Legion – Stagione 3: la recensione

Terza ed ultima stagione, purtroppo buttata al cesso. Mi chiedo se sia una moda degli ultimi anni concludere le serie nel peggiore dei modi?

 

 

Lo penso da qualche tempo e non manco occasione per ripeterlo: o sei bravo a giocare con il tempo, scrivendo una buona sceneggiatura, o altrimenti è sicuro che ammazzi il tuo lavoro. Questo è il caso di Legion, che dopo le prime due serie schizofreniche per stile e contenuti, si suicida con i viaggi nel tempo.

Ho amato Legion, sin dalla prima stagione. Mi aveva così spiazzato che, alla fine del primo episodio, mi sono chiesto se quello che stavo vedendo era reale o il frutto della mente malata di David. Le sue turbe psichiche e il potere di manipolare la realtà permettevano agli autori di giocare non solo con i personaggi, ma che con le scenografie, i costumi, gli elementi scenici ricorrenti, ecc. …

Ammetto che, nelle scorse stagioni, alcuni episodi sono stati lenti e mi hanno quasi portato all’esasperazione. Ho capito solo dopo averli visti che quello era proprio l’obiettivo che gli autori si prefiggevano. Legion è stato un altalenarsi di momenti schizofrenici, azione e confusione, con alcuni passaggi lenti e riflessivi che anelano ad essere immagini descrittive di un’introspezione psichica della multi-personalità di David.

 

 

L’oscurità che ha convissuto con David, sin dai suoi primi mesi di vita, ha così modificato il suo essere da portarlo ad adottare estreme soluzioni per risanare la sua vita. Il suo immenso potere capace di alterare la realtà delle cose non può sistemare la sua relazione d’amore ormai in frantumi, quindi l’unica soluzione rimane quella di riavvolgere il tempo e ripartire.

Lo scontro con il terribile Shadowking, il re delle ombre, che ha convissuto nel suo essere fino all’età adulta, è prossimo. Purtroppo, la trovata dei viaggi temporali, anche se presentata nel migliore dei modi, sembra un po’ copiata da “Heros”; capirete vedendo la stagione. Quindi aspettatevi cose assurte che purtroppo non hanno molto filo logico. Mi potreste criticare sollevando il fatto che la schizofrenia di David non è logica. Questo è vero, fino a che le cose si limitano a David ed a chi si trova intorno a lui, ma quando anche altri personaggi della storia cominciano a fare stranezze inspiegabili che esulano dai loro poteri, la trama comincia a diventare davvero difficile a seguire.

Diversi momenti di questa terza stagione mi hanno lasciato un po’ spiazzato e un po’ perplesso. Non mi spiego ancora alcuni accadimenti che sono stati descritti in maniera lunga ed approfondita, ma senza dare una vera e reale spiegazione del come sono iniziati; ringraziando il cielo, almeno il perché di queste scelte, alla fine, è banalmente chiaro. Insomma, in questa terza stagione, regna suprema la confusione più che la schizofrenia vera e propria. Sembra che si sia perso il proposito iniziale e si sia cominciato a raccontare una storia tanto per concluderla.

 

 

Visto l’inizio di questa terza stagione, la conclusione è banale e inesorabilmente scontata. Il cambio di rotta, eseguito con pessima maestria, ha salvato solo due episodi su otto, gli unici due che realmente esulano dal contesto della trama principale. Due episodi su otto non sono certo un buon bottino. Di certo la storia è andata in direzioni che non mi aspettavo, ma è rimasta molto lontana dalle mie aspettative di partenza che, ammetto, erano notevolmente superiori.

 

Legion – Stagione 3, 2019
Voto: 5
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