Ripercorriamo insieme la storia recente della famosa serie nipponica per prepararci all’arrivo del nuovo capitolo, Monster Hunter Wilds, dedicandoci ad alcune riflessioni e previsioni.
Con ben vent’ anni alle spalle dalla prima pubblicazione, Monster Hunter è una serie che forse non tutti conoscono o hanno giocato.
Prima dell’esplosione di popolarità di Monster Hunter World del 2018 su PS4, Monster Hunter era stato distribuito prevalentemente su console Nintendo (ad esclusione di un paio di titoli per console Sony) e con un target di pubblico per la maggior parte asiatico. In Giappone, i titoli della serie sono celebrati al pari di Call of Duty o Fifa in occidente; la popolarità del franchise ha ispirato manga, cosplayer e negozi a tema, diventando un vero e proprio fenomeno culturale. In occidente i capitoli della serie di Capcom non hanno avuto altrettanto successo, ma hanno indubbiamente trovato un seguito e formato una loro nicchia di appassionati. Per i suoi tempi, Monster Hunter è sempre stato un gioco all’avanguardia, con un gameplay relativamente semplice ma delle meccaniche molto profonde; un gioco ricco di segreti e parametrie, che spiegava poco ai giocatori lasciando loro la libertà di scoprire mondi particolari e i mostri che li abitavano per trovare in autonomia gli strumenti più efficaci per portare a termine le missioni.
Ma in cosa consiste Monster Hunter? Nelle sue varie declinazioni, è un action-rpg in cui il compito del giocatore è cacciare mostri ed usarne alcune parti per potenziare il proprio equipaggiamento. Detto così può sembrare un normalissimo videogioco, eppure continuando a leggere questa retrospettiva capirete che dietro c’è molto di più.
Cacciatore di mostri
L’identità di Monster Hunter è chiara e comune a tutti i titoli: i giocatori sono cacciatori che si impegnano in missioni con lo scopo di sconfiggere delle minacce rappresentate da mostri. I cacciatori sono persone (quasi) normali, non sono prescelti da una profezia o una divinità, ma individui appartenenti a una razza caratterizzata da un’estrema forza fisica. Sconfiggendo questi enormi mostri, si ricavano delle parti (es. zanne, scaglie, artigli, pelli) che possono essere utilizzare nel proprio villaggio per creare armi e armature.
A differenza di altri titoli in cui i personaggi salgono di livello e potenziano le proprie capacità, in Monster Hunter sono le armature a conferire abilità speciali, correlate alle caratteristiche del mostro da cui provengono. Per esempio, un mostro che nuota nella lava permetterà al giocatore di creare un’armatura con un’elevata resistenza al fuoco; un mostro molto agile ci fornirà un’armatura in grado di aumentare la velocità di schivata.
Oltre alle armature, si hanno a disposizione armi e vari strumenti per portare a termine le cacce. In qualità di cacciatori si è liberi di scegliere tra diversi tipi di armi: nei titoli più recenti sono 14 le scelte disponibili. La particolarità di Monster Hunter, che lo rende unico nel suo genere, è che ogni arma cambia la modalità di gioco: scegliere di giocare con spada e scudo invece che con un martello vuol dire cambiare schema di comandi, velocità di movimento, finestre di attacco e punti deboli dei mostri. Quasi tutte le 14 armi a disposizione hanno più di uno stile di combattimento in cui specializzarsi, e questo aumenta esponenzialmente la diversità del gameplay. Questa vasta gamma di stili permette al giocatore di personalizzare la modalità di gioco secondo le proprie preferenze, rendendo l’esperienza più o meno difficile.
Inoltre si hanno a disposizione un’ampia gamma di strumenti utili alla caccia: trappole, oggetti da lancio e “consumabili”. La caccia infatti non è solo combattimento; questi strumenti sono indispensabili nella fase preparatoria che include la raccolta e la fabbricazione di pozioni curative, polveri fortificanti, cibi per combattere la fatica, ma anche bombe stordenti, trappole elettriche e barili esplosivi. Monster Hunter mette a disposizione dozzine di metodi per cacciare i mostri e spetta al giocatore scoprire quale combinazione è la più efficace o quella di cui preferisce servirsi.
Da gioco di nicchia al grande successo
Come anticipato, in occidente la serie Capcom è sempre rimasta nell’ombra sia per questo stile di gioco abbastanza complesso sia per l’assenza di una campagna di marketing. Tutto cambia nel 2017 quando viene annuncia Monster Hunter World per PS4 e PC. Era dal 2006 che una console “fissa” non vedeva un titolo Monster Hunter, e per di più parliamo di una regina delle console; finalmente il franchise avrebbe avuto il motore grafico che meritava e il gioco poteva esprimere il suo massimo potenziale.
Con l’infrastruttura Sony alle spalle, il gioco è viene pubblicizzato in tutto l’occidente e i trailer promettono un gioco pazzesco. Tutte promesse che all’uscita nel gennaio 2018 vengono mantenute: Monster Hunter World vende milioni di copie ed è apprezzato positivamente dalla critica.
Eppure il titolo segna uno spartiacque nella storia del franchise. Avendo a disposizione la potenza della PS4, un budget non indifferente e come target il mercato globale, Capcom da un lato mantiene i tratti identitari della serie, dall’altro introduce sostanziali modifiche e miglioramenti che allontanano il gioco dalla struttura originale. MH World riduce molto i tempi morti nella raccolta delle risorse, rende la ricerca della preda più interattiva, gli spazi di gioco sono aperti a differenza del passato in cui la mappa era composta da pseudo-arene collegate da schermate di caricamento. Le modifiche non terminano qui: le nuove meccaniche di combattimento, di crafting e i nuovi espedienti di gioco separano ancora di più questo titolo dai precedenti, migliorando l’esperienza di gioco ma rovinando quella sensazione di precarietà che si aveva nei giochi passati, quando partire per una missione necessitava di pianificazione e preparazione. Tutte queste nuove aggiunte migliorano la giocabilità ma non sono state troppo apprezzate dai giocatori di vecchia data, che vedono nello stile classico un gioco più hardcore, più serio.
Nel 2021 segue il capitolo Monster Hunter Rise, che esce come esclusiva Nintendo Switch e nel giro di un paio d’anni raggiunge il resto delle console.
MH Rise non può essere definito come seguito di MH World, viste le numerose differenze estetiche, tematiche e addirittura per ritmo di gioco. Con Monster Hunter Rise si conferma la separazione dal “vecchio stile” con l’aggiunta di meccaniche puramente indirizzate verso il combattimento; il farming di materiale da crafting viene ridotto al minimo, l’aggiunta della cavalcatura rende possibile muoversi verso il mostro rapidamente rendendo la ricerca della preda inesistente.
In questo capitolo vediamo il ritorno di una meccanica già accennata in altri capitoli, ovvero gli stili di caccia e le “mosse speciali”. Ora tramite la pressione di un comando è possibile eseguire delle mosse speciali che si ricaricano col tempo, rendendo il gioco conforme alla moda degli action moderni.
Anche i mostri sono stati coinvolti in questo cambio di direzione: ora sono più frenetici e meno “naturali”, per sembrare più dei Boss che delle creature vive in un habitat. In breve, la direzione di Monster Hunter Rise è più rivolta a un gioco Hack ‘n’ Slash (forse anche Boss Rush) piuttosto che un a un RPG, nonostante le dinamiche classiche della serie rimangano grosso modo invariate.
A conti fatti, Monster Hunter World e Monster Hunter Rise, con le relative espansioni, sono una versione facilitata e più comoda rispetto a un titolo passato della stessa serie. I fan hanno opinioni divergenti su quale epoca del franchise fosse meglio; indubbiamente, siamo di fronte ad un’evoluzione della serie, che sfrutta i mezzi tecnici moderni, e possiamo prevedere che la linea dei prossimi capitoli almeno su console e PC sarà quella intrapresa da MH World. Il successo che questi due titoli hanno riscosso parla da sé: la serie di Monster Hunter si sta evolvendo ma mantiene la propria identità.
Monster Hunter Wilds: cosa aspettarci
Dai pochi e brevi gameplay trailer del prossimo capitolo in arrivo per il 2025, Monster Hunter Wilds sembra il vero successore spirituale di World. Possiamo intuirlo dai richiami nel nome, dal simbolo della Gilda degli Cacciatori nel trailer e dal ritorno della fionda da polso. Le informazioni su questo capitolo sono ancora poche, ma i video che abbiamo avuto modo di vedereo recentemente approfondiscono alcune meccaniche.
L’impressione è che Capcom voglia implementare un open world completo per MH Wilds; qualora questa ipotesi si confermasse vera, sarà interessante vedere come si concilierà con la tradizionale formula “a spedizioni” dei precedenti titoli. Parlando invece di nuove meccaniche, per il momento sono state rese pubbliche tre novità:
- Tornano le cavalcature, che per ora non sembrano prendere parte attiva al combattimento (come invece succedeva in Rise) ma che ci consentiranno di sfoderare le armi in sella e combattere in movimento.
- Ritornerà la fionda da polso, (elemento caratteristico di MH World ma che non molti hanno apprezzato), e sarà possibile usare un rampino per raccogliere materiali a distanza o attivare trappole ambientali. Ancora non si è visto utilizzare la fionda nella funzione di Artiglio, introdotta nell’espansione Iceborne, ma possiamo ipotizzare la sua assenza, trattandosi di una meccanica abbastanza circostanziale alle fasi finali di MH World.
- Infine, come novità esclusiva di Wilds, un trailer ci ha mostrato la “modalità concentrazione” che permette di attaccare e parare in direzione della telecamera. Oltre a rendere più facile seguire il mostro durante il combattimento, questa modalità evidenzia anche i punti deboli da colpire.
Purtroppo, almeno per il momento, sembra confermato che in Monster Hunter Wilds non vedremo introdurre nessuna nuova classe di armi. Mentre da un lato si sente la mancanza di novità, dall’altro è giusto porre l’attenzione sulla cura con cui gli sviluppatori hanno lavorato sulle armi attuali, perfezionando le animazioni, le mosse d’attacco e le combo. Anche senza nuove armi sarà possibile raggiungere un’incredibile varietà di stili di combattimento con le presenti classi.
Sin dal 2004, Monster Hunter si è costruito un’eccellente reputazione, pubblicando giochi completi e ben strutturati, bilanciati per garantire un’esperienza originale dall’inizio e oltre la fine del gioco. Il franchise ha resistito alle mode tossiche del mercato, rinunciando a inserire microtransazioni (le poche presenti circoscritte ad elementi cosmetici) in un gioco fatto di azioni ripetitive per accumulare materiali al fine di ottenere potenziamenti. La serie di Monster Hunter ci insegna a raggiungere i nostri obiettivi con impegno e pazienza, affidandoci unicamente alle nostre abilità. Come i nostri personaggi, anche noi non possediamo poteri particolari e avanziamo attraverso le difficoltà solo con la pratica, affinando le nostre capacità caccia dopo caccia.