Il gioco edito da Team17 appena arrivato in early access offre una buona sfida per chi apprezza i giochi in stile Escape From Tarkov.
Uno dei motivi percui non mi sono mai avvicinato troppo ai giochi nei quali quando si muore si perde il proprio equipaggiamento è… perché quando si muore si perde il proprio equipaggiamento. Ho sempre trovato difficile, per il mio carattere, rimettere in gioco senza pensarci troppo quanto guadagnato con fatica. E questo lo possono testimoniare i miei compagni di gioco, che sanno come le mie basi ed i miei inventari siano pieni zeppi di cose preziose o inutili perché la mia filosofia è “qua non si butta niente”.
Marauders è riuscito a rompere questo incantesimo; forse perchè durante i raid si riescono a trovare equipaggiamenti utili abbastanza agilmente o magari perché lo sto analizzando meramente dal titolo dal punto di vista giornalistico, ma andare in missione in Marauders non mi causa la stessa ansia e tensione di altri giochi. E questo è sicuramente un bene.
Già oggi, al suo arrivo in early access, Marauders offre un discreto gameplay; lo scopo principale è quello di addentrarci in basi spaziali semidistrutte e riempire il nostro piccolo zaino con quanto possibile saccheggiare per poi darcela rapidamente a gambe levate verso la nostra navicella. Nel mentre, occorre prestare attenzione alle guardie che si aggirano per gli ambienti poco illuminati, agli altri giocatori che vogliono il nostro stesso bottino, alle navette che tentano di abbordarci mentre ci aggiriamo nella zona e alle torrette automatiche poste a difesa delle installazioni; il tutto, vivendo missioni che durano al massimo una ventina di minuti l’una.
Gli scontri a fuoco sono rapidi, frenetici e crudelmente definitivi; non esistono nemici in grado di assorbire colpi come spugne, e chiunque abbiamo di fronte dopo pochi colpi viene abbattuto. Questo premia i giocatori più cauti e attenti alle loro mosse negli oscuri e claustrofobici ambienti di gioco e lascia aperti numerosi stili di gioco: andare all’attacco e sparare ad ogni possibile bersaglio puntando al massimo bottino o tenere un basso profilo e mantenersi vivi salvando quanto ottenuto finora?
La scelta del gameplay è a metà fra il simulativo e l’arcade, con un bilanciamento che evita situazioni alla Fortnite ma che non obbliga nemmeno alle contorsioni tipiche di Arma 3.
Marauders presenta un discreto scheletro che denota come il gioco abbia oggettivamente un buon potenziale; quello che ci si aspetta che è su questa struttura gli sviluppatori di Small Impact Games sappiano aggiungere scopi ed obiettivi che possano arricchire e speziare un gioco che al momento si limita ai pur divertenti raid senza dare una prospettiva a lungo termine.
Non resta che attendere lo sviluppo del gioco e capire come sarà la versione finale.