Per una volta sono riuscito a vedere un fanta-thriller che, pur non uscendo dai soliti canoni, unisce interessanti spunti e riesce a mantenersi credibile fino in fondo.
Sei Ancora Qui e’ un film particolare. Sfrutta una ottima intuizione fantascientifica per realizzare un interessante thriller, abbracciando il bacino d’utenza dei teen movies senza per questo scadere nella forma e nella sostanza.
Stavolta non vorrei svelare nulla, ma proprio nulla della trama; e’ estremamente ben costruita, gli spunti sono intelligenti ed affascinanti, ed anticiparli sarebbe un crimine. Diro’ soltanto che c’e’ stato un incidente in un laboratorio, in seguito al quale eventi strani e fuori controllo iniziano a manifestarsi. Su questo sfondo, seguiamo le vicende della protagonista, interpretata da Bella Thorne, la quale nota un inaspettato cambiamento nel modo di presentarsi di questi eventi, cosa che apre inquietanti scenari.
La cosa molto apprezzabile del film e’ che, nonostante si tratti di un film di fantascienza, l’utilizzo degli effetti speciali e’ ridotto all’indispensabile, e la ciccia e’ la storia, l’atmosfera, il pathos. Erano anni che non vedevo un film realizzato cosi’ bene sotto questo punto di vista.
La cura nei dialoghi, nei tempi e nella fotografia e’ indubbia; molto buono il lavoro svolto dal regista Scott Speer, che ha alle spalle solo esperienze con videoclip musicali ed un paio di lungometraggi piu’ che dimenticabili. Il ritmo e’ sostenuto durante tutta la proiezione, e la trama si mantiene su buoni livelli fino in fondo; un paio di scelte di sceneggiatura sono rivedibili sia per le tempistiche che per la mancanza di collegamenti scientifici (che sono alla base della storia, non ce lo dimentichiamo), e sebbene macchino leggermente il film non sono comunque completamente fuori luogo.
Si passa spesso da un clima post-apocalittico ad uno di una normalita’ assoluta, ad uno quasi etereo a meta’ fra i due; e’ stupefacente come queste transizioni siano lineari e quasi naturali.
Discreta la prova complessiva del cast; la protagonista Bella Thorne fa sfoggio del suo fascino senza essere troppo discinta (almeno nel film!) e recita in modo piu’ che convincente (al contrario dell’altrettanto fascinosa Cara Delenvigne, che dopo le sue meno che passabili prove attoriali, rivedremo purtroppo presto sul grande schermo), mentre Richard Harmon ricopre lo stereotipato ruolo del bello (?) e dannato in modo abbastanza convincente. Sullo stesso metro gli altri componenti del cast, fra cui ricordiamo Dermot Mulroney e Luis Hertum.
A ben vedere, ci troviamo di fronte ad una pellicola realizzata con un cast di secondo piano (una banda di semi-sconosciuti, in effetti), con un regista poco esperto ma che ha potuto sfruttare un solido romanzo (omonimo). Come raramente accade, la trasposizione e’ stata ottimamente realizzata al di la’ dei prevedibili tagli e rimaneggiamenti: il livello del film e’ piu’ che buono e vederlo e’ una scelta azzeccata. Non sara’ un capolavoro, ma e’ certamente una buona visione.