Night Of The Dead: la recensione

Le molte grossolanità del survival horror di Jackto Studios gli impediscono di spiccare il volo, vanificando quegli spunti che potevano rendere interessante il titolo.

 

 

Il panorama dei survival horror offre numerose opzioni, ed ormai gli standard sono piuttosto elevati. Night Of The Dead è stato in early access per circa quattro anni, ed il suo recente passaggio alla versione 1.0 segna il confine tra il concedere il beneficio d’inventario ed il giudizio finale che purtroppo non è positivo.

Night Of The Dead è un survival horror che ricalca i temi principali del genere, permettendoci di esplorare e saccheggiare un territorio abbandonato, popolato quasi solo dagli zombi. La mappa (che non è generata all’inizio di ogni partita ma è sempre la stessa) rappresenta un’isola anche discretamente ampia con cittadine e punti di interesse.
L’esplorazione è una dei punti migliori di Night Of The Dead, che ci consente di muoverci liberamente a prescindere dalla missione assegnataci in quel momento. L’aspetto grafico ha un buon impatto ed è suggestivo; almeno fino a quando non decidiamo di interagirci.

 

 

La gestione delle azioni non realizzata alla perfezione; si possono aprire e chiudere le porte anche se c’è un muro in mezzo (basta essere sufficientemente vicini), mentre nei combattimenti spesso negli interni si colpisce il muro o una porta per via del movimento rotatorio del braccio; come se il nostro personaggio non sia conscio dei limiti fisici attorno a se. Ci sono frequenti compenetrazioni di solidi, e che si tratti di abbattere zombi o alberi il problema è sempre lo stesso; la posizione che assumiamo naturalmente è sbagliata in gioco, costringendoci ad un riadattamento poco naturale e che rende il gioco scomodo e rende i combattimente tutt’altro che piacevoli.

Il problema è che gli scontri con gli zombi sono uno dei cardini di Night Of The Dead, gioco che prevede ondate che arrivano ogni notte dalle quali possiamo difenderci solo costruendo strutture in perfetto stile tower defense. Sarebbe stato utile il tutorial spiegasse integralmente e per tempo le dinamiche base del gioco, ma la realtà è che lo stesso tutorial ci costringe a rifare a volte le stesse azioni per una mancanza di logica nelle attività che ci propina.

 

 

Costruendo il nostro accampamento avremo presto accesso a tutti banchi da lavoro necessari per costruire almeno un paio di tipi di trappole con le quali costruire un perimetro difensivo. Il problema è che queste ondate, almeno utilizzando i parametri standard del gioco, sono inizialmente inarrestabili per poi diventare poco più di un piccolo fastidio; non c’è scalabilità né incrementalità nella quantita e nella resistenza fisica degli zombi che ci vengono lanciati contro: si tratta solo di ucciderne il numero prefissato ogni notte. Le ondate non hanno alcun reale collegamento col gioco diurno, e se da un lato potrebbero essere interessanti per rendere il gioco più accattivante, in realtà si tratta di un escamotage dalla dubbia riuscita.

 

 

È nei frangenti di maggior caos che peraltro possiamo assistere alla poca cura della realizzazione tecnica: oltre ad i nostri eventuali compagni gestiti dal computer, che immancabilmente si frappongono tra noi e lo zombi più vicino, impedendoci di colpire per non ferirli, è comunissimo vedere le entità presenti attorno a noi salire sulle staccionate come niente fosse, continuare a camminare come niente fosse sui pali aguzzi messi a difesa e fondamentalmente muoversi con animazioni grezze e legnose.

Sempre in questi frangenti, risulta poco reattiva la nostra richiesta di cambiare armi; sembra sempre che il nostro sia impegnato a fare altro e che ignori almeno per una volta la pressione del tasto rapido corrispondente allo strumento che vorremmo utilizzare. Perlomeno la possibilità di rimappare i tasti è quasi completa, anche se si sente la forte necessità di snellire l’interfaccia utente.

 

 

Altrettanto poco convincente è come si è deciso di realizzare il crafting: oltre ai sei diversi banchi da lavoro (includendoci anche il focolare per cucinare), ognuno espandibile per dar vita a nuovi oggetti da costruire (e da memorizzare dove si costruiscano), c’è un tasto che apre il menu per la creazione delle strutture (anche queste numerose) ed un altro ancora per la creazione degli oggetti “fatti a mano”, come asce, tubi o frecce. È tutto così confuso e disperso che passa veramente la voglia di studiare tutte le opzioni che abbiamo a disposizione nel crafting, considerando anche la quantità di oggetti che siamo costretti a procurarci per costruire anche solo pochi oggetti; la fase di raccolta è tediosa, lunga e sfibrante.

Ci sono poi altre cose che lasciano piuttosto perplessi, come la perdita della posizione inginocchiata alla raccolta di un oggetto, cosa che rivela la nostra posizione e ci costringe a combattere con gli zombi vicini, o una visuale in prima persona (opzionale) assolutamente terribile; dialoghi lenti e assolutamente non in linea con l’atmosfera (sembra che i doppiatori invece di calarsi nel gioco fossero a fare un picnic in un prato fiorito), o ancora l’innesco di allarmi sonori che dovrebbero attirare gli zombi su porte che sono state aperte già più volte, come fosse un evento randomico che non controlla lo stato della porta stessa.

 

 

Night Of The Dead quindi sembrerebbe un disastro totale. Invece il gioco ha qualche spunto interessante, a partire da una storia che, a patto di accettare i difetti del gioco, potrebbe anche incuriosire ed appassionare. Ma l’elemento migliore di Night Of The Dead è la quasi totale customizzazione dell’ambiente, della popolazione zombesca e degli eventi, cosa che ci permette di adattare il gioco in base alle nostre necessità ed aspettative (ed anche per compensare le evidenti mancanze nello sviluppo del gioco).

Resta il fatto che non si capisca perchè, con tanti concorrenti, oggi dovremmo giocare a Night Of The Dead. Se quel 7 Days To Die uscito di recente dall’early access ancora incompleto è sicuramente più raffinato, possiamo affiancare titoli come Project Zomboid o State Of Decay, passando addirittura per How To Survive o Mist: Survival, il gioco il cui sviluppo procede a rilento ma che è probabilmente il concorrente concettualmente più simile.

Night Of The Dead, nonostante i suoi quattro lunghi anni in early access, non ha fatto tesoro del tempo a disposizione; e se preso magari in un bundle con gli amici può essere un temporaneo diversivo, non è certo un titolo che di per sé possiamo consigliare.

 

Night Of The Dead, 2024
Voto: 5
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