Monster Hunter Wilds: prime impressioni

Conclusosi il periodo di open beta di Monster Hunter Wilds, tiriamo le somme sull’atteso titolo anche alla luce delle nostre anticipazioni.

 


Si è recentemente concluso il periodo di open beta di Monster Hunter Wilds, che ha riguardato gli utenti di PC e console. Questa anteprima avrebbe dovuto essere dirimente per confermare o smentire alcune delle riflessioni fatte nei precedenti approfondimenti qui sulla Tana. In realtà su molti aspetti resta ancora il punto interrogativo, ma è stata un’occasione d’oro per conoscere meglio la direzione del titolo.

Innanzitutto, l’open beta ha permesso di esplorare in anteprima alcune ambientazioni e creature, evidenziando un sistema di combattimento più accessibile ma che richiede anche precisione e abilità per padroneggiarlo. Come previsto, il feeling di gioco riprende senza dubbio quello di Monster Hunter World, ma tutte le armi sono state rivisitate con nuove combo e nuove mosse finali.
Anche la “modalità concentrazione” assume un significato diverso dopo averla tastata con mano: oltre ad evidenziare le ferite aperte del mostro, permette di direzionare con più precisione gli attacchi normali ma anche di dare inizio ad una mossa speciale devastante, unica per ogni arma. 

 

 

In questa prova, i giocatori hanno potuto sperimentare il sistema di creazione del personaggio, che consente una personalizzazione molto dettagliata del proprio cacciatore, anche più dei precedenti capitoli. Il comparto estetico di Monster Hunter Wilds non ha mai sollevato perplessità, sia nella scelta artistica delle composizioni visive sia nel comparto grafico, eppure è qui che arriva la nota dolente. I requisiti minimi di sistema per godere di Monster Hunter Wilds non sono poi così bassi e l’open beta di fine ottobre l’ha dimostrato. Se il titolo gira bene su un PC di ultima generazione, su una macchina di fascia media il titolo di Capcom necessita del settaggio grafico più basso per poter raggiungere i 60 fps; giocabile, ma poco godibile.

 

 

Anche l’altra grande novità di Monster Hunter Wilds sembra molto convincente. L’open world proposto dal team di Capcom è pieno di vita ed esiste indipendemente dalle necessità della trama. I giocatori sono immersi in uno stato di costante caccia al prossimo bersaglio e non hanno necessità di fare ritorno al villaggio principale dopo ogni missione come nei vecchi capitoli.

L’open beta è stata anche un’occasione per provare la modalità multigiocatore e purtroppo dobbiamo ammettere che non è stato semplicissimo riuscire a ritrovarsi con i compagni; ciò è probabilmente dovuto a funzionalità online limitate dalla versione beta, ma è giusto far notare le problematiche riscontrate.

 

 

Anche se è presto per esprimere giudizi sul titolo, Monster Hunter Wilds si trova sulla linea già anticipata dalle nostre riflessioni: la serie continua a rinnovarsi ma mantiene ancora il suo spirito. Certo, qualche purista potrebbe notare l’eccessiva distanza dalle origini di Monster Hunter, ma i tempi cambiano e le nuove proposte di Wilds sono il frutto di una nuova epoca, destinate a un nuovo pubblico.

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