Loco Motive: la recensione

Un omicidio su un treno e un avvocato che deve dimostrare la sua innocenza: potenzialmente Loco Motive avrebbe tutte le carte in regola per emergere.

 

 

Le avventure grafiche stanno vivendo un nuovo periodo di grazia. Sebbene siamo lontani dai fasti che hanno visto i titoli Sierra e Lucasfilm diventare centrali nel panorama videoludico, la volontà di proporre giochi semplici ma divertenti dove raccontare una storia tramite enigmi sembra essere nuovamente viva tra gli sviluppatori.
Loco Motive è un’avventura grafica uscita a fine 2024 e che utilizza il classico approccio ormai standard per i titoli di questo tipo più recenti: grafica a pixel, un’interfaccia a due tasti con un inventario facilmente manipolabile e una storia non troppo lunga da raccontare.
In effetti il panorama in tal senso comincia ad essere affollato, e per farsi notare occorre qualcosa di particolare. Come se la cava Loco Motive?

 

 

Il titolo di Robust Games è tecnicamente ineccepibile. Le animazioni sono molto fluide, la grafica è nitida e dettagliata anche nei particolari ed il motore di gioco funziona senza alcun tentennamento.
L’interfaccia utente è a due tasti, come detto, ma contrariamente ad altri giochi qui l’interazione con gli oggetti sono variabili e chiaramente associate ad un determinato bottone del mouse. Non c’è nulla di rivoluzionario: semplicemente, vengono presentate al giocatore solo le azioni che è possibile compiere. Questo, se da un lato rende oggettivamente più facilitata l’esperienza di gioco, dall’altro evita di cliccare a vuoto.
Anche la gestione dell’inventario è molto buona: usare o combinare gli oggetti è semplice ed intuitivo come ci si aspetterebbe.

L’anima di un’avventura grafica sono però i dialoghi e gli enigmi: e qui purtroppo Loco Motive non brilla.
I dialoghi sono costruiti per dare un contesto e fornire un’atmosfera di gioco, ma la resa finale è quella di un chiacchiericcio spesso poco ispirato e a volte tedioso: la maggior parte delle volte si clicca per mandare avanti velocemente i dialoghi. Si riesce a proseguire agevolmente in Loco Motive anche leggendo distrattamente quello che dicono i personaggi, e questo indica anche che c’è poca profondità e poca sorpresa che il gioco possa vantare; l’evoluzione della storia è molto lineare e non viene richiesta al giocatore una particolare abilità deduttiva.

 

 

I personaggi che incontriamo, incluso il nostro alter ego, sebbene siano chiaramente distinguibili non sono particolarmente caratterizzati, e non c’è praticamente nessun evento che rimanga impresso nella mente di chi gioca. Anche i momenti presumibilmente topici scorrono via senza quasi lasciare traccia: di certo non un bel sintomo.
Gli enigmi poi non fanno gridare al miracolo. Alcuni sono più intuibili di altri, ma in generale non denotano una particolare creatività. Probabilmente il fatto di essere confinati all’interno di un treno in movimento riduce le possibilità, ma questo non può essere un alibi.

 

 

Ci sono poi alcuni aspetti che stonano, a partire da stanze laterali o oggetti di grandi dimensioni che spuntano a sorpresa dal pavimento: se siamo su un treno, queste cose non sono semplicemente possibili e vanno a ledere la capacità di Loco Motive di catturare l’immaginario del giocatore.
Di minor rilevanza, ma sempre di dubbia scelta, il fatto che i testi non sono riportati a pixel come l’intera grafica del gioco ma attraverso un font fumettoso: la scelta rende sicuramente più agevole la lettura, ma non si può non rilevare una certa mancanza di continuità col resto del gioco.

Per Loco Motive si può parlare di occasione sprecata: le intuizioni c’erano e potevano essere sfruttate sicuramente meglio. La storia fila ed il gioco funziona, ma nel complesso manca quel pizzico di sale che serve sempre, in ogni pietanza, per assumere gusto: Loco Motive si limita a fare il compitino, e non riesce mai a dare qualcosa di più.
Di alternative ce ne sono tante, e chi è in carenza di tempo potrebbe considerare di virare su altri titoli più esplosivi.

 

Loco Motive, 2024
Voto: 6
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