Uno dei migliori fanta-horror di sempre, La Cosa mantiene il suo fascino e la sua capacità di stupire anche a quarant’anni dalla sua uscita.
Non è facile parlare di La Cosa senza avere un innato moto di reverenza. Quello che può essere considerato il miglior capolavoro (ma non l’unico) di John Carpenter è un film che fin dalle primissime immagini genera inquietudine, ansia e timore.
La Cosa si ispira ad un racconto del 1938 dal quale era già stato tratto l’omonimo adattamento cinematografico del 1951, La Cosa Da Un Altro Mondo (un film non necessariamente brutto ma sicuramente superfluo). Riadattando la storia ad un contesto moderno e diretto, senza fronzoli, Carpenter ci trasporta in una situazione assolutamente credibile che ci cattura e ci coinvolge dal primo all’ultimo secondo di proiezione.
Il film è ambientato in un piccolo centro di ricerca metereologica nel bel mezzo dell’Antartico, i cui pochi abitanti si trovano loro malgrado catapultati in una situazione che non possono essere in grado di gestire se non tentando di sfruttare fino all’estremo ai loro istinti di sopravvivenza.
La Cosa, come succede in molti dei film di John Carpenter (Dark Star, Christine – La Macchina Infernale, Essi Vivono, Il Seme Della Follia, Fantasmi Da Marte), fa leva sull’inquietudine ed il terrore latente che provano i protagonisti. L’aspetto psicologico e la mutua sfiducia che sperimentano i ricercatori sono parte integrante del fascino di La Cosa. Poche pellicole sono riuscite nella storia a rappresentare a tale livello una situazione simile (mi vengono in mente Le Iene e Identità). La Cosa ci porta a dubitare di tutti, nessuno escluso; anche l’eroe designato è un possibile nemico.
Il ricorso agli effetti speciali è ovvio in un film horror e che, come prassi in quegli anni, non si risparmiano (fortunatamente) momenti quasi splatter. Sebbene oggi inizino a mostrare un po’ il segno degli anni, glie effetti speciali sono tutti abbastanza credibili e mai fuori posto; alcune scene provcano ancora sincero raccapriccio e schifo, esattamente quello che dovrebbe essere la base di ogni film horror.
Il protagonista assoluto è un Kurt Russell stratosferico. L’attore statunitense che vedremo anche in altri capolavori di John Carpenter come 1997: Fuga Da New York e Grosso Guaio A Chinatown (ma anche Silkwood, Tempi Migliori, Tango & Cash, Stargate, Vanilla Sky, Miracle, Grindhouse, The Hateful Eight, Guardiani Della Galassia Vol.2, C’Era Una Volta A Hollywood), qui ricopre il ruolo di un duro per necessità più che per caricatura; la sua solida prova attoriale deriva anche dall’evitare qualsiasi comportamento esagerato o plateale, in linea col realismo che cerca di avere il film.
Accanto a lui troviamo attori di secondo piano ma altrettanto validi: dai riconoscibili Wilford Brimley (Sindrome Cinese, Brubaker, Diritto Di Cronaca, Il Mio Nome è Remo Williams, Cocoon), Keith David (Platoon, Essi Vivono, Il Giallo Del Bidone Giallo, Armageddon, Tutti Pazzi Per Mary, Pitch Black), Donald Moffat (Terremoto, Popeye, Uomini Veri, Tempi Migliori, Il Falò Delle Vanità, A Proposito Di Henry) agli altrettanto solidi David Clennon, Charles Hallahan, David Clennon, T.K. Cartere Richard Dysart fra gli altri.
La fotografia è assolutamente adatta: schiacchiati fra il bianco accecante della neve ed il buio assoluto della notte Antartica, il senso di oppressione arriva dalla vastità degli esterni e dall’impossibilità di trovare un punto di riferimento. All’interno delle piccole strutture della base gli spazi sono angusti e ristretti, e questo impedisce la fuga o anche solo il nascondersi; le inquadrature non fanno altro che esaltare questi aspetti, rendendo il film adrenalinico e claustrofobico.
Di La Cosa si può dire solo un gran bene. È un film clamoroso, ottimamente riuscito e solidissimo anche dopo quarant’anni; una pietra miliare della cinematografia di fantascienza ed un termine di paragone assoluto col quale tutti i film fanta-horror usciti in seguito hanno dovuto fare i conti, e che ha generato apprezzabili fumetti e videogiochi così come tentativi di spin-off e remake finora non andati in porto.