Una storia decisamente già vista, con pochi alti e molti punti banali, ma che nasconde qualcosa d’interessante nelle oscure trame di sfondo.
DanMachi – È Sbagliato Cercare Di Incontrare Ragazze In Un Dungeon?, che potete trovare anche riportato come Familia Myth, è un anime fantasy del 2015. La prima volta che ho letto questo titolo mi è venuto subito in mente il solito prodotto giapponese dai toni molto ironici e dall’approccio erotico. Ringraziando il cielo, il prodotto non è solo quello che ci si può aspettare dal titolo.
Il Dungeon è un posto misterioso della città di Orario. Gli avventurieri che decidono di partire alla ricerca di fama e ricchezze, rischiando di incorrere in una morte violenta, discendono nelle profondità di questo dedalo di cunicoli suddiviso in livelli. Mostri e trappole sono ovunque e più ci si addentra nei recessi del labirinto, più i piani diventano ampi e i nemici potenti. Chi affronta il Dungeon di solito si unisce ad una Familia, ovvero uno gruppo con a capo un Dio o una Dea, per avere protezione e supporto al fine di sopravvivere più facilmente.
Al Dio o alla Dea capofamiglia, non è concesso scendere nel Dungeon, ma tramite un patto ha la capacità di far evolvere le statistiche dei propri affiliati e concedere loro delle abilità. DanMachi, come la maggior parte dei lavori fantasy meno tradizionali, per gestire e spiegare al meglio questo sistema di caratteristiche ha tratto ispirazione dai videogiochi, ma senza usare le solite finestre di stato per comunicare con i protagonisti.
Bell Cranel, avventuriero di quattordici anni, si è unito alla piccola e neonata Familia Estia composta solo da due membri: lui e la giovanissima Dea Estia. La capofamiglia non ha il becco di un quattrino e quindi la sede del loro gruppo è all’interno di una chiesa abbandonata nell’area più povera della città. Il ragazzo però non si lascia abbattere da questi dettagli di poca importanza e scende nel Dungeon in solitaria. Per una serie di sfortunate coincidenze il ragazzo viene salvato da Ais Wallenstein, una bella avventuriera di alto livello per cui si prenderà una cotta.
La storia sembra avviata su una trama già ampiamente trita e ritrita: il bel ragazzo, un po’ ottuso in campo sentimentale, si ritrova con un seguito di ragazze che bramano la sua attenzione mentre lui è tutto preso a perseguire un solo obiettivo. L’obiettivo sembrerebbe essere quello di raggiungere e superare l’avventuriera di alto livello che gli ha salvato la vita per poi invitarla ad uscire. Letta così sembra che l’autore abbia voluto infarcire un panino di banalità con altra banalità nella caratterizzazione dei personaggi, ma la storia ha qualcosa che monta nell’ombra che potrebbe essere interessante.
Cosa sono le divinità? Quali sono i loro reali obiettivi? Perché gli è vietato scendere nel Dungeon? Cos’è realmente il Dungeon? Queste sono alcune delle domande che gli spettatori cominciano a porsi durante la visione della prima stagione. Le trame ordite nell’ombra, a dispetto della storia principale che è fin troppo banale, sono forse eccessivamente criptiche e sembrano dettate da bassi istinti. Perlomeno danno un minimo d’interesse alla storia che rimane comunque nella media delle produzioni simili.
Il prodotto è curato dallo studio J.C.Staff (Toradora, Edens Zero, Hi Score Girl e One-Punch Man 2) che ha una lunga tradizione di serie animate di successo. I disegni sono molto simili a quelli delle light novel scritte da Fujino Ōmori ed illustrate da Suzuhito Yasuda, mentre l’animazione è discretamente fluida e non presenta particolari criticità. La sigla di apertura è anche abbastanza simpatica da vedere e ha una musichetta orecchiabile.
DanMachi – È Sbagliato Cercare Di Incontrare Ragazze In Un Dungeon? è un prodotto che fa il suo lavoro attirando i maschietti in cerca di qualche disegno piccante e sfoggiando un po’ di sano umorismo, a volte demenziale, ma nulla di più. Potenzialmente può però virare in direzioni impreviste ed evolvere verso una conclusione onestamente più avvincete del semplice harem intorno al protagonista Bell Cranel.