Uncle Chop’s Rocket Shop è il simulatore che non ti aspetti: un roguelite unito a puzzle game che sorprende per la sua profondità.
Avevamo già parlato di Uncle Chop’s Rocket Shop qui sulla Tana poiché il suo stile grafico e le premesse di gameplay avevano destato il nostro interesse; e dopo averlo provato in dettaglio abbiamo modo di parlarne più approfonditamente.
Sviluppato da Beard Envy Games, Uncle Chop’s Rocket Shop è definibile come un simulatore con pesanti influenze roguelite, nel quale siamo chiamati a gestire un’officina di riparazione di astronavi. Il gioco è in 2D a scorrimento orizzontale, ha un’estetica colorata e cartoonesca molto gradevole ed è condito da una buona dose di dark humor. L’aspetto giocoso e l’ironia che permea dai dialoghi non deve però trarre in inganno: Uncle Chop’s Rocket Shop è un gioco serio e impegnativo; non a caso è definito un “simulatore”. Ma prima di entrare nel vivo dell’analisi, facciamo una panoramica sul gioco.
Ambientato in una cittadina stile anni ‘50 di una remota località spaziale, vestiamo i panni di Wilbur, un meccanico umano con la testa di volpe. Wilbur è incaricato di gestire una stazione di servizio nello spazio profondo, e il suo obiettivo principale è riparare le astronavi degli stravaganti clienti che popolano questo universo immaginario. Come il titolo del gioco può lasciar intendere, l’officina non è nostra ma appartiene al franchise di Uncle Chop, un burbero capitalista dedito solo al guadagno che esige da Wilbur il pagamento dell’affitto ogni tre giorni. Qualora non fossimo in grado di pagare, Uncle Chop non si farebbe problemi a “rimuoverci” dalla nostra posizione. Uncle Chop’s Rocket Shop è un gioco crudo e molto spesso i fallimenti, anche nelle riparazioni, si traducono in morte istantanea; per fortuna, o sfortuna, Wilbur è prigioniero di un ciclo che lo riporta in vita nel suo primo giorno di lavoro.
Il gameplay di Uncle Chop’s Rocket Shop si sviluppa intorno al turno di lavoro dell’officina. Ogni giornata comincia con la timbratura del cartellino e in circa 8 minuti dovremo svolgere una serie di incarichi che vanno da semplici rifornimenti a riparazioni più complesse. Ogni incarico è sostanzialmente un mini-gioco: ne esistono quasi una ventina e sono tutti diversi tra loro, ognuno con le sue regole. A disposizione del giocatore c’è il “grimorio”, ovvero un manuale lasciato dal predecessore di Wilbur che è in tutto e per tutto la bibbia del meccanico spaziale. Questo “manuale di istruzioni” è la cosa che colpisce di più del gioco: composto da almeno 50 pagine, rivela la vera complessità e profondità di questo titolo, nonché la cura per i dettagli che il team di sviluppo ha riposto nel gioco.
Ogni volta che si accetta un incarico, non si sa mai quale guasto potremmo avere davanti. Per ogni modulo dell’astronave non funzionante potrebbero esserci sempre problemi diversi: magari una configurazione errata da ricalibrare seguendo le istruzioni del manuale, oppure un pezzo danneggiato da sostituire comprandolo al negozio; e ttto questo in una lotta contro il tempo per non far spazientire il cliente e per completare più ordini possibili nella giornata lavorativa. Partendo dai moduli (o mini giochi) più semplici, si arriva a sistemi complessi per i quali l’analisi del problema richiede tanta preparazione e pratica. Il grimorio prevede una soluzione ad ogni problema; consultarlo fa parte del gioco e col tempo si imparano le manovre per riparare i moduli in autonomia.
Come anticipato nell’introduzione, Uncle Chop’s Rocket Shop nasconde dietro un simpatico personaggio un vero simulatore: gli incarichi più difficili richiedono capacità analitiche, memoria e una buona dose di pazienza. Il titolo riesce a colpire per la sua capacità di combinare il genere simulativo con elementi roguelite.
Il ciclo giornaliero mantiene il ritmo alto e offre una progressione costante, premiando i giocatori con nuove attrezzature per completare incarichi più velocemente o accedere a problemi più complessi. La varietà delle riparazioni e la possibilità di personalizzare il proprio approccio rendono ogni partita unica, spingendo i giocatori a tornare nella stazione per migliorare le proprie abilità.
Il design visivo è un altro elemento vincente, con ambientazioni colorate che evocano una stazione spaziale vibrante e ricca di dettagli. L’umorismo, unito a una narrazione intrigante, aggiunge profondità e contribuisce a creare un’esperienza gradevole e memorabile.
Nonostante la sua originalità, il gioco non è privo di difetti. La curva di apprendimento è particolarmente ripida e ciò potrebbe scoraggiare i giocatori meno esperti o quelli alla ricerca di un’esperienza più rilassata. Le riparazioni, sebbene intriganti, possono risultare ripetitive nel lungo termine, specialmente nelle fasi iniziali quando le opzioni sono più limitate. Il gioco non permette errori: mancare la scadenza dell’affitto oppure sbagliare alcuni tipi di minigiochi corrisponde a ripartire da capo, perdendo alcuni benefit acquisiti durante la sessione. La gestione del tempo poi è un altro elemento che potrebbe risultare stressante per alcuni: non esiste margine per errori e ogni giornata richiede pianificazione e precisione.
Chi preferisce giochi più rilassanti potrebbe trovare il ritmo serrato poco adatto ai propri gusti.
Uncle Chop’s Rocket Shop è un gioco che osa essere diverso, proponendo un mix originale di simulazione e roguelite. Il gameplay innovativo, arricchito da un’ambientazione unica e un umorismo pungente, lo rende un’esperienza da provare per chi ama le sfide e la creatività. Nonostante alcune criticità legate alla curva di apprendimento e alla ripetitività, il gioco brilla per la sua personalità e la capacità di immergere i giocatori in un universo spaziale unico. Uncle Chop’s Rocket Shop è consigliabile a chi cerchi un titolo impegnativo e capace di stimolare la mente, a metà strada tra la sfida e la rilassatezza.