Only Murders In The Building – Stagione 2: la recensione

Sarà l’improbabile trio di condomini che risolvono casi di omicidio tramite podcast in grado di ripetere la bella prestazione della scorsa stagione?

 

 

Come prosegue la divertente serie a tinte gialle con protagonisti Martin Short, Steve Martin e Selena Gomez? La seconda stagione è all’altezza della prima (qui la mia recensione e quella di Biancaneve)? Le nuove entrate hanno fatto la differenza o il trio rodato di protagonisti ha comunque rubato la scena a tutti? Andiamo a scoprire come sono andate le cose.

Il finale della scorsa stagione ci aveva lasciato con un bel delitto fumante tra le mani; una cosa insolita, ma che ha mantenuto calda la fantasia di noi spettatori fino all’arrivo delle nuove puntate. Ora bisogna indagare sul passato della povera vittima; purtroppo non sarà così semplice come nella precedente stagione in cui Mable Mora, interpretata da Selena Gomez, conosceva bene il ragazzo ucciso. Si percepisce quindi un po’ di smarrimento iniziale nelle indagini che vengono sviate anche da fortuite connessioni che conducono dritti sino al padre di Charles-Haden Savage, il personaggio interpretato da Steve Martin.

 

 

Con la scusa delle indagini che vanno a rilento, tutti i nostri protagonisti avranno a che fare, in un modo o nell’altro, con il difficile rapporto tra padre e figlio: Mable affronterà un viaggio nel viale dei ricordi per accettare le scelte paterne; Charles scoprirà finalmente il perché di alcuni comportamenti paterni; Oliver Putnam, interpretato da Martin Short, se la dovrà vedere con l’accettazione di un segreto inconfessabile. Tutto questo mentre un assassino si aggira per gli appartamenti dell’Arconia come se fosse uno spettro capace di passare attraverso le pareti. Inquietante? Decisamente sì, almeno fino a che i tasselli di questo intricato delitto non cominciano a posizionarsi al posto giusto.

Andiamo ora ad esaminare le varie performance dei protagonisti partendo da Selena Gomez: la giovane cantante si presenta, nei primi episodi, gonfia in viso tanto da far pensare ad una gravidanza. Purtroppo per lei non è così: nel recente passato Selena ha accennato ad un problema di salute e quindi è plausibile che la causa del suo gonfiore possa dipendere dalle medicine che ha assunto. Se le cose stanno davvero così, allora a lei vanno i miei complimenti per l’interpretazione, soprattutto perché ha dovuto lavorare non in perfette condizioni fisiche. In aggiunta, quando il suo viso è tornato normale, ho trovato particolarmente brillante la performance durante il processo di rielaborazione dei ricordi di Mable; gustatevelo perché non è così banale come può apparire inizialmente.

Steve Martin è solido come sempre, forse un po’ più statico rispetto alla scorsa stagione, ma è più che comprensibile che gli acciacchi dell’età lo frenino nel fare alcune cose. La sua interpretazione è quindi più frizzante sotto il profilo comico che quello fisico, ma non sfigura per niente accanto ai suoi due colleghi.

Martin Short invece regala sorrisi ed espressioni in quantità; anche lui ha i suoi anni, ma incredibilmente continua ad avere quella carica energetica che mi riporta sempre alla mente il mitico Salto Nel Buio. Mi viene da dire solo: inarrestabile!

 

 

Cara Delevingne (Città Di Carta), che interpreta Alice, un’artista interessata a Mable, s’inserisce nella storia in modo prepotente, quasi innaturale. La sua interpretazione è abbastanza buona, ma forse è proprio il personaggio che le hanno affidato ad essere troppo fuori dagli schemi, quasi come se gli sceneggiatori lo avessero inserito dopo aver concluso la stesura del copione.

La trama, dopo un’iniziale e voluta confusione, fila via molto bene e tiene incollato lo spettatore allo schermo; anche la regia e la fotografia mantengono lo stesso livello raggiunto in precedenza. C’è sicuramente più suspense rispetto alla prima stagione, proprio perché l’assassino sembra in grado di entrare a piacimento ovunque voglia, e questo migliora il prodotto rispetto alla stagione precedente. Only Murders In The Building è sicuramente una serie valida, che diverte e si tinge di giallo in modo atipico rispetto alle canoniche proposte sul mercato. Ve lo consiglio? Se non l’avete ancora visto, sbrigatevi che vi siete persi una grande serie!

 

Only Murders In The Building – Stagione 2, 2022
Voto: 8
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