I Tre Baskettieri: la recensione

Colbert propone per un pubblico giovane un albo autoconclusivo con protagonisti italiani, dedicato al basket ed all’amicizia.

 

 

Fa sempre piacere quando sul mercato vengono proposte realizzazioni nostrane, considerando che dopo gli exploit dei vari Dylan Dog e Nathan Never si è visto poco all’ombra del matitone tricolore. Colbert Edizioni sta pubblicando una serie di opere tutte italiane, fra le quali I Tre Baskettieri.

Il fumetto è principalmente indirizzato verso un pubblico giovane, e racconta una breve storia incentrata sulla figura di Dalida Bianco, una giovanissima liceale appassionata di basket attorno alla quale gravitano gli altri personaggi della vicenda. Due sono quelli che sono sempre al suo fianco: Arturo, amico da tempo immemore, e Miriam, straniera di colore che per una volta non è il solito immigrato perseguitato e da compatire ma figlia di una coppia straniera apparentemente borghese e che gira il mondo. I tre formano un gruppo compatto attraverso le circa 80 pagine che compongono l’albo.

 

 

Il tratto è molto stilizzato, al limite del rozzo; eppure è difficile trovare tavole non all’altezza o visivamente non piacevoli. Stupisce però vedere, grazie agli interessanti “dietro le quinte” disponibili nelle ultime pagine del volume, come inizialmente le linee dovessero essere molto più morbide e curate, anche se forse un pelo troppo simili a certe produzioni americane (tipo Le Superchicche o Teen Titans Go!); questa scelta sicuramente aiuta I Tre Baskettieri a sviluppare un’unicità che inequivocabilmente possiede.

Le stesse tavole presentano un adeguato numero di dettagli e di piccole curiosità e richiami che è possibile notare per un occhio più attento ma che forse potrebbero sfuggire al pubblico più giovane. Nel complesso la lettura del testo e la visione dei disegni scorre piacevole.
È altresì da notare come l’albo, in formato A4, sia interamente a colori e non presenti sbavature di sorta. Il volumetto è assolutamente di buona fattura ed il lavoro editoriale alle spalle è innegabile.

 

 

Dal punto di vista della trama, I Tre Baskettieri beneficia ed al tempo stesso sconta il fatto di essere un racconto per ragazzi: la storia è piuttosto leggerina, ma proprio per questo può essere seguita ed apprezzata anche da un pubblico molto giovane. I valori principali sono l’amore per il basket, su tutti; ma anche l’amicizia ed in minima parte gli amori adolescenziali. Per una volta non ci troviamo di fronte ad un prodotto italiano che voglia farci ingoiare a forza i temi ideologici del nostro periodo storico, e che tratta colori della pelle e diversità tra uomini e donne senza dover ricorrere a pietosi stereotipi. In effetti scadere nel trito e ritrito sarebbe stato molto facile; invece I Tre Baskettieri affronta questi aspetti con estrema semplicità e normalità e senza voler fare una morale di parte. Una rarità, di questi tempi.

 

 

Quello che forse convince meno sono certi passaggi forzati che si notano di tanto in tanto nell’evolversi della storia, ma come detto si tratta di una storia indirizzata ad un pubblico giovane, e se è tutto funzionale a fare passare un messaggio di amicizia, di rispetto del prossimo e di amore verso lo sport allora va bene così.

Nel suo contesto, I Tre Baskettieri (disponibile sia in versione cartacea che digitale) è una discreta opera prima; gli autori, Marco Daeron Ventura e Andrea Dotta, possono sicuramente fare tesoro del loro lavoro. Aspettiamo il loro prossimo lavoro, magari sempre con la pallacanestro a fare da traino ma più approfondito ed appetibile dal pubblico più adulto.

 

I Tre Baskettieri, 2023
Voto: 7
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