Ci sono periodi storici totalmente ignorati dalla cinematografia. Forse per motivi di orgoglio, o forse per il fatto di essere una ferita ancora aperta, l’Inghilterra ha prodotto ben poco in relazione agli anni ’80, quelli delle tensioni sociali fra la working class e i conservatori, con Margaret Thatcher al governo. Oltre all’ottimo Grazie Signora Thatcher (appunto), mi viene in mente solo questo This Is England.
Uscito in patria nel 2006, This Is England ha raggiungo le nostre sale solo quest’anno (chissà perchè).
Si narrano le vicende di un dodicenne il cui padre è appena morto durante la guerra delle Falkland. E’ piuttosto imbranato e impacciato, tanto che gli altri ragazzini a scuola lo “usano” come sacco per il pugilato. In un modo piuttosto improbabile fa amicizia con un gruppo di skinheads molto più grandi di lui, che nonostante le prime diffidenze lo prendono a far parte del gruppo. Si tratta di ragazzi tranquilli, a cui piace ska e reggae, e passano i pomeriggi a bere milkshakes e le sere ad ascoltare musica. Altrettanto improbabilmente, il goffo brutto anatroccolo ad una festa si rimorchia una ragazza molto più grande di lei (memorabile il momento in cui lei gli chiede di succhiarle le tette).
La capacità recitativa del protagonista è paragonabile alla sua espressione intelligente
Ma un brutto giorno, sull’amabile gruppetto di giovincelli piomba il male: il cattivone di turno è un’altro skinhead, attivo nell’ambiente dell’estrema destra razzista e violenta, che appena uscito di prigione va a trovare il suo vecchio amico che fa parte del gruppetto. La sua presenza porta disagio e tensioni, tanto che il gruppo si scinde in chi vuole continuare a fare la solita vita e chi vuole passare a “difendere” l’Inghilterra dagli immigrati. Ovviamente il nostro supereroe in miniatura passa dal lato dei cattivi, rinnegando i suoi vecchi amici che lo avevano accolto nel gruppo. La morte assurda causata per uno scatto d’ira da parte del megacattivone gli farà aprire gli occhi sul percorso che aveva intrapreso.
Allegria e sorrisi finali.
Gli altri membri del gruppo
Come *probabilmente* avrete intuito dal mio tono scanzonato, This Is England è tutto fuorchè un capolavoro. Anzi, possiamo definirlo un gran bella occasione mancata; di spunti interessanti ce n’erano a bizeffe, dal fornire uno spaccato realistico di una parte di quella gioventù, dal far vedere quale fosse il tessuto sociale che poi ha portato negli anni a vedere una società inglese sempre più divisa e ghettizzata, fino a mostrare in modo maturo le ragioni (discutibili o meno, non è questo il punto) di una frangia estremista i cui strascichi giungono fino a noi.
Niente, invece. Il sapiente regista Shane Meadows ha preferito una complessiva recitazione di pessimo livello, un caricaturale eccesso di ogni aspetto della vicenda, dei salti di sceneggiatura che nemmeno alle Olimpiadi. Oh, scelte, che vi devo dire.
Comunque il film non è proprio una porcheria; di buoni spunti ne ha, è comunque una finestra su quel periodo, però, ecco, insomma. Diciamo che se vi capita di vederlo non verrete colti da conati di vomito, ma potete vivere benissimo tornando a ignorare l’esistenza di questa pellicola.
Prima di concludere, una curiosità: in Inghilterra la pellicola ha goduto di un discreto successo (probabilmente per la tematica, o magari perchè gli Inglesi si berrebbero qualunque cazzata intrisa di nazionalismo), comunque dal film è stato tratto uno spin-off televisivo ambientato tre anni dopo, nell’86. Io non l’ho visto, ma riesco a dormire benissimo la notte.