Vinland Saga – Stagione 2: la recensione

La seconda stagione di Vinland Saga è molto diversa dalla prima, quasi come se fossero due racconti decisamente distanti tra loro; ma la storia funziona?

 

 

La prima stagione di Vinland Saga ha descritto ampiamente la carneficina perpetrata sui campi di battaglia e la ferocia della guerra in cui Thorfinn è cresciuto. La vendetta è stata la struttura portante della narrazione di tutta la stagione, fino alla conclusione che improvvisamente ha fatto crollare tutte le certezze del nostro giovane protagonista. La vendetta è così venuta meno? Ora Thorfinn cosa farà?

La storia riprende qualche anno dopo la conclusione della prima stagione e racconta di Einar, un contadino sassone che è stato fatto schiavo ed è stato comprato da Ketil, un ricco possidente terriero. Il proprietario della fattoria conduce il giovane uomo davanti ad un grande bosco dandogli l’incarico di trasformarlo in terreno per le colture. Il premio per questa enorme impresa è la libertà! Però non dovrà fare tutto da solo, in quanto c’è già un altro schiavo che sta lavorando nel bosco: dalle ombre degli alberi emerge il nostro protagonista Thorfinn.

La seconda stagione cambia totalmente il pilastro della narrazione e lo fa dando un forte strappo al passato. Il primo cambiamento si percepisce con la tranquillità agreste, la monotonia di una vita volta al lavoro e non più alla frenesia che ha contraddistinto la prima stagione. Il secondo cambiamento è l’aspetto di Thorfinn che ha assunto fattezze da adulto, pur rimanendo un uomo non particolarmente alto, a dispetto delle dimensioni del padre che invece era un colosso.

 

 

Il bosco e la fattoria in cui Einar e Thorfinn lavorano è un posto molto bello e tranquillo, anche se comunque ci sono persone che non vedono di buon occhio gli schiavi. Il contadino sassone è loquace, solare e speranzoso; tutto l’opposto del nostro protagonista che invece è silenzioso, introverso e cupo. Le differenze dei due giovani uomini sembrano enormi, ma a lungo andare tra i due personaggi nasce una forte amicizia che diventerà la struttura portante della prima parte di questa stagione. Proprio l’amicizia con Einar, il tanto tempo a disposizione e la perdita di un obiettivo da raggiunge porteranno Thorfinn in un’importante spirale volta a riesaminare le sue scelte passate.

Come potete ben capire si passa da una narrazione tambureggiante, fatta di combattimenti e vendette, ad una narrazione molto più misurata, fatta di routine e ricordi. Due presupposti estremamente distanti tra loro che rendono questo secondo capitolo totalmente differente dal primo. Questo fortissimo strappo con il passato può disorientare lo spettatore. La nuova vita di Thorfinn ci condurrà attraverso sensi di colpa e decisioni sofferte fino a giungere ad una complicata maturazione del personaggio che passerà proprio attraverso l’accettazione di tutte le vite stroncate nel periodo delle furenti battaglie.

Il racconto ha bisogno dei suoi tempi per narrare la maturazione di Thorfinn e quindi la stagione sembra avviata su un ritmo placido e tranquillo. Solo a metà stagione la china degli eventi comincia ad accelerare con piccoli alterchi e semplici schermaglie per poi crescere d’intensità con una vera e propria caccia al fuggiasco. Il momento più importante della narrazione combacia proprio con gli ultimi episodi in cui torna alla ribalta un personaggio cardine della prima stagione.

 

 

La seconda stagione di Vinland Saga non è stata affidata allo Wit Studio (Bubble, Vampire In The Garden, Ranking Of Kings, ecc.), che aveva tanto brillantemente adattato la prima stagione, ma è stata realizzata dallo studio MAPPA (Jujutsu Kaisen, Chainsaw Man, L’Attacco dei Giganti, ecc.). Questo cambio ha fatto discutere molto sia i fan che gli addetti ai lavori, visto che lo studio MAPPA è sovraccarico di lavoro; il risultato finale è stato comunque di buon livello. C’è stato solo un unico scivolone: lo studio di produzione, che stava lavorando all’ennesima parte finale di L’Attacco Dei Giganti, ha creato dei visi molto simili che sono apparsi in entrambe le serie. Una piccola caduta di stile che può essere percepita solo da chi sta seguendo entrambi i lavori prodotti dallo studio MAPPA.

Vinland Saga è un lavoro davvero interessante. Il cambio di ritmo e la sterzata così repentina hanno regalato tutt’altro spessore alla serie che si appresta a vivere una terza stagione, forse conclusiva, che ci regalerà probabilmente un nuovo cambio di ritmo e una storia che si allontanerà ancora una volta dalle precedenti.

 

Vinland Saga – Stagione 2, 2023
Voto: 7,5
Per condividere questo articolo: