The Dwarves: la recensione

Un gioco da tavolo che rappresenta una delle migliori alternative al lungo e impegnativo gioco di ruolo.

 

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2-5 Giocatori (ma si può tranquillamente giocare anche in solitario)

60-90 Minuti

Cooperativo

 

Come per i giochi di ruolo, anche in quelli da tavolo l’ambientazione fantasy è tra le più diffuse e popolari. Solo che mentre nei primi il livello di complessità è sempre più o meno lo stesso, nei secondi questo varia, anche di molto, così come la durata delle partite. Una sola missione all’ottimo Dark Souls (trasposizione del famoso videogioco), ad esempio, può richiedere un’intera serata di gioco, e sebbene una volta apprese le regole l’azione scorra via abbastanza fluidamente, resta comunque un titolo per soli appassionati del genere smaniosi di cimentarsi in una serie di tattici combattimenti con i mostri rappresentati da splendide miniature. Chi vuole continuare a brandire virtualmente spada e scudo a colpi di dadi su un tabellone, senza consumare tutta la serata e senza scervellarsi troppo, deve quindi scegliere con attenzione il gioco giusto.

Tra le migliori opzioni in tal senso c’è Le Leggende di Andor, che ha un’impostazione tipo campagna e prevede anche un livello di difficoltà crescente di missione in missione. Ma in questo articolo voglio parlarvi di The Dwarves, gioco da tavolo tedesco ispirato a una serie di romanzi.

 

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In The Dwarves i giocatori guideranno degli impavidi nani (appunto) nella risoluzione di una serie di missioni, muovendosi su una classicissima mappa esagonata. Come è tipico del genere, ogni personaggio ha statistiche proprie e un’abilità speciale personale, e la collaborazione tra i giocatori, per far fruttare al meglio le proprie capacità, è fondamentale. Ognuno nel proprio turno può effettuare due azioni, anche uguali tra loro. Lo scopo del gioco è completare una serie di Quest principali entro un certo numero di turni. A corollario di ogni missione principale ci saranno ogni volta altre tre imprese secondarie che si differenziano in Avventure e Minacce. Le Avventure, se completate, garantiranno dei bonus e degli aiuti addizionali ai giocatori, mente le Minacce dovranno essere sventate in tempo per non incappare in penalità. Avventure e Minacce non completate, infatti, si scartano e vengono tutte sostituite quando viene completata la relativa Quest principale, ed eventuali Minacce non risolte applicheranno in quel momento il loro malus. A supporto dei giocatori c’è il mazzo delle carte equipaggiamento, contenente utili oggetti che forniscono diversi bonus e possono essere pescati in specifiche situazioni o tramite delle prove.

 

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I turni da tenere d’occhio sono scanditi da due segnalini che avanzano l’uno verso l’altro sul bordo del tabellone. Se si incontrano la partita è persa. Il segnalino dei giocatori viene mosso a ogni turno, mentre quello dei nemici si muove di tanto in tanto come effetto di eventi nel gioco (ad esempio Minacce non sventate). Entrambi i gettoni, quando avanzano, causano effetti negativi: apparizione di nemici (orchi, troll o elfi scuri), aumento delle Minacce nel mazzo delle missioni secondarie, o spostamento dell’influenza nel consiglio dei nani. Infatti, mentre i nostri eroi sputano sangue in giro per il territorio, è in corso una sorta di elezione per incoronare il nuovo re. Uno dei candidati è malvagio e l’altro è buono. A indicare lo stato di questa “disputa” c’è un segnalino che potrà muoversi da una parte o dall’altra di una barra, determinando di volta in volta bonus o penalità per i giocatori.

Orchi, troll ed elfi appariranno dai vari lati del tabellone con il lancio di dadi speciali e si muoveranno invadendo via via il territorio e devastando il terreno sul loro cammino, rendendo anche difficile il movimento per gli eroi. Entrare in combattimento sarà sempre una scelta dei giocatori, ma a volte può essere imposta dall’obiettivo di una missione. Gli scontri si risolvono in maniera semplicissima con il tiro di un numero di dadi da 6 a seconda della propria abilità di combattimento. Ogni 4 o più elimina un orco, ogni 5 o più elimina un troll e per eliminare un elfo serve solo il 6.

 

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The Dwarves ha un perfetto equilibrio di gioco tra semplicità del regolamento e coinvolgimento nelle avventure. Si spiega e si prepara in poco tempo e le partite non hanno durata eccessiva. L’aspetto cooperativo è ovviamente determinante visto che il tempo a disposizione degli eroi è limitato. I giocatori dovranno coordinare le loro azioni in modo da mettersi nelle condizioni di far svolgere le diverse missioni, ognuna delle quali è rivolta a specifiche abilità o caratteristiche, al personaggio giusto o in team, in modo da poterle completare nel minor numero possibile di turni.

Uno dei difetti del gioco a mio avviso è il limitato numero massimo di giocatori: 5. Insomma, non pretendo si arrivi a 8, ma credo che almeno 6 debba essere lo standard. E poi c’è da dire che nella versione base le missioni “finali”, cioè quelle da completare alla fine per vincere, sono solo 3, decisamente pochine. Esistono 3 espansioni, ma già la prima, Combined Might, sarà sufficiente a colmare questa lacuna. Si tratta di un semplice mazzo di carte con missioni aggiuntive, quindi la spesa non è per niente proibitiva.

I materiali classici (tabellone, carte, dadi, segnalini) sono di buona fattura. I 5 personaggi hanno le loro miniature, mentre orchi, troll ed elfi sono rappresentati da cubetti di legno di diversi colori. Un intero esercito di miniature per gli avversari sarebbe stato senz’altro più spettacolare ma in quel caso il costo sarebbe lievitato notevolmente. Se volete, l’espansione The Saga Expansion, tra le altre cose, sostituisce i cubetti dei nemici con segnalini di legno sagomati.

 

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Posso sicuramente affermare che chi apprezza il fantasy e cerca un gioco non troppo pesante non dovrebbe lasciarsi scappare The Dwarves: un’avventura appassionante che non cannibalizzerà tutta la vostra serata.

 

The Dwarves, 2016
Voto: 8
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