Norland continua ad aggiornarsi su diplomazia e conoscenza

Grazie alle recenti introduzioni, il simulatore di colonia medioevale si presenta più solido e offre nuove opportunità ai giocatori.

 

 

Norland è un titolo particolare. Inquadrabile sicuramente fra i videogiochi fortemente ispirati da Rimworld, il gioco di Hooded Horse punta però maggiormente sull’autonomia dei paesani che compongono il nostro insediamento, lasciandoci a che fare con i nobili, i veri protagonisti del gioco.

Nelle nostre prime impressioni abbiamo parlato delle caratteristiche principali del gioco, ma vale la pena ricordare come Norland sia tutto sommato l’anello di congiunzione tra i simulatori di colonie e i grand strategy alla Europa Universalis: infatti, una volta avviata la nostra colonia, la maggior parte della nostra attenzione sarà rivolta alla diplomazia, al consolidamento della nostra casata e a tentare di realizzare un impero.

 

 

Norland sta sfruttando il suo periodo in early access, e tra i cambiamenti realizzati nell’ultimo periodo va citata l’attenzione posta sull’aspetto della conoscenza, con libri unici per le varie culture, l’arricchimento del numero delle conoscenze disponibili, il furto dei libri e la maggiore importanza degli scolari. Importante è la possibilità di mantenere una conoscenza per un breve periodo dopo la morte di un personaggio.
Parallelamente, sono stati introdotti gli ospiti in incognito, personaggi con caratteristiche e scopi nascosti che visiteranno il nostro insediamento con finalità a noi oscure e che potremo capire solo troppo tardi.

Anche la diplomazia in generale le migliorie sono numerose, a partire dall’interazione possibile con i briganti in mappa, sfruttabili a nostro vantaggio contro i nostri nemici (e viceversa), l’introduzione dei trattati di pace, un pannello più chiaro per la nostra dinastia (utile per capire i rapporti tra nobili) e una serie di azioni che possono essere richieste ai o dai nostri alleati, incluso il fornire soldati all’esercito dell’amico in difficoltà.

 

 

Dal punto di vista dell’interfaccia, finalmente è stato reso possibile rimappare i (pochi) tasti utilizzati dal gioco, mentre manca ancora una rifinitura dell’interfaccia con il miglioramento delle notifiche sugli eventi in corso, l’inserimento dei tooltip su alcune delle icone meno chiare (ad esempio quelle sugli edifici produttivi o sui desideri dei nobili), una migliore esposizione delle informazioni e soprattutto, visto che le dinamiche di gioco sono diverse dagli standard del genere, e soprattutto delle chiare spiegazioni su cosa i personaggi di Norland faranno in automatico senza l’intervento del giocatore (a volte si sbatte la testa tentando di capire come far fare qualcosa fino a che non si capisce che i paesani lo faranno da soli e noi non possiamo far nulla a riguardo).

Il periodo di early access è tutt’altro che completo, quindi Norland ha ancora tempo per mettere mano a questi dettagli e rendersi ancora più completo. La sua profondità è innegabile, ma forse il gioco è al momento ancora un pelo criptico e lento a svelare le sue carte migliori; per chi fosse interessato al titolo di Hooded Horse il suggerimento è quello di affrontarlo con pazienza.

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