Snatch, The Mexican, Spy Game, World War Z, Fury), John Malkovich (L’Impero Del Sole, Alive – Sopravvissuti, Educazione Siberiana), Tilda Swinton (The Beach, Vanilla Sky, la saga di Narnia, Grand Budapest Hotel), Richard Jenkins (Nikita – Spie Senza Volto, La Neve Cade Sui Cedri, La Forma Dell’Acqua), J.K Simmons (Whiplash, The Mexican, La La Land). Insomma un cast solidissimo, ed e’ un peccato che l’intero film tenti di reggersi esclusivamente sulla loro capacita’ attoriale; non essendoci mordente alle spalle, il tentativo e’ destinato a fallire.

 

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Burn After Reading sembra essere uno di quei film fatti perche’ si ha una discreta idea e un buon cast, e soprattutto parecchio credito da vantare, e si tenta di concretizzare al botteghino. Si possono voler vedere critiche (che peraltro condivido pienamente) alla societa’ moderna, o apprezzare il grottesco tipico dei fratelli Cohen, ma stavolta non ci siamo proprio. Per fortuna il film non l’ho visto al cinema, altrimenti mi sarei pentito amaramente di aver speso una discreta somma per vedere questa mezza porcheria.

 

Burn After Reading – A Prova Di Spia, 2008
Voto: 4.5
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