Approvazione della SEC degli ETF Spot Bitcoin e quotazioni alle stelle: come cambia il mondo dei Bitcoin a partire da mercoledì 11 gennaio 2024.
Lo scorso 11 gennaio, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha approvato gli ETF Spot Bitcoin sulla borsa di New York, la cui domanda era stata presentata nel 2023 da alcune tra le più grandi società di investimento al mondo (BlackRock, Grayscale, Proshares e Vanguard). Il tema suscita da tempo l’attenzione dei mercati, in particolare dal 2016, anno del primo rifiuto della commissione a regolamentare questo tipo di strumenti sul mercato americano.
Cosa sono gli ETF
Un Exchange Traded Fund (ETF) è un fondo di investimento quotato in borsa che replica l’andamento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime da cui prende il nome. Un ETF Bitcoin seguirà pertanto le fluttuazioni di mercato delle Criptovalute, è negoziabile sul mercato libero e finanziabile attraverso investimenti diretti nel fondo.
Oggi, sono presenti due tipologie di ETF Bitcoin: gli ETF Bitcoin spot e gli ETF su futures Bitcoin. I primi, detti anche ETF fisici, prevedono il possesso materiale della criptovaluta da parte della società emittente, sulla base del quale la stessa emetterà un certo numero di azioni acquistabili a mercato. Ciò consente di operare sulla criptovaluta senza possederne il controvalore vero e proprio. Gli ETF sui futures Bitcoin invece non implicano il possesso in quanto replicano il prezzo della crypto tramite un contratto derivato. Ciò consente agli investitori di puntare su un certo andamento del prezzo dei Bitcoin senza essere obbligati a detenere lo strumento fisicamente.
Gli ETF Bitcoin spot, in quanto ETF fisici, sono soggetti a regolamentazione e controllo rigidi da parte delle autorità di vigilanza delle rispettive borse valori, con massima trasparenza nei costi e nelle commissioni. Di contro, l’obbligo di possesso dei Bitcoin in portafoglio espone le società di gestione ad un maggiore rischio in caso di violazione dei protocolli di sicurezza e sottrazione illecita di crypto dal proprio portafogli, motivo per il quale la loro approvazione è da sempre stata rifiutata dalla SEC. Almeno fino ad oggi. Storicamente, ulteriori ostacoli alla loro approvazione sono riconducibili alla mancanza di un mercato regolamentato delle crypto e all’impossibilità di prevenire e controllare interventi di manipolazione e frodi da parte delle stesse società di gestione.
Un po’ di storia
La prima richiesta di approvazione di un ET fisico sui Bitcoin risale a giugno 2016, da parte della società Bats BZX Exchange, rifiutata dalla SEC. Nel 2018, a seguito di nuova proposta, la Commissione, nel ribadire il proprio rifiuto, riconosce altresì nel report di risposta l’esistenza dei Bitcoin e della tecnologia ad esso collegata. Ciò ha condotto allo sviluppo dei primi ETF sui Future Bitcoin negli Stati Uniti, presentati negli anni successivi e approvati dalla SEC nel 2021. Nel 2023 una delle più grandi società emittenti di fondi di investimento, BlackRock, presenta una nuova richiesta alla SEC di un ETF Bitcoin spot USA, suscitando grande entusiasmo nel settore, coadiuvata dal supporto della società Grayscale, ad oggi il più grande gestore al mondo di un fondo chiuso contenente miliardi di dollari di Bitcoin: il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC). Nel 2021 è stata presentata la proposta di trasformare il fondo GBTC in un ETF, rifiutata dalla SEC. A questa hanno fatto seguito un’altra decina di richieste di società emittenti di ETF che hanno condotto, lo scorso mercoledì 10 gennaio 2024, all’approvazione delle domande relative agli 11 ETF Bitcoin presentate nel 2023.
Cosa è cambiato e cosa cambierà
Ad incidere nella decisione della SEC è stata sicuramente la rilevanza del fondo (GBTC), con oltre 27 miliardi di dollari in Bitcoin e 350 milioni di dollari di volume di transazioni giornaliere. La costante pressione del mercato ed il numero elevato di richieste di altre società di gestione di fondi, nonché le garanzie presentate dalle società emittenti di mantenere i Bitcoin nei rispettivi portafogli, hanno accelerato il processo.
Come anticipato, il più grande pericolo legato a questi strumenti è la potenziale manipolazione del mercato da parte delle società di investimento. Dichiarazioni di possesso inesatte in portafoglio e rischio frodi esporrebbero il mercato a potenziali e pesanti crisi. Le società coinvolte propongono un accordo di condivisione della sorveglianza con la SEC che potrebbe minimizzare il pericolo. In aggiunta, il rischio è anche quello di una bolla finanziaria. L’approvazione della SEC ha comportato un incremento immediato della quotazione del Bitcoin, che già dopo due giorni, ha raggiunto la capitalizzazione di 1 miliardo di dollari. Secondo gli analisti, si prevede un movimento di acquisto da parte delle società di gestione tra i 437.000 e gli oltre 1,5 milioni di Bitcoin, da detenere nei propri fondi con aspettative di crescita dello strumento nel breve termine di oltre il 300% del valore dei BTC e del 344% nel 2025.
Si tratta di capire se il nuovo valore del Bitcoin sia reale o piuttosto gonfiato dai recenti risvolti di mercato.