Flash – Stagione 4: la recensione

Buona partenza per Flash, ma, durante l’arco narrativo di questa quarta stagione, si perde quella spensieratezza che rendeva fresca la serie.

 

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Il finale della terza stagione ha visto il nostro eroe scarlatto sparire nella forza della velocità. A distanza di cinque mesi, il Team Flash si dà da fare per sopperire alla mancanza del suo leader, riuscendoci anche discretamente bene. Guardando l’inizio della prima puntata, ho provato una certa meraviglia nel vedere in azione il gruppo senza Berry; non mi sarebbe dispiaciuto se avessero approfondito la situazione almeno per un’intera puntata, ma la serie si chiama Flash, ed è giusto che il fulmine scarlatto faccia la sua ricomparsa. Quindi un ritorno in grande stile, un bel buco nella forza della velocità, ed ecco che riappare il nostro Berry.

Un nuovo cattivo, un nuovo gruppo di avversari, nuove dinamiche nel Team Flash e nuove sfide personali; questo è quello che mi aspetto. Speravo vivamente in un ritorno leggero, più incentrato sull’allegria e sulla spensieratezza che hanno contraddistinto la prima serie e che sono venute meno con l’andare delle stagioni; ma siamo all’inizo e si respira un’aria più distesa, anche se ancora carica di tensioni nascoste.

Per una spalla che ci lascia (Kid Flash), cercando nuovi spunti, ecco che arriva un nuovo personaggio tratto dai fumetti della DC (Plasticman); una spalla comica davvero esilarante, che fa subito alleggerire le tensioni rimanenti e finalmente si torna alla leggerezza della prima serie. La spensieratezza che si respira con il proseguo della stagione è accompagnata da una maturità nell’affrontare le situazioni di crisi; questa combinazione di fattori eleva il livello di questo inizio di stagione, che diventa davvero gradevole da seguire.

 

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Purtroppo, anche se la scelta del supercattivo di turno è molto interessante e metterà a dura prova cervello e sentimenti del gruppo, ci sarà un drastico calo dell’azione alla Flash, meno gesta eroiche a supervelocità e più interazione tra personaggi. Sottolineo che non è mai male un bell’approfondimento dei personaggi, ma non dovrebbe mai essere a discapito dell’azione, visto che questa è pur sempre una serie incentrata su supereroi. Molto interessante è l’evoluzione e la crescita del cattivo di turno (il Pensatore), che però rende tutta la serie un po’ scontata, a larghi tratti prevedibile… citando una nota pubblicità: “Ti piace vincere facile?”. Un nemico che prevede le tue mosse rende tutto piuttosto banale.

Per lo meno il finale di stagione si anima, torna un po’ di sana azione alla Flash, spinta anche da una buona dose di frustrazione e di disperazione. Il Pensatore da l’idea di essere invincibile e inarrestabile, anche da sconfitto sembra essere sempre un passo in avanti; ma essendo un Pensatore, un intellettuale, non riuscirà mai a comprendere il cuore della gente e le sue potenzialità. La stagione si chiude con tante situazioni che potevano essere molto smielate e che invece sono gestite molto bene dall’assurdità di chi non è di questo universo o di questo tempo. Si apre dunque un bel interrogativo di fine stagione, che diavolo ci aspetta?

Forse a causa del cattivo di turno che prevede tutto, forse per la prematura sparizione di Plasticman e la mancanza di una spalla comica davvero efficace, forse perché ormai il gurppo si è troppo fossilizzato sugli stessi personaggi e sulle stesse dinamiche, in questa quarta stagione è venuto a mancare qualcosa, o per lo meno è sparito durante l’arco narrativo. La partenza era stata buona, i presupposti per una buona riuscita c’erano tutti, ma alla fine si è perso quel qualcosa in più che rendeva la serie più fresca e spensierata. Tirando le somme, la stagione si chiude con la promessa di giocare con il “Tempo”, cosa che i velocisti fanno spesso, ma è troppo poco per le premesse fatte, e troppo poco per definire sufficiente questa stagione.

 

Flash – quarta stagione, 2017/2018
Voto: 5,5
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