Starship Troopers – Terran Command: la recensione

L’RTS di chiara ispirazione cinematografica si rivela come un gioco discretamente realizzato, sicuramente divertente e fedele al film del 1997.

 

 

Da queste parti siamo grandi fan di Starship Troopers, il film di fantascienza che si rifà al libro di Henlein Fanteria Dello Spazio. Se in quest’ultimo prevedeva azioni portate a termine da piccole squadre di superuomini dotati di corazze ed esoscheletri, nel film era una imponente massa di carne da cannone a dover fronteggiare la minaccia degli aracnidi, frapponendo piombo e sangue (e parecchie frattaglie) alla sconfitta della Federazione.

 

 

Starship Troopers – Terran Command riprende proprio questa ambientazione, importando dal film praticamente tutta la coreografia scenica. Slitherine è riuscita in un’impresa che aspettavamo da tempo: Starship Troopers – Terran Command non è il primo videogioco ispirato ai sanguinolenti massacri del film ma è probabilmente l’unico degno di nota (e vi anticipo che il risultato è più che buono).

 

 

 

Starship Troopers – Terran Command è un RTS dalla doppia faccia. Giocandolo si ha un’iniziale sensazione di trovarsi di fronte ad un gioco banalotto e semplicistico, ma la realtà è che dopo le prime missioni ci si rende conto di come il gioco sia molto più strategico di quel che sembra.

Al contrario dei classici RTS, Starship Troopers – Terran Command non propone un gameplay frenetico all’insegna del famigerato click per minute tanto amato dai giocatori dei primi anni 2000. I movimenti delle truppe non sono velocissimi, così come non è infinito il numero di unità da poter mandare al macello contro gli affilatissimi becchi degli aracnidi; dovremo sicuramente sfruttare il numero, come da tradizione degli RTS, ma muovere le truppe in posizioni di vantaggio tattico anche fossimo in campo aperto. È vitale mantenere in vita le unità più esperte per poter sfruttare le loro abilità speciali in combattimento, così come saper gestire le varie tipologie di truppe per riuscire a bilanciare la costante sproporzione numerica.

 

 

In determinate situazioni dovremo restare sulla difensiva o preparare una ritirata, così come pianificare un’avanzata con un ragionamento che vada oltre il classico “seleziona tutti e clicca col destro”; eccoci allora studiare il terreno e capire dove piazzare le poche difese a nostra disposizione o scegliere quale nido neutralizzare per primo.

Ogni missione fa storia a sé e non ci è data la possibilità di conservare le unità migliori da uno scenario all’altro. In ogni missione avremo un numero limitato di soldati da schierare ed è solo strappando dalle fauci degli insettoni gli avamposti perduti o raggiungendo determinati obiettivi che potremo aumentarne il numero schierabile. Anche la tipologia non è libera, ma le scelte aumentano con il posizionamento intorno alla nostra base operativa dei moduli di produzione necessari. La cosa interessante è che non perderemo una missione quando la nostra base verrà distrutta, ma quando non ne avremo in possesso nessuna e non avremo soldati sul campo; fino a quel momento c’è speranza di richiamare truppe dalla nave madre fino al limite di cui parlavamo prima. L’afflusso costante di truppe non è qualcosa che snaturi il gioco, anzi lo rende molto simile all’atmosfera del film; in determinati momenti gli insetti ci arriveranno comunque addosso e faranno a pezzi i nostri uomini. È un approccio diverso rispetto agli RTS classici: non è fondamentale sviluppare determinati edifici, e soprattutto non dobbiamo stare con l’occhio sempre sui timer per aspettare che si possa produrre un’altra unità speciale.

 

 

Interessante il concetto di dover ripulire i nidi degli aracnidi e distruggerne i punti di accesso alla superficie, considerando che gli insetti continuano a uscire dal sottosuolo da tutte le parti della mappa. L’apparizione degli insetti giganti e di quelli alati mette addosso parecchia pressione, visto la loro capacità di spazzare via le nostre truppe se non immediatamente ed adeguatamente fronteggiati.

Ed ora, parlando in insetti, veniamo ai bug.

Ok, scusate l’imperdonabile gioco di parole, ma proprio non ho potuto trattenermi…

 

 

Avendo testato il gioco pochi giorni prima del suo rilascio ufficiale è naturale aver trovato alcuni bug, già noti agli sviluppatori. L’unica nota su cui vorrei soffermarmi è la mancanza dei tooltip nelle prime missioni, che sono quelle introduttive e fanno da tutorial; tooltip che poi appaiono magicamente in quelle successive.

Due le critiche che mi sento di muovere al gioco: la prima riguarda la mancanza di una spiegazione iniziale su come funzionino i warpoints, la disponibilità delle dropship e della quantità di soldati impiegabili. Anche la possibilità di creare selezioni col classico ctrl+numero non è menzionato, così come ancora non ho capito (se esiste) il tasto per selezionare tutte le unità. Il problema non è critico e tutto si capisce già nelle prime missioni, ma dovrebbe  essere qualcosa su cui lavorare (se nella release finale non fosse presente).
La seconda è la non facile selezione dell’unità che ci interessa nelle fasi di mischia, cosa a dir vero naturale ed endemica negli RTS, ma che in un gioco meno frenetico della concorrenza e più ragionato ha il suo peso nei momenti critici.

 

 

Sarebbe stato bello poter mettere in pausa e dare ordini, così come nei vecchi ma sempre validi Codename: Panzers e Warhammer 40000: Dawn Of War, ma forse vista la natura del gioco va bene così; doversela cavare con decisioni immediate, visto che al contrario di Company Of Heroes non dobbiamo saltare in continuazione da una parte all’altra della mappa, ci può stare.

Starship Troopers – Terran Command fa parte di quegli RTS nei quali è richiesta un po’ più di materia grigia del solito, e per questo non possiamo non apprezzarlo. La resa dell’ambientazione cinematografica è più che buona, anche se una maggior quantità di sangue e budella a schermo avrebbero fatto sicuramente la gioia degli appassionati.
Dal punto di vista del gameplay non ci troviamo di fronte ad un titolo rivoluzionario e non offre nulla di particolarmente succulento, ma quello che fa lo fa bene e sfrutta al meglio la sua semplicità, permettendo al giocatore di focalizzare la sua attenzione sugli scontri ed il posizionamento delle unità quando necessario. Con un livello di microgestione molto basso rispetto a tanti altri RTS, Starship Troopers – Terran Command è un titolo molto indicato per quei giocatori che apprezzano trovare un bilanciamento fra azione e tattica e che magari vogliano fare una pausa da titoli complessi e spaccacervella.

 

Starship Troopers – Terran Command, 2022
Voto: 7
Per condividere questo articolo: