Roma Caput Mundi – 2

Torniamo col nostro AAR sull’impero romano alla conquista del mondo in Civilization 5. Ecco la seconda parte!

 

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Inizio quindi l’avanzata in territorio etiope, proprio mentre anche Shaka inizia a pensare a come mettere le mani sul territorio rosso-verde; in breve gli dichiara guerra a sua volta attaccando Marrakech. Nel momento in cui ingaggio battaglia con le forti unita’ di Mehal Sefari, Attila mi dichiara nuovamente guerra… Per fortuna ho avuto il tempo di preparare una linea difensiva adeguata, tanto che si limita a saggiare le mie capacita’ e poi rientra in territorio amico. Non inseguo le sue truppe per non indebolirmi, ma spingo con forza su Addis Abeba, che sembra destinata a cadere in breve.

 

 

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Inaspettatamente l’Austria dichiara guerra agli unni, alleggerendomi il fronte a est; ormai il mondo intero sta cadendo in un vortice di violenza e di guerre. In breve le truppe di Maria Teresa oltrepassano il confine, ma dal punto di vista strategico potrei avere un problema: Tyre, alleata degli unni, viene invasa, e potrebbe presto cadere. Questo porterebbe gli austriaci ad avere una testa di ponte per attaccarmi in futuro da sud, mentre io ho necessita’ che Tyre rimanga indipendente entrando nella mia sfera di influenza per fornirmi qualche fondamentale punto di felicita’, che mi vede al momento sulla linea di galleggiamento.

 

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Nel frattempo sto lavorando alacremente per rinforzare l’economia: sono passato stabilmente ad avere un forte attivo nella bilancia dei pagamenti, cosa che mi aiutera’ sicuramente in futuro, e con fatica raggingo una situazione accettabile per la felicita’ nell’impero; ma sono decisamente indietro nello sviluppo tecnologico, e questo mi preoccupa seriamente.

Mentre Shaka propone una Dichiarazione di Amicizia e Addis Abeba cade nelle mie mani, ad ovest i maya tentano il tutto per tutto contro i babilonesi assaltando Palenque, precedentemente perduta. E’ comunque un tentativo disperato, penso che ormai il destino in quell’angolo di mondo sia segnato. Io intanto respingo un assalto unn diretto ad Antium e sposto l’offensiva su Rabat, sotto Monaco, alleata degli etiopi (che curiosamente non entrera’ mai realmente in guerra, limitandosi a pattugliare i confini).

 

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Rabat cade rapidamente, mentre per mia fortuna gli austriaci dopo qualche scaramuccia rinunciano ad assaltare Tyre. Shaka, seriamente minacciato dai babilonesi, fa pace con gli etiopi senza aver ottenuto Marrakech; ora mi trovo a dover scegliere se continuare l’offensiva contro gli etiopi da solo, e decido – anche per l’improvviso calo di felicita’ nell impero dovuto all’annesione delle due nuove citta’ – di sospendere le ostilita’. Ho ancora gli unni da sistemare ad est.

 

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Avanzo nel loro territorio dopo aver recuperato il morale dell’impero e aver spostato alcune unita’ sul fronte est, integrandole con altre appena prodotte. Questa volta ho il supporto degli austriaci, ed immagino che sara’ una gara a conquistare le citta’ nemiche prima del temporaneo alleato.

 

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Arrivo per primo a circondare la capitale nemica; e’ una dura lotta e gli unni oppongono una forte difesa, decimando le mie unita’, ma grazie al vantaggio numerico e al pesante bombardamento riduco le difese in macerie. Entro in citta’ e inizio subito a muovere su Asella, mentre gli austriaci stanno concentrando la’ le loro truppe.

 

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E’ un gioco a scacchi: colpire per indebolire le difese ma non abbastanza da lasciare campo libero all’austriaco, che fa lo stesso con me. Sferro l’attacco finale, e anche Asella cade fra le mie mani. A questo punto l’Austria e’ completamente chiusa fra i miei territori, e presto o tardi inevitabilmente scoppiera’ un altro conflitto. Mentre allestisco una forza difensiva sul confine intorno ad Attila’s Court ed una a sud, sotto Cumae, tento di portare pian piano dalla mia Tyre, che mi serve sia come territorio cuscinetto che per aiutarmi a mantenere alto il morale dell’impero.

A Ovest continuano altre guerre: i maya non esistono piu’, inglobati da quell’impero babilonese che ora sta rivolgendo la sua attenzione sugli zulu, conquistando una citta’ dopo l’altra. Hammurabi e’ il mio vero rivale: ha una tecnologia superiore, piu’ citta’ a disposizione e un esercito piu’ numeroso. Devo assolutamente mettere in sicurezza il confine ad ovest prima che i babilonesi possano penetrare oltre la catena montuosa di Marrakech e minacciare direttamente il mio impero; e’ necessario quindi conquistare rapidamente Harar e la stessa Marrakech, crocevia del passaggio a ovest.

 

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Dichiaro nuovamente guerra all’Etipoia, ma Haile Selassie riesce inaspettatamente a mettere in campo numerose unita’ mettendomi in difficolta’ nella conquista di Harar; le operazioni sono guidate da Maurice di Nassau, nuovo leader militare, mentre Pirro difende il confine con l’Austria a nord e Gaio Mario a sud.
L’attacco va a rilento, perche’ il costante invio di truppe a difesa della nuova capitale etiope mi impedisce di concentrarmi sulle difese cittadine. Alla lunga la citta’ viene conquistata, grazie anche alla trasformazione dei miei cannoni in potenti unita’ di artiglieria, capaci di colpire da tre esagoni di distanza, ma la parte difficile deve ancora venire: Marrakech e’ protetta naturalmente da una catena montuosa anche a est, e il terreno intorno e’ completamente collinare.

 

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Mentre mi accingo a riposizionare le mie truppe, Maria Teresa mi attacca senza pero’ sfruttare l’effetto sorpresa: avevo visto strani movimenti di truppe lungo il confine, adattando di conseguenza la posizione delle mie unita’. Paradossalmente, dopo le prime scaramucce il fronte si placa, e tutte e due le parti rimangono sulla difensiva; pero’ in un assalto mirato perdo Pirro, ucciso dopo che la collina presidiata da una unita’ di cannoni viene catturata. Hammurabi intanto, dopo aver denunciato le mie azioni, inizia una campagna politica mirata al controllo di quasi tutte le citta’ stato. In un ottica futura questa e’ una pessima notizia: mi trovero’ a combattere contro tutti, praticamente senza alleati. Nonostante abbia due fronti aperti sono riuscito a mantenere l’esercito in piena efficienza, ho un buon saldo sul piano economico, ma continuo a perdere terreno sulle tecnologie. A rigor di logica, potrei venir spazzato via da Hammurabi presto o tardi…

 

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Decido di intervenire a sud a protezione di Tyre, che rischia di venire conquistata, che ora e’ mia alleata; contemporaneamente cerco di allestire una forza d’attaco a nord. Qui pero’ commetto l’errore di dividere le mie truppe su Graz e la nuova Salisburgo, trasformando un attacco civetta su Graz in una sonora sconfitta del mio esercito. Inoltre l’Austria puo’ schierare i primi bombardieri e dispone di artiglieria e della fanteria della prima guerra mondiale. Se in difesa i miei mitraglieri possono falcidiare le forze attaccanti, contro i bombardamenti non ho difese.

 

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Vista l’impossibilita’ di prendere Tyre, Maria Teresa sposta le truppe a protezione di Salisburgo, attualmente sotto attacco; e’ un gioco al massacro, basato sulla rapidita’ d’azione. Le mie unita’ vengono decimate mentre colpo dopo colpo indebolisco la citta’. Ho rifornimenti in arrivo dal fronte occidentale, ma rischio comunque che, ora che le mie unita’ di prima linea sono state distrutte, le mie unita’ da assedio vengano spazzate via impedendomi di continuare l’attacco. Probabilmente dovrei tentare una penetrazione a sud con le unita’ rimaste a proteggere Tyre per alleggerire il fronte nord e scacciare le unita’ di artiglieria che mi bombardano da posizioni che non riesco a vedere; ma il rischio concreto e’ di sguarnire le difese e permettere un contrattacco devastante sulle mie citta’, Cumae per prima. E’ una situazione critica.

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