Un fantasy che inizia con uno spunto ampiamente usato, ma che ben presto svela delle interessanti potenzialità di trama e una parte grafica molto curata.
Negli ultimi anni la Corea ha continuato a sfornare opere di vario genere, molte delle quali hanno in comune il concetto di seconda possibilità. Che sia un ritorno al passato o una seconda opportunità in un mondo diverso, i protagonisti di molte opere coreane si ritrovano a poter cambiare la propria vita o a rimediare al male fatto. The Return of the 8th Class Magician narra proprio della seconda possibilità del mago Ian.
Il potentissimo mago di ottava classe Ian segue fedelmente l’imperatore Ragnar, suo caro amico, impegnato nella riunificazione di tutti i paesi del continente. Ian si è sporcato le mani favorendo la ragion di stato, ma ogni spregevole azione compiuta si è andata ad accumulare come un fardello nel suo animo. Alla fine di questo faticoso progetto di riunificazione Ian decide di ritirarsi a vita privata per espiare i peccati e torna nel villaggio in cui è nato.
L’imperatore Ragnar decide di raggiungere il potente mago con la scusa di un ultimo saluto informale e gli espone i suoi dubbi: “Tu sei un grande mago di ottava classe. Puoi rovesciare me e l’impero in qualsiasi momento. Come potrei lasciare in vita uno come te?”
Queste affermazioni che hanno sorpreso e ferito Ian in maniere impensabili, ma mai quanto il potente veleno paralizzante sciolto nel vino ed il fuoco appiccato per coprire le tracce dell’omicidio. Fortunatamente Ian aveva con sé un pugnale imbevuto di magia temporale, capace di riportarlo indietro nel passato.
Quando il nostro protagonista riapre gli occhi, si ritrova nel suo corpo di ragazzino; è il giorno in cui deve sostenere la prova obbligatoria per rivelare i talenti magici, il giorno in cui la sua vita cambierà. Un secondo inizio, una seconda possibilità di cambiare le scelte fatte, ma soprattutto di vendicarsi di Ragnar. La vendetta è però un piatto che va servito freddo, ed il miglior modo per distruggere il futuro imperatore è proprio quello di non farlo diventare imperatore!
Le conoscenze accumulate nella vita precedente rendono Ian molto pericoloso e gli concedono un grandissimo vantaggio negli anni a venire. Il nostro protagonista compie subito delle scelte mirate a cambiare la sua esistenza e questo cambia radicalmente anche la storia da lui conosciuta. Il vantaggio che pensava di avere inizialmente, viene velocemente azzerato; questa però è solo la punta di un iceberg che improvvisamente emerge dalle acque quiete dell’ignoranza: nella sua vita passata Ian ha sempre seguito ciecamente gli ordini e non ha mai scoperto che dietro Ragnar c’era decisamente qualcosa di più pericoloso.
Spunto iniziale abbastanza visto e rivisto; a mio avviso è anche il sistema che presta maggiormente il fianco ad errori ed incongruenze. Ringraziando il cielo l’autore, Ryu Song, decide di dare un taglio netto a questa impostazione facendo dire al suo protagonista che non è più saggio aggrapparsi ai ricordi della sua vita passata. Un colpo di spugna apprezzabile che porta il racconto su un livello diverso da quello iniziale. Gli obiettivi rimangono gli stessi, ma come perseguirli è tutta un’altra faccenda. La storia quindi si dipanerà principalmente tra complotti e giochi di potere; pochi saranno i momenti di vera frenesia e di puro combattimento, ma qualche buona sequenza viene comunque presentata in questa parte iniziale della storia.
I disegni, opera dell’artista Tes, sono estremamente puliti e molto curati nei dettagli. Ho spesso sottolineato il fatto che molti autori coreani, a causa della pressione per le scadenze, utilizzassero spesso sfondi monocromatici; Tes invece ci regala quasi sempre sfondi apprezzabili e dettagliati. La rappresentazione di visi e fisici ovviamente richiama lo stile giapponese, ma tutto il resto riconduce ad una forte influenza fantasy medioevale in chiave nord europea.
The Return of the 8th Class Magician è uscito nel 2021, ma da noi non è ancora giunto. Sono abbastanza sicuro della bontà di quest’opera e confido che ne sentiremo parlare molto presto anche in Italia. Per il momento siamo ancora a poco più di cinquanta capitoli, ma un buon prodotto si vede anche dalle solide basi di partenza. Ve lo consiglio? Sì, se amate le storie intricate fatte principalmente di complotti, non ne rimarrete delusi!