L’esordio sul grande schermo di David Tennant non e’ certo dei migliori; colpa sua o di una sceneggiatura deboluccia?
Los Angeles Senza Meta e’ un film quasi privo di situazioni logiche, tanto che fin dalle prime battute ci si chiede quanto occorra abusare della regola del “vale tutto” prima di definire il film una zozzeria.
Tutto inizia durante un funerale in cui David Tennant e’ il titolare dell’impresa funebre; durante la sepoltura vede in lontananza una ragazza bellissima, la approccia e immediatamente se ne innamora. Lei, una turista americana, sembra ricambiare ma il giorno dopo riparte e lui non si fa lasciare nessun recapito. Tramite un piccolo indizio si precipita a Los Angeles e la rintraccia in men che non si dica; da la’ seguono una serie di scelte che portano i due a vivere un rapporto contrastato di amore travagliato.
Il punto e’ che queste scelte e i comportamenti dei protagonisti sono spesso privi di logica o di buon senso, tanto che ci si chiede se sti tizi siano caduti da un altro pianeta. La faccia allucinata di David Tennant lo aiuta a dipingerlo come un povero coglione, mentre la sua partner Vinessa Shaw (Eyes Wide Shut, Fatti Strafatti e Strafighe) alterna i suoi comportamenti all’interno dei canoni della svampita o della zoccoletta. Molto del loro coinvolgimento non ha troppo senso, tanto che occorre quasi cercarsi da soli delle spiegazioni in merito.
Forse questo approccio e’ dovuto alla regia di Mika Kaurismaki, che come tutti i finlandesi non e’ il massimo in quanto a socievolezza e rapporti umani; fatto sta che piu’ o meno tutto il film manca di profondita’. I nessi logici ci sono, ma e’ tutto lasciato ad un livello completamente superficiale; ci si annoia nonostante il ritmo sia alto, ed in soldoni sembra di vedere un mediocre telefilm per adolescenti.
Ma la cosa pazzesca e’ che nel film ci sono delle intuizioni incredibili, soluzioni avveniristiche e purtroppo poco impiegate e colpi di genio. Il personaggio meglio caratterizzato e’ quello di Vincent Gallo (Palookaville, Buffalo ’66), un mezzo fattone che coglie al meglio il senso delle cose e la semplicita’ della vita; e poi c’e’ un giovane Johnny Depp che giganteggia da dentro un poster (giuro) e che e’ la cosa migliore del film.
Al di la’ di questo c’e’ poi una feroce critica nei confronti del mondo hollywoodiano, votato al soldo ed all’interesse personale. Pero’ anche qui tutto sembra tirato via e non lascia nulla allo spettatore… proprio come l’analogo, per certi versi, Pazzi a Beverly Hills.
Los Angeles Senza Meta e’ un film che non decolla mai, a cui manca carattere e spessore; eppure non riesco a bocciarlo completamente proprio per quei tocchi strabilianti di classe regalati da Vincent Gallo e Johnny Depp e per una storia che, a volerla dir tutta, sta anche in qualche modo in piedi. Pero’ no, non vi consiglio di vederlo.