La preparazione di Roma per il prossimo Giubileo è entrata nel vivo, soprattutto per le infrastrutture; ma qual è il prezzo per i cittadini?
Da dicembre 2024 inizierà l’anno giubilare e in questi ultimi mesi i lavori e i cantieri per Roma si sono moltiplicati con lo scopo di renderla più funzionale sia a livello veicolare che a livello di trasporto pubblico; nel 2024 infatti nella Capitale è previsto l’arrivo di circa 30 milioni di turisti totali, e cioè il doppio di quelli arrivati nel 2022 secondo le statistiche EBTL (Ente Bilaterale per il Turismo Lazio).
Le varie opere di rifacimento della città sono partite da diverso tempo, ma le più castranti per la popolazione romana sono iniziate da pochi mesi, come la chiusura di tutta la linea A della metro alle ore 21, la chiusura totale di alcune stazioni della medesima linea metropolitana per alcune settimane di agosto, o la chiusura di alcune opere di viabilità come il Ponte dell’industria in zona Ostiense.
La sovrapposizione di tutte queste chiusure, unita alla circolazione raddoppiata di bus su gomma per ottemperare alla mancanza della linea metropolitana, sembrerebbe aver generato un grosso problema di viabilità per i romani, già abituati a passare parte delle loro giornate bloccati nelle proprie macchine; alcune zone infatti non si stanno dimostrando in grado di sopportare adeguatamente il carico di traffico maggiorato, e i problemi che ne conseguono sembrerebbero essere stati sottostimati o comunque considerati accettabili visto l’obiettivo.
Il caso del triangolo Ostiense, Viale Marconi, Piazzale della Radio può essere un caso emblematico di come l’accavallamento di più cantieri, uniti alle vicissitudini quotidiane che possono accadere all’interno di una grande città come scioperi o incidenti d’auto, possano generare un impedimento tale da raddoppiare i tempi di percorrenza; è stato calcolato infatti che nei giorni in cui la chiusura della linea ferroviaria Roma Fiumicino – Fara Sabina si è sommata alla chiusura del Ponte dell’Industria la popolazione residente nell’area ha speso il triplo del proprio tempo in macchina, aumentando ovviamente di conseguenza anche il grado di inquinanti nell’aria.
Considerato l’umore di una parte della popolazione residente raccolto in diverse interviste e sondaggi fatti in questo periodo, e considerati i dati dell’ARPA sull’inquinamento dell’aria a Roma negli ultimi mesi, la domanda è: si poteva organizzare meglio questa mole di cantieri e di chiusure?
Ammesso che commentare e proporre da dietro lo schermo di un PC sia tremendamente più facile che ideare e realizzare un progetto su larga scala, rimane comunque difficile smentire il fatto che troppi punti chiave della città siano stati gravemente colpiti dai tagli o rallentamenti ai trasporti e alle arterie viarie.
In alcuni quartieri poi ci sono strade chiuse al traffico parzialmente o per intero da prima della pandemia del 2020, come nel caso del Mandrione nel quadrante sud-est, e queste potevano rappresentare in alcune situazioni un valido mezzo di contrasto al congestionamento del traffico sulle vie principali se risistemate e riaperte al traffico.
Eppure quei lavori non sono ancora stati fatti, e il periodo della pandemia non è stato minimamente sfruttato per iniziare ad operare su certe strutture delicate dal punto di vista della centralità nel sistema dei trasporti romani; nella seconda parte della pandemia infatti, quando i DPI erano reperibili e si potevano assicurare condizioni di lavoro sicure, nessuna delle opere come la chiusura del Ponte dell’Industria o la sostituzione dei binari della rete metropolitana e ferroviaria è stata iniziata, nonostante la circolazione fosse ovviamente calata.
Questo potrebbe essere avvenuto per una sorta di vizio di forma nell’organizzazione dell’evento: solo nel 2022 infatti, dopo le elezioni per il sindaco di Roma, è stato nominato il Commissario di Governo per il Giubileo del 2025, che guarda caso coincide proprio con il Primo cittadino neoeletto.
Probabilmente la nomina sarebbe dovuta essere antecedente a quella data, magari a prima del periodo pandemico vista anche la portata dell’evento e le condizioni di Roma; forse poi la nomina del Commissario sarebbe dovuta ricadere lontano dalla politica, affidandola ad un team composto da diverse professionalità altamente competenti.
La politica è fatta da politici, e lo scopo dei politici è apparire nel miglior modo possibile all’elettorato; la gestione di un cantiere enorme come Roma è un aspetto più complesso che richiede lunghi studi, analisi e progettualità strutturati e fra loro dialoganti.
Questo Giubileo è ovviamente fondamentale per i fondi che gli sono stati destinati e per il movimento economico che genererà, ma per il momento il prezzo non lo stanno pagando coloro che lo hanno imposto (che solitamente tagliano il traffico a sirene spiegate), ma gli abitanti di Roma.