E’ il Luglio 513. Ignorando completamente il Senato, quasi completamente composto da populisti, a capo dell’Impero viene messo Numerio Fabio Pictor, della fazione militare. Ad Ottobre scoppia la guerra civile.
Sono numerosi i territori a ribellarsi, sia nella penisola (divisa a meta’ a macchia di leopardo) che in Spagna ed in Africa. Praticamente il territorio in mano ai rivoltosi e’ circa il 50%, ma solo la legione Hispanica decide di appoggiare la fazione populista. Abbiamo ancora in mano buona parte dell’esercito, e passiamo a rioccupare con la forza le zone ribelli.
Mentre i Seleucidi continuano la loro opera espansionistica ai danni dell’Armenia e della Parthia, che cedono numerosi territori, le opere di colonizzazione in Phazania (in Africa), iniziate prima della guerra civile, giungono a felice compimento. Ma in Africa alla Legione Hispanica si uniscono gli schiavi di Tingis e la Numidia; a ovest la situazione e’ compromessa e non abbiamo la possibilita’ immediata di soffocare i rivoltosi.
A Febbraio Fabio Pictor muore, schiacciato dal peso di governare una nazione divisa. A succedergli e’ Gaio Claudio Cento, della fazione mercantile; poco dopo Caelo Cornelio Rufino, leader della fazione militare, si unisce ai ribelli. Fino a Settembre gli opposti schieramenti si limitano a catturare o liberare i territori passati in mano nemica; ma quando si giunge al primo scontro, in terreno africano, tra il ribelle Vinicio Regillo e la Legione Africana di Publio Valerio Fatto, la vittoria delle truppe fedeli all’Impero e’ travolgente nonostante l’inferiorita’ numerica.
A Gennaio la penisola italica e’ quasi completamente nelle mani delle truppe fedeli, mentre prosegue la campagna in Africa; alcuni nostri generali riescono ad armare truppe aggiuntive, ma dovremo ricordare che questi uomini saranno solo fedeli ai generali, e non a Roma. Intanto l’Egitto dichiara nuovamente guerra a Cartagine per prendere possesso degli ultimi territori in mano all’ex potenza militare africana.
A Maggio le truppe di Roma arrivano in Spagna a riprendere i territori ribelli. La situazione sembra volgere complessivamente al meglio, essendo gli eserciti ribelli stati ripetutamente battuti e messi in condizione di non nuocere.
Questo AAR termina qui. Ci sarebbe ancora qualcosa da raccontare, ma il gioco e’ tremendamente noioso, continuamente interrotto da vicende familiari dei generali e dei consoli di cui proprio non ci importa nulla. Percio’, invece che tediarmi con la continuazione di qualcosa di poco interessante, aspettatevi la conclusione dell’AAR sui Crocodons e qualcosa di piu’ brioso nel prossimo futuro!