Dear Anemone è un manga horror che si distingue per il suo tratto graffiante e i toni scuri, immergendo i lettori in un’atmosfera misteriosa.
Dear Anemone, scritto da Rin Matsui, è un manga che è stato serializzato sulle pagine della famosa rivista giapponese Shonen Jump. L’autore, che ha lavorato come assistente di Kohei Horikoshi, creatore di My Hero Academia, si distingue grazie a un tratto graffiante e carico di toni scuri che ben si adatta al genere horror. Fin dalle prime pagine, l’opera cattura l’attenzione del lettore grazie ad un’atmosfera tesa e misteriosa che si sposa perfettamente con la narrazione inquietante.
La storia inizia con una disastrosa esplosione che si verifica nel paradiso naturale delle isole Galapagos. L’arcipelago viene immediatamente interdetto e dichiarato estremamente pericoloso; pochissime notizie trapelano e, in breve tempo, i governi mondiali riescono a bloccare qualsiasi informazione inerente all’incidente. Qualche anno dopo, Gaku, un ragazzo molto determinato, si offre volontario per partecipare a una spedizione volta a scoprire le cause di quel tragico evento e a cercare possibili sopravvissuti. Nonostante Gaku non abbia competenze specifiche, viene misteriosamente selezionato, insieme ad altri suoi coetanei, per prendere parte a questa strana operazione; solo in prossimità delle Galapagos i partecipanti vengono informati che l’esplosione ha accelerato l’evoluzione delle specie viventi e che l’arcipelago è ora popolato da creature pericolose.
Lo spunto iniziale della trama di Dear Anemone intriga per la sua originalità e per il mistero che lo avvolge: l’enigmatica esplosione nelle Galapagos e l’immediato insabbiamento da parte dei governi mondiali creano fin da subito un’atmosfera di tensione e sospetto. Questo intrigante scenario di partenza si rivela perfetto per l’horror, che si intensifica con l’introduzione delle strane e letali creature che ora abitano l’arcipelago. Le isole, divenute un luogo di evoluzione accelerata e incontrollabile, sono lo sfondo di una storia in cui i segreti sono ovunque: non solo a livello governativo, ma anche nei cuori dei partecipanti alla spedizione. Ognuno sembra nascondere qualcosa, alimentando un senso di pericolo costante. La caratterizzazione dei personaggi ha sicuramente una solida base, però è limitata alle solite proposte che non brillano particolarmente di orignalità.
I momenti di tensione in cui le creature fanno la loro comparsa tendono a seguire schemi simili, creando una leggera sensazione di ripetitività nel susseguirsi degli incontri e degli scontri. Sebbene la minaccia rappresentata da queste forme di vita evolute mantenga alta l’attenzione, la ripetitività di queste scene rischia a tratti di attenuarne l’effetto sorpresa. Tuttavia, l’abilità dell’autore emerge nella gestione del mistero: ogni rivelazione è dosata con attenzione, lasciando sempre più domande di quante risposte vengano fornite. Ogni piccolo indizio svelato alimenta nuovi enigmi, tenendo vivo l’interesse del lettore e mantenendo l’atmosfera avvolta in un’intrigante aura di suspense.
Il promettente percorso di Dear Anemone è stato bruscamente interrotto a causa delle scelte editoriali di Shonen Jump. La rivista, punto di riferimento internazionale nel mondo dei manga, impone una pressione costante sugli autori, che sanno di dover produrre opere di altissimo livello e in grado di resistere all’umorale giudizio del pubblico. Nonostante il buon lavoro messo in piedi da Rin Matsui e la risposta positiva dei fan a questa storia, qualcosa non ha funzionato. La serie è stata chiusa improvvisamente, senza fornire molte spiegazioni, sorprendendo numerosi lettori che seguivano con interesse i progressi narrativi. Questa decisione ha innescato anche molte proteste tra i fan più assidui, desiderosi di vedere come si sarebbero evoluti i misteri e i conflitti presentati nel corso della storia.
Nonostante la brusca interruzione di Dear Anemone, il lavoro di Rin Matsui ha dimostrato un buon potenziale, soprattutto considerando che si tratta della sua prima esperienza come autore. Il mangaka ha saputo costruire una trama avvincente e un’atmosfera inquietante, con un approccio visivo che colpisce per il tratto graffiante e l’ottimo utilizzo dei chiaroscuri. È evidente, tuttavia, che ci sono ancora margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la gestione della ripetitività in alcune scene di tensione. Nonostante questo, il punto di partenza è solido, e Matsui ha dimostrato di avere la capacità di creare misteri intriganti. Con un po’ di pazienza e soprattutto con un po’ più di fiducia da parte delle case editrici, il suo talento potrebbe finalmente esprimersi a pieno, rendendolo un autore da tenere d’occhio in futuro.