Dark Skies – Oscure Presenze: la recensione

Un film a meta’ tra fantascienza e horror, che riesce a tenere alta la tensione fino alla fine.

 

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Strani eventi scuotono la famiglia Barrett: intrusioni notturne, sparizioni di fotografie, amnesie, comportamenti innaturali. C’e’ qualcosa di strano che li circonda e la loro paura cresce, affiancata dalle tensioni familiari. Cosa succede loro di notte? Perche’ hanno degli strani segni sul corpo?

Dark Skies attinge a piene mani dalla casistica ufologica internazionale, per utilizzare temi e circostanze ampiamente dettagliate e ricorrenti per raccontare una storia che fila, anche se gli eventi forzano un po’ la mano. C’e’ poco che si possa raccontare della trama rovinare la sorpresa, visto che il film parte in quarta fin da subito, ed e’ un continuo di accadimenti che tengono attaccati allo schermo. La cosa interessante e’ che il regista Scott Stewart, nonostante venga dal campo degli effetti speciali, ne fa poco uso, ed invece basa tutto sulla tensione psicologica. Un’ottima scelta, che aumenta la credibilita’ e la qualita’ del film.

 

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La rodatissima e sempre valida Keri Russell e’ affiancata da un Josh Hamilton poco convincente, sia nella recitazione che nel ruolo che per lui e’ stato ritagliato. E’ l’unica cosa negativa del film insieme ai capelli di Dakota Goyo, davvero inguardabili. Ruolo importante che Kadan Rockett, nonostante la sua giovanissima eta’; chissa’ cosa gli riservera’ il futuro ad Hollywood?

Dark Skies e’ un film apprezzabile sia da chi segue il mondo degli avvistamenti ufo e degli incontri ravvicinati del terzo tipo, sia da chi e’ in cerca di pura adrenalina. Suoni, luci e sequenze sono di buonissima fattura e completano un pacchetto di sicuro valore.

 

Dark Skies, 2013
Voto: 7
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