Un bellissimo documentario sul terremoto del 2016 in centro Italia.
“Come de carta” e’ il termine usato da un ragazzino per descrivere come la sua scuola si sia accartocciata, ma vale anche per descrivere le casette prefabbricate abitate dai terremotati. Con dei muri cosi’ fini che non trattengono il calore e non permettono alcun tipo di privacy, sembrano costruite allo stesso modo della casa della favola dei Tre Porcellini.
Il rimando alla storiella non deve ingannare: il terremoto di 4 anni fa e’ stato una vera tragedia, che se per fortuna non ha contato lo stesso numero di morti di quello del 2009, ha pero’ spazzato via intere comunita’ dall’entroterra appenninico.
Come De Carta non si prefigge di ritracciare tutti gli avvenimenti, ma di raccontare la vita di alcune persone del posto un anno dopo il terremoto. Ci sono testimonianze toccanti, spaccati di vite cancellate, famiglie spazzate via; e tentativi di continuare, di andare avanti, o iniziare una nuova vita in qualche modo.
Il documentario di Graziano Conversano e’ ben realizzato. Non c’e’ bisogno di spettacolarizzare nulla in una vicenda del genere, ed infatti Conversano si attiene ai fatti, raccontandoli senza filtri e non nascondendo le ipocrisie commesse dal governo dell’epoca nei confronti dei terremotati; forse e’ per questo che e’ quasi introvabile, se non sul sito di streaming della RAI? Non possiamo peraltro non ricordare gli scontri fra il sindaco di Amatrice ed il governo nazionale, probabilmente dovuto anche alla differenza di colore politico che impatto’ sull’efficienza degli aiuti nella seconda fase, quando all’Esercito ed alla Protezione Civile si sostituirono gli enti del potere centrale.
Come De Carta e’ uno di quei documentari che vorresti durassero ore ed ore. Grazie alla sua immediatezza, al suo raccontare dalla voce diretta dei protagonisti, al non usare mai toni eccessivi o gratuiti, Come De Carta sbatte in faccia allo spettatore la realta’ dei fatti proprio come un documentario dovrebbe fare. Come De Carta e’ un capolavoro di documentario e tutti dovrebbero vederlo per non scordare i fatti di quattro anni fa.