Come ultimo atto, il governo Renzi (pardon, Gentiloni) fruga nelle tasche degli italiani per fare l’ennesimo favore agli amici.
A meno che non viviate su Urano, ormai dovreste saperlo tutti: il governo PD ha deciso che dall’inizio dell’anno in corso dobbiamo comprare frutta e verdura in sacchetti biodegradabili monouso, al posto di quelli in plastica. E se siamo tutti d’accordo che la plastica è una dannazione per il pianeta Terra e debba essere limitata e progressivamente sostituita, immediata è la domanda: perchè non posso usare buste di stoffa, di carta, o retine, o altri metodi per trasportare la frutta? E perchè non posso riutilizzare più volte lo stesso sacchetto? Perchè le multe previste per distributori ed acquirenti si aggirano su decine di migliaia di euro? Perchè devo per forza spendere dei soldi, per quanto pochi siano, per seguire una imposizione che non ha alcun appiglio sensato?
Curioso che l’unica ditta italiana a produrre sacchetti biodegradabili con le specifiche richieste dal PD sia, guarda caso, la Novamont di proprietà di tale Catia Bastioli, relatrice della Leopolda – il think tank renziano. Ma non si pensi che Renzi ci stia tutti obbligando a dare un obolo alla sua amichetta! Sarebbe follia. Come follia sarebbe che a questa stessa persona Renzi abbia dato qualche poltrona importante… Come dite? L’ha messa a capo di Terna, uno dei principali fornitori di energia elettrica? No, ma non può essere!
Volete qualche informazione in più su questa storia dei sacchetti? Ecco quanto dice il senatore PD Massimo Caleo, autore di questa irritantissima norma, durante la trasmissione radiofonica Mattino 24 del 3 Gennaio 2018. Vi consiglio di ascoltare l’intervista fino in fondo, per capire quanto certi personaggi non abbiano vergogna nè ritegno.
Buon ascolto (dal minuto 14 al minuto 37).
http://audio.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2018/180103-24mattino-oscar.mp3
Dalle ultime notizie, dopo la mezza rivolta popolare di questi giorni, sembrerebbe che i soliti noti siano già all’opera per modificare certi passaggi troppo assurdi per essere veri, ma è ora la grande distribuzione a mettersi di traverso. Staremo a vedere.
Prima di concludere, un paio di nozioni fondamentali da sapere:
- Come detto sopra, al momento non potete utilizzare altro metodo di imbustamento che non siano questi sacchetti biodegradabili, e non li potete riusare;
- Il costo del sacchetto è incluso nella pesata, quindi mettere l’etichetta sul singolo frutto/vegetale vi fa solo spendere di più;
- Per una volta, non ce lo impone l’Europa: ce lo impone il governo Renzi (pardon Gentiloni);
- Il costo di questi sacchetti è di 0.10 centesimi di euro, di cui fra gli 0.01 e gli 0.04 a carico dell’acquirente (il resto pesa sulla grande distribuzione). Su base annua si calcola una spesa di 4-12 euro a famiglia (8 euro di media). Facendo un rapido calcolo, le 24.500.000 di famiglie italiane (fonte Istat 2017) comporteranno un incasso totale per la proprietaria di Novamont di almeno 200 milioni di euro. Un’inezia.