The Wolf Won’t Sleep: la recensione

Una trama abbastanza banale per un manga che potrebbe passare alla storia come il manuale del perfetto giocatore di ruolo.

 

La Corea ci sorprende sempre con interessanti produzioni che spesso incrociano avventure fantasy, giochi di ruolo, strutture a livelli e meccanismi da videogame (Survival Story of a Sword King in a Fantasy World e Skeleton Soldier Couldn’t Protect the Dungeon). The Wolf Won’t Sleep inizia con uno stratagemma abbastanza comune nel mondo dei manga coreani, ovvero quello di spostare il protagonista da un mondo ad un altro.

Il nostro protagonista Lecan, avventuriero noto anche come il lupo da un occhio solo, addentrandosi in un labirinto con il suo compagno di squadra s’imbatte in un buco nero, un portale per una dimensione sconosciuta. Si dice che oltre la soglia dei buchi neri ci siano mondi straordinari tutti da scoprire e conquistare. Lecan decide di varcare quella soglia e si proietta nella sua più grande avventura. Come accennavo nell’introduzione, la storia è abbastanza abusata, un personaggio proveniente da un mondo lontano comincia la sua nuova avventura partendo da una base d’esperienza che lo rende di gran lunga superiore alla media della popolazione locale.

Il mondo che il lupo da un occhio solo ritrova al di là del buco nero è simile al suo; esistono la magia, i mostri, la via della spada, le strutture gerarchiche medioevali, eccetera… Questo mondo è abitato da esseri umani che parlano lingue a lui sconosciute ed hanno usi e costumi ovviamente differenti dai suoi. Da bravo avventuriero Lecan decide di far buon viso a cattivo gioco ed impara tutto quello che c’è da sapere per potersi muove liberamente all’interno di questo mondo. E’ interessante notare come questo passaggio viene di solito trascurato o tralasciato nelle opere fumettistiche perchè abbastanza noioso, mentre è molto importante nei giochi di ruolo.

 

 

La grafica è accattivante ma non eccelsa, non ha il solito tratto netto dei manga giapponesi, anzi sembra quasi avvicinarsi molto al nostro tratto europeo con occhi, naso e orecchie abbastanza proporzionati alla struttura del viso. I paesaggi sono studiati per rappresentare boschi e foreste teutoniche, mentre nei centri abitati, oltre ai castelli, riscontriamo la riproduzione di abitazioni in pietra e legno con uno stile che richiama il nord Europa nel corrispondente periodo medioevale. Anche questo dettaglio è abbastanza strano per un autore orientale: di solito tendono a scimmiottare la paesaggistica e le strutture nostrane piuttosto che provare a riprodurre l’architettura medioevale occidentale.

Alla fine dei conti, come trama e come stile grafico, non c’è niente che esalti quest’opera, quindi perché un lettore a scegliere The Wolf Won’t Sleep? Leggendo i primi capitoli, mi sono reso conto che Lecan, il nostro protagonista, si comporta proprio come dovrebbe comportarsi un avventuriero. Il lupo da un occhio solo è meticoloso e si prepara molto bene prima di affrontare uno scontro o prima di accettare una precisa missione, tant’è che una delle principali attività di Lecan è proprio quella di migliorare il suo equipaggiamento, tentando di ottenere non tanto armi speciali ma pozioni ed oggetti utili a garantire la sua sopravvivenza e ad agevolare una sua fuga repentina nel caso in cui le cose si dovessero mettere male.

 

 

LeggendoThe Wolf Won’t Sleep la mia esperienza pluriennale nei giochi di ruolo mi ha fatto subito venire in mente un bravo giocatore che si prepara ad un’avventura. Evidentemente l’autore è stato molto influenzato dai giochi di ruolo e sta mettendo nella sua opera una parte della propria esperienza di gioco. Molti giovani giocatori potrebbero trarre spunto da questo manga e da questa storia per affinare al meglio le proprie capacità organizzative.

Ovviamente Lecan è fuori del comune, quindi è accettabile che, combattendo contro un branco di semplici creature magiche simili a lupi famelici, non abbia il men che minimo problema. Non c’è da stupirsi che, essendo il protagonista della storia, possieda alcune caratteristiche uniche che rendano il suo modo di cacciare o di affrontare i problemi totalmente differente dal normale; questo ci può stare, alla fine dei conti si tratta di una storia con un protagonista che deve spiccare rispetto al resto.

The Wolf Won’t Sleep non è ancora stato pubblicato in Italia, ma è possibile, come al solito, trovare molte informazioni on-line. Sono anche disponibili alcuni capitoli tradotti dai volenterosi fan dei manga coreani. Personalmente, mi sono avvicinato a quest’opera per puro caso, e non penso che la consiglierei ai lettori accaniti, ma se siete neofiti dei giochi di ruolo potrebbe essere una lettura molto interessante. Penso che il voto per questo lavoro non possa raggiungere la sufficienza, ma i risvolti utili per i giochi di ruolo sono interessanti e mi spingono a premiare lo sforzo dell’autore con un voto finale più alto.

 

The Wolf Won’t Sleep, 2020 – in corso di realizzazione
Voto: 6
Per condividere questo articolo: