Jujutsu Kaisen – Stagione 1: la recensione

L’autore prende molto spunto da grandi opere del passato, ma riesce a creare un’ambientazione ed una struttura narrativa solida che funziona molto bene.

 

 

Siamo di fronte ad un’opera che ha decisamente conquistato il mercato giapponese e si sta imponendo anche nel mercato internazionale. Tutti coloro che hanno avuto il piacere di leggere il manga scritto e disegnato da Gege Akutami hanno già ben chiaro cos’è Jujutsu Kaisen, ma per chi si approccia per la prima volta a quest’opera è forse il caso di spiegare a grandi linee di cosa si tratta.

In tutti gli esseri viventi scorre una forza che nasce dalle emozioni negative e che gli addetti ai lavori definiscono energia malefica. Le persone normali ne ignorano la presenza e di conseguenza la rilasciano nell’ambiente circostante. A lungo andare, l’accumulo massiccio di questa energia, finisce per creare una maledizione, ovvero una creatura spirituale che incarna in tutto e per tutto i sentimenti negativi che l’hanno generata.

Gli stregoni sono degli esseri che riescono a controllare lo scorrere dell’energia malefica nel proprio corpo. Sia gli stregoni che le maledizioni possono manipolare questa energia per attaccare i loro nemici o possono raffinarla ed usarla per compiere delle tecniche maledette. La forza di uno stregone, o di una maledizione, è generalmente giudicata dal suo livello di energia malefica.

 

 

Yuji Itadori è uno studente del liceo fisicamente molto forte, che si è unito al club di ricerca sull’occulto principalmente per lasciare presto la scuola e far visita a suo nonno ricoverato in ospedale. Un giorno il ragazzo incontra Megumi Fushiguro uno stregone in caccia di un talismano maledetto presente nella scuola. Il talismano in questione è in possesso dei suoi amici del club dell’occulto che sfortunatamente rompono il sigillo posto su di esso ed attraggono tutte le maledizioni presenti nella scuola.

Itadori vorrebbe combattere per salvare i propri amici, ma non è in grado di gestire il flusso di energia malefica che scorre in lui e quindi, in un atto disperato, decide di ingoiare il talismano per attrarre su di sé tutte le maledizioni. Ora il nostro protagonista è diventato il recipiente della più potente maledizione che la storia abbia mai visto: Ryomen Sukuna. Non è stato possibile distruggere questo essere potentissimo, ma gli stregoni del passato sono riusciti a sigillare la sua energia malefica nelle sue dita amputate che poi sono diventate dei talismani sparsi per il mondo.

Itadori riesce a mantenere il controllo sul suo corpo, ma molti stregoni vorrebbero eliminarlo per evitare una possibile rinascita di Sukuna. Il potente, nonché bizzarro, stregone Satoru Gojo decide di salvare la vita al ragazzo e prenderlo sotto la propria ala introducendolo nell’istituto di Arti Occulte di Tokyo.

Dopo il lungo e dovuto approfondimento sull’ambientazione e sull’inizio della storia dobbiamo per forza soffermarci sui personaggi principali. Pur con tutto il successo ottenuto, purtroppo Jujutsu Kaisen non brilla per originalità. I personaggi principali sono estremamente simili a Naruto, Sasuke, Sakura e Kakashi. I personaggi secondari invece sono stati assemblati e caratterizzati da due colossi come Bleach e Yu Degli Spettri. Ovviamente non stiamo parlando di una semplice copia uno ad uno: Gege Akutami si è comunque impegnato nel rendere tutti i suoi personaggi un minimo più oscuri e violenti degli originali a cui si è ispirato, ma le similitudini si riescono a vedere in modo piuttosto evidente.

 

 

Questo lavoro di taglia e cuci rende i personaggi piuttosto familiari, tanto che viene immediatamente voglia di seguire le gesta di Itadori e compagni. Sulla scia di questo iniziale entusiasmo ci troviamo avvolti in una trama interessante, con degli eccessi di brutalità che stuzzicano ed incuriosiscono lo spettatore. Purtroppo, anche nel caso della trama, siamo di fronte a spunti noti che però hanno un’ottima struttura e sono stati abilmente inseriti in un’ambientazione studiata molto bene. In conclusione Jujutsu Kaisen sa di qualcosa di già visto e familiare, ma è stato pensato e rielaborato così bene da conquistare una vasta fetta del pubblico più giovane e da creare simpatia nel pubblico più adulto.

La serie è prodotta da MAPPA che, anche per questo prodotto, riesce a garantire un’elevata qualità pur con un carico di lavoro sopra la media (Chainsaw Man, Vinland Saga 2 e L’Attacco Dei GigantiThe Final Season). La prima parte stagione si mantiene infatti su livelli davvero notevoli, mentre la seconda parte ha qualche piccolissimo calo di qualità in alcuni passaggi; ma è davvero un’inezia nei confronti di un lavoro di animazione eccellente.

Jujutsu Kaisen è solo all’inizio della sua fortunata ascesa ed ha ancora tutte le carte in regola per sorprenderci e tirare fuori dal cilindro una trama che si allontana dai primi spunti così familiari per noi che abbiamo assistito all’esplosione dei Big 3. La serie è quindi indubbiamente un ottimo prodotto da seguire attentamente e si merita gran parte del successo ottenuto, pur con tutti gli spunti presi dai suoi predecessori.

 

Jujutsu Kaisen, 2021
Voto: 7
Per condividere questo articolo: