Una serie meravigliosa che ci fa conoscere un genio come Einstein rendendolo molto più umano di come viene raccontato nei libri di storia.
Genius è una serie National Geographic che ci fa conoscere le figure che hanno cambiato il modo di vedere il mondo nel loro campo di competenza. Ogni stagione si concentrerà su un solo personaggio storico alla volta. La prima stagione non poteva che essere dedicata a colui che ha cambiato radicalmente il modo di vedere la fisica.
La vita di Albert Einstein è stata costellata di una produzione vastissima. Questo lavoro non si limita ad analizzare solo la parte scientifica, ma tenta anche di umanizzare il mito analizzando soprattutto le vicende legate ai suoi amori, alla politica e alle sue origini ebraiche.
Essendo comunque impossibile separare l’uomo dal suo tempo, viene fatta anche un’ottima analisi del momento storico legato alla Germania Nazista ed ai suoi esponenti politici e scientifici. Il quadro generale così proposto permette allo spettatore di comprendere meglio il come ed il perché di alcune scelte, anche discutibili, fatte da Albert Einstein nel corso della sua vita.
Molti dei miti legati alla figura del fisico tedesco sono confermati, ma anche approfonditi nella loro essenza; ci sono inoltre passaggi della sua vita privata che non sono così noti al grande pubblico e che possono lasciare basiti o addirittura interdetti. Come mente geniale del proprio tempo, non credo ci possa essere di meglio, ma come professore o come uomo, Albert Einstein era molto più umano e fallace di quanto si possa sospettare.
Il rapporto con le donne è stato abbastanza disastroso: ha avuto due mogli e svariate amanti, segno che non era per niente uno stinco di santo. Il rapporto con i figli è stato molto particolare. Pur amandoli molto, non è stato particolarmente presente nella loro vita e questo ha portato a diversi conflitti. Anche i rapporti con i suoi colleghi sono stati altalenanti e a volte burrascosi.
Spesso si serviva di menti matematiche che lo aiutassero nello svolgimento di calcoli per confermare le sue teorie, ma alla fine si “dimenticava” di sottolinearne l’importanza e il lavoro. Questo è uno spaccato che lo rende più umano e reale.
Il giovane Albert Einstein è interpretato da Johnny Flynn, un bravo attore sudafricano naturalizzato britannico. La sua interpretazione è molto buona e sa trasmettere la passione e l’euforia della ricerca scientifica in modo impeccabile. Il vecchio Albert Einstein è interpretato da un attore britannico che non ha bisogno di presentazioni: il magnifico Geoffrey Rush, un pezzo da novanta per una serie che alza di molto lo standard della National Geographic.
Costumi e ambienti sono molto curati e riprodotti in modo così fedele che si possono quasi confrontare con le foto di repertorio. Un lavoro certosino che deve essere messo in evidenza perché è un ottimo punto di forza della serie. Le musiche accompagnano adeguatamente il tutto senza eccedere né strafare. Di certo la sigla ce la ricorderemo a lungo, visto che, con le dovute varianti strumentali e ritmiche, ci viene riproposta in ogni stagione.
Da quello che ho potuto vedere, la narrazione è piuttosto fedele agli avvenimenti storici e riporta date e fatti comprovati. Sicuramente c’è del romanzato, ma si limita ad ipotizzare alcuni passaggi meno chiari della storia dei personaggi senza però stravolgere gli eventi e gli accadimenti. Insomma la serie è pensata in modo coerente e decisamente ben realizzata.
Per me Genius è una serie validissima e la stagione su Albert Einstein andrebbe trasmessa al liceo per far comprendere meglio la figura di un personaggio che ha stravolto il modo di fare Fisica nello scorso secolo.