Runaways – Stagione 2: la recensione


Sei adolescenti in fuga dai loro genitori.

 

Non riesce a decollare del tutto. Runaways è una serie simpatica, ma non mi fa impazzire; si difende dignitosamente in un panorama ormai sempre più saturo di serie televisive incentrate su supereroi dei fumetti o inventati di sana pianta per la tv.

Alla fine della stagione precedente (Runaways, Stagione 1), i nostri sei protagonisti e “Vecchi Merletti” se la danno a gambe levate, scappando da casa per evitare di essere manovrati dai genitori. La vita per strada, con un dinosauro a seguito, non è proprio il massimo. Trovare un luogo dove poter stare è d’estrema importanza, ma anche racimolare qualche dollaro per campare dignitosamente diviene presto una necessità impellente. Ovviamente, i genitori dei sei ragazzi, non daranno molta tregua ai loro figli, tentando in qualunque modo di riportarli a casa… per salvarli? Per controllarli? Queste sono giuste domande che non è detto abbiano una chiara risposta.

 

 

Come dicevo, Runaways non decolla del tutto. Più volte e in più punti della stagione da l’impressione di ingranare una marcia in più, ma basta poco e si rientra nei ranghi. La serie non è monotona, ma ci sono poche scene d’azione per una serie sui supereroi. Le interazioni tra i ragazzi, che siano storie d’amore o approfondimento interiore, si alternano alla ricerca della verità; questo è un bene, perché la trama è ricca e piena di spunti. In questa seconda stagione sì da un po’ più spazio alle vicende direttamente legate ai genitori, che si trovano a dover cercare i propri figli e gestire l’emergenza “Jonah”, l’alieno che ha permesso a tutti loro di ottenere il potere e la posizione che hanno raggiunto negli anni.

Intrighi e menzogne sono all’ordine del giorno, ma finalmente la verità comincia a venire a galla e molti rimarranno scottati dalle scoperte fatte. Comincerà una specie di danza, tra chi cambia fazione, chi viene tradito, chi se ne infischia e continua per la sua strada; insomma non ci si annoia, ma qualche volta si perde un minimo di coerenza nei personaggi. Se questa cosa la posso accettare da degli adolescenti, mi risulta un pelo più ostico da accettare quando a cambiare posizione e linea di pensiero è un adulto.

Tra tutti i personaggi, ho apprezzato Molly, che fisicamente non centra nulla con il fumetto, ma caratterialmente è forse il personaggio più simile all’originale. Anche la storia che la riguarda e le conseguenti azioni che intraprende per scelta di copione sono molto azzeccate. Gli altri personaggi, tra alti e bassi, spesso perdono la strada maestra e si distanziano dalla caratterizzazione del personaggio che rappresentano, ma ci può stare, alla fine dei conti non viene raccontata la stessa storia, e qualche licenza si può concedere.

 

 

La trama c’è. Eventi importanti che cambiano le cose e rendono la storia interessante e gradevole da seguire ce ne sono tanti, ma forse manca quello spunto e quel brio che renderebbe tutto più frizzante. E’ come se la storia procedesse con una marcia ridotta quel tanto che basta a spezzare la concentrazione dello spettatore. E’ una sensazione che non è facile percepire quando vedi gli episodi, ma te ne rendi conto dopo, nel momento in cui ti rimane quella sensazione di mancato appagamento.

La prima stagione è stata bella, ma di presentazione. La seconda non siamo ancora decollati, ma siamo molto vicini ad un salto di qualità che potrebbe portare la serie su un livello superiore. Manca decisamente poco, un po’ più d’azione, un po’ più di brio ed un pelo di vivacità in più; d’altronde il materiale c’è, la storia scorre ed i personaggi funzionano, manca solo quel piccolo sforzo in più per far passare quella vaga ma fastidiosa sensazione che manchi poco per essere del tutto efficace.

 

Runaways – Stagione 2, 2019
Voto: 6
Per condividere questo articolo: