Prime impressioni: Survival Machine

Il survival coop dall’approccio cartoonesco ha discrete idee ma è ancora troppo acerbo e ripetitivo per catturare davvero il giocatore.

 

 

Il panorama dei survival cooperativi comincia a farsi affollato. Survival Machine prova a lanciarsi sul mercato arrivando in early access con un paio di idee interessanti, ma senza bilanciare troppo le sue componenti oltre alla comprensibile mancanza di raffinatezza.

Lo scopo del gioco è quello di proseguire verso un’area lontana, che si dice libera dagli zombi che infestano le terre una volta prospere; e per arrivarci abbiamo a disposizione un’enorme veicolo, che però richiede legna per alimentare la sua fornace e tanto impegno per superare i numerosi giorni di viaggio per arrivare alla meta.

 

 

Survival Machine si propone come un coop dal gameplay non troppo complesso, dove ci viene chiesto di raccogliere le risorse di base per poi processarle sul ponte del veicolo, dove potremo progressivamente costruire strutture ed elementi sempre più avanzati ed officine che ci permettano di raffinare le materie prime, andando a costruire oggetti sempre più raffinati.

Nulla di nuovo sotto il sole, quindi: quello che spicca in Survival Machine sembra essere la vocazione al multiplayer cooperativo. Per certi versi il gioco ricorda Enshrouded, dove la collaborazione tra giocatori è importante per recuperare materiali ed avanzare nelle missioni, ma in Survival Machine questo elemento sembra ancora più calcato: la raccolta delle risorse è sicuramente il cardine almeno delle prime ore di gioco, molto di più che non l’esplorazione del mondo intorno a noi.

 

 

Il fatto che Survival Machine sia l’ennesimo gioco in low-poly che si affaccia sui nostri schermi non aiuta molto quando si parla di carattere e stile grafico, visto che questi titoli per ovvi motivi tendono ad assomigliarsi tutti. Su questo si uniscono dinamiche di gioco piuttosto comuni, che impediscono a Survival Machine di avere dei reali tratti distintivi, se non la presenza di difese costruibili sul ponte del veicolo che possono aiutarci ad affrontare le orde notture (sullo stile di Survive The Night).

D’altro canto, per essere un titolo in early access, Survival Machine è ben realizzato: a parte qualche tasto hard-coded, tutti i comandi sono rimappabili e la tastiera è totalmente utilizzabile. Anche se manca qualche spiegazione sui vari macchinari, almeno inizialmente, o su certi elementi della bussola, il gioco è facilmente intuibile ed il tutorial è efficente.
Non abbiamo incontrato bug particolari e le poche situazioni degne di nota sono comunque secondarie e facilmente risolvibili: si pensi ai rari casi di sprofondamento nelle rocce del nostro personaggio fino a metà del corpo, dalle quali si riesce ad uscire facilmente saltando un paio di volte.

 

 

Il titolo sembra indirizzato ad un pubblico meno hardcore, e se preso in questo contesto fa il suo piuttosto bene; gruppi di giocatori di giovane età o inclini ad esperienze poco stressanti potrebbero trovare in Survival Machine una possibile opzione.
Il suggerimento è in ogni caso di rimanere in finestra e vedere come proseguirà lo sviluppo: per il momento Survival Machine sembra dover trovare ancora quella scintilla che possa davvero farne un titolo da raccomandare.

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