Men Of War II: la recensione

L’atteso seguito della saga RTS dedicata alla seconda guerra mondiale si rivela un buco nell’acqua: un non convincente ibrido tra ragionamento e velocità.

 

 

Il mondo degli RTS ha vissuto un’evoluzione molto profonda da quando i primi titoli di questo genere hanno imposto il loro stile. Dai tempi dei vari Command & Conquer, Warcraft e Starcraft è molta l’acqua passata sotto i ponti; e da uno stile di gioco unicamente finalizzato alla massimizzazione della produzione ed all’invio di truppe in massa senza alcuna tattica, si è passati a titoli più ragionati che, pur declinando in modo diverso la quantità di materia cerebrale da dover impiegare per gestirli, hanno inserito nel loro gameplay una non indifferente necessità di pianificare e gestire.
Men Of War II invece è un deciso passo indietro rispetto a questa evoluzione, ma anche rispetto ai precedenti titoli della serie.

Andiamo con ordine. Men Of War II (o Men Of War 2, come preferite chiamarlo), è un tattico in tempo reale (il termine RTS è un controsenso in termini) dove saremo chiamati a gestire una non troppo limitata quantità di soldati e mezzi in scenari ispirati alle principali campagne belliche europee della Seconda Guerra Mondiale. Al comando di truppe russe, tedesche o statunitensi dovremo portare a termine le missioni proposte dagli sviluppatori di Best Way e che concatenano piccoli obiettivi per realizzare scenari più complessi.

 

 

Lo schema di gioco è quello tipico degli RTS; ma in Men Of War II, come in alcuni dei piu recenti titoli di questo tipo, non sono presenti basi o edifici da costruire ed in grado di fornirci bonus o unità particolari. Invece è presente il concetto di “battaglioni” tanto caro alla serie Wargame e Steel Division o ai più recenti Warno e Broken Arrow; qui però la loro gestione e messa in campo è meno lineare.
Men Of War II soffre infatti di una evidente indecisione su quale sia la vera natura del gioco: l’eliminazione delle basi e lo sbandierato aspetto tattico legato alla moltitudine di opzioni, di azioni e di possibili controllo diretto anche a livello di singolo soldato sono elementi che malissimo si sposano con la freneticità degli eventi, la poca chiarezza degli accadimenti ed in generale il caos che caratterizza ogni scontro.

Al di là dei proclami effettuati in questi mesi, Men Of War II ha in effetti una chiara natura di RTS vecchio stile: i soldati si muovono come fossero centometristi, i carri schizzano da una parte all’altra della mappa ad alta velocità (se non mettete immediatamente in pausa per selezionare il vostro cannone e fargli bersagliare il mezzo nemico rischiate di perderlo di vista). Tutto accade con una velocità assolutamente innaturale e completamente inadatta ad un gioco di questo tipo, che al tempo stesso sembra volersi fregiare di elementi tattici molto profondi: si va infatti dal conteggio del singolo colpo disponibile in ogni caricatore allo schieramento ostruzioni e di sbarramenti minati; dall’aggancio/sgancio degli obici dai camion ed il loro direzionamento fino ad arrivare al discutibile lancio del coltello per eliminare in silenzio le pattuglie nemiche, elemento fuori luogo in un titolo che vorrebbe presentarsi come almeno parzialmente simulativo ma che, in linea con quanto detto prima, aggiunge un’opzione da poter o dover gestire.

 

 

Questi elementi, come tutti gli altri legati al munizionamento, ai fiancheggiamenti, alle abilità diverse che ha ogni tipo di unità, agli assalti che dovrebbero essere ragionati e strutturati, richiedono un livello di microgestione piuttosto importante ed affatto divertente. Ma la cosa paradossale è che vista la velocità di esecuzione del gioco, non certo risolvibile con la sola “pausa attiva” durante la quale si possono dare ordini, alla fine spesso ci si riduce al classico “seleziona tutti e mandali alla carica” più per sfinimento del giocatore che per scelta tattica; e questo perchè Men Of War II non è né carne né pesce e non prende mai una chiara direzione.

Ma questo non è tutto. Men Of War II ha anche una serie piuttosto importante di problemi tecnici e di discutibili scelte sul design che contornano l’azione principale. Si parte dal tutorial, realizzato senza un chiaro ordine logico e dove le istruzioni non ci arrivano al completamento dell’obiettivo assegnatoci ma a tempo; una scelta che non mi era ancora capitato di vedere e che risulta oltremodo fastidiosa, visto che non si riesce a capire se abbiamo fatto o meno quello che il gioco si aspetta da noi fino alla tardiva apparizione della frase successiva.
Il gioco è estremamente verboso; le scene di intermezzo sono interminabilmente lunghe e pessimamente recitate, con frasi e voci decisamente rivedibili e che non aiutano assolutamente a calarsi nell’atmosfera del gioco.

 

 

Passando all’interfaccia, quando si seleziona una squadra non vengono evidenziati i soldati; quindi o vi ricordate esattamente dove avete mandato quelle truppe che avete in mente o vi troverete a spostare unità a casaccio tutto il tempo.
Il pathfinding dei veicoli è a tratti imbarazzante, tanto da seguire pedissequamente le linee di movimento delle unità di fronte a loro (bello vedere i tank sbattere su veicoli esplosi e piantarsi così!), e le truppe gestite dall’AI sembrano non aver nessun istinto di sopravvivenza, fermandosi in campo aperto a farsi sparare addosso; come se non bastasse, se ai nostri soldati ordiniamo di muoversi inginocchiati, pancia a terra o in piedi, questi interromperanno immediatamente il movimento, senza proseguire verso l’obiettivo a loro assegnato.

Il livello di zoom esterno è assolutamente inadeguato; anche scegliendo il punto di vista più lontano dal terreno, ci troviamo sempre a visualizzare poco più di un fazzoletto di terra troppo piccolo per avere chiaramente sott’occhio la situazione sul fronte. Al tempo stesso il gioco è fin troppo reattivo alla presenza del mouse sul bordo dello schermo, costringendoci ad abbandonarlo come strumento per spostarci e ad affidarci solamente alla minimappa.
La scelta di assegnare diverse funzioni al tasto destro del mouse a seconda di quanto lo si tenga premuto è cervellotica e assolutamente scomoda. Alcune funzioni non sono rimappabili e alcuni tasti non sono riconosciuti; ne è un palese esempio la pausa, che non si attiva se assegnata al Num0 del tastierino o alla barra di spaziatura.

Men Of War II è certamente indirizzato verso il multiplayer; è evidente che il grosso delle attenzioni siano state rivolte in tal senso. Solo che al momento la stabilità del gioco non è certo delle migliori; occorre giocare le missioni single player per sbloccare determinate unità (nemmeno troppo particolari) e poterle usare in multigiocatore, e la cosa deve essere registrata sui server centrali; nelle nostre diverse sessioni di gioco non c’è stata una volta che questi progressi venissero realmente salvati (spesso la connessione coi server si è interrotta), lasciandoci in una situazione frustrante.

 

 

Tecnicamente, oltre a presentare una grafica estremamente datata (sembra praticamente la stessa del titolo originale del 2009), Men Of War II pretende che il giocatore sia sempre online; addirittura mettendosi invisibili su Steam ci è impedito di contattare i server di gioco. Una cosa semplicemente ridicola. Sebbene gli sviluppatori di Best Way stiano cercando di trovare una soluzione a questo aspetto, la realtà è che a oggi il gioco richiede un “always-online” assolutamente inutile e, come abbiamo visto, addirittura dannoso.

Ma insomma, dopo tutto questo elenco di problemi e di scelte di design altamente discutibili, c’è qualcosa da salvare in Men Of War II? Beh, la nostra risposta è seccamente no. Manca il coinvolgimento, il pathos, lo stimolo che un titolo di questo genere dovrebbe dare al giocatore; non c’è una chiara indicazione di che tipo di RTS Men Of War II voglia essere; i problemi di design e tecnici sono veramente troppi per essere tollerabili. Questi punti, già preoccupanti presi singolarmente, rendono l’esperienza complessiva assolutamente negativa.
In circolazione ci sono tantissimi altri giochi, recenti o meno, ragionati o frenetici, che fanno il loro molto meglio di Men Of War II. È una lista lunghissima: da Company Of Heroes alla serie Close Combat, da Warno e Broken Arrow alla serie Combat Mission, fino a titoli anche più particolari e invecchiati piuttosto bene come Commandos o Total Annihilation.

Men Of War II è un titolo mal riuscito e che avrebbe avuto bisogno di tutt’altra progettazione e sviluppo.

 

Men Of War II, 2024
Voto: 4.5
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