Luna 2069: la recensione

Parafrasando una battuta di Leo: “Spazio: ultima frontiera. Puoi trovare gli incredibili viaggi verso la luna raccontati magnificamente nel volumetto accanto a questo in libreria!”.

 

 

Leo Ortolani, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), realizza un fumetto per celebrare i 50 anni dal primo sbarco lunare. L’autore pisano, noto per la sua saga demenziale intitolata Ratman, parte subito alla grande prendendo in giro un po’ tutti ed ambientando il suo racconto cento anni dopo che il primo uomo ha posto piede sulla luna.

Luna 2069 racconta la disavventura dell’astronauta Fortunato, chiaramente ispirato al vero astronauta Luca Parmitano, che poco prima del lancio viene estromesso dalla missione. La delusione è immensa, tanto che il povero Fortunato si rivolge in preghiera al Signore per poter tornare sulla luna almeno un’altra volta.

Incredibilmente l’occasione arriva in un lampo grazie all’incontro con Mister Mask, eccentrico milionario a capo di un’azienda di viaggi spaziali, la Lunatic, che offre spedizione privata sul nostro satellite. Il chiaro riferimento ad Elon Musk è ovviamente voluto; e come rappresentare al meglio la follia che scorre in tutto questo? Prendendo Ratman e facendolo diventare Mister Mask.

 

 

Risate garantite? Purtroppo solo in parte. Ultimamente Leo Ortolani ci ha abituato a delle storie più complesse, che hanno un retrogusto amaro e che non per forza devono osare nel demenziale per strapparti una risata. In questo caso invece la storia parte e si sviluppa come gli iniziali lavori dell’autore. La follia che scorre in Ratman riecheggia potente in queste tavole e tutta la prima parte del lavoro è principalmente rivolto a prendere in giro i cliché del genere.

L’arrivo sulla luna però cambia le carte in tavola e il paesaggio lunare, così vuoto e silenzioso, diventa il palcoscenico perfetto per riflettere. Inizia così un breve viaggio interiore nell’animo degli astronauti, per poi allargare il pensiero verso la vastità dell’universo ed il rapporto che l’uomo ha con lo sconfinato e sconosciuto mare di stelle che ci circonda. Una riflessione interessante, ma fatta sempre in stile Ortolani, con battute e riferimenti letterari o cinematografici come Guida Galattica Per Autostoppisti.

Leo quindi riparte dalle origini del suo Ratman per poi inserire una marcia supplementare e giungere alla versione più matura degli ultimi lavori. Indubbiamente c’è tanto studio dietro la realizzazione di questo prodotto, perché il racconto tocca punti importanti di avvenimenti storici realmente accaduti. Così ci troviamo a riflettere sulle parole di Armstrong una volta tornato sulla Terra o su quelle di Nixon se il progetto americano fosse fallito. Come al solito Ortolani lascia importanti briciole di cultura nei suoi lavori.

A completare il racconto l’autore ci regala una sorta di piccoli documentari che iniziano raccontandoci la conquista della luna e proseguono con interessanti approfondimenti. Così veniamo eruditi dell’importanza di avere un luogo dove sperimentare per potere sviluppare soluzioni tecniche e logistiche per il futuro. In questo modo viene anche sottolineato l’atavico problema di come rimediare i fondi per poter riuscire ad alimentare tutto questo sistema che ha portato interessanti risultati e a volte anche scoperte utili al nostro futuro. Speriamo solo che tutto questo non sia finanziato dai Terrapiattisti!

 

 

La corsa allo spazio ormai non è più solo una questione tra nazioni e questo è ampiamente rappresentato dal progetto di Mister Mask. Il settore privato infatti può dare quella scossa importante che serve, ma può anche trasformare questo sogno dell’umanità in un immenso circo delle pulci solo per arrivare ad ottenere un profitto o della visibilità.

Indubbiamente Luna 2069 ha tantissimi punti a favore. Chi però legge i lavori dell’autore da una vita, si sarà accorto che c’è qualcosa che manca rispetto alle sue ultimissime opere. L’ultimo Leo Ortolani tende a dare una svolta più “critica” alle sue storie; in questo caso si limita ad una riflessione interessante, ma senza quel colpo di coda a cui ci ha abituato di recente. Questo non sminuisce il grande lavoro fatto, che è ottimo, però pone questo lavoro un gradino sotto ad opere come Cinzia o Bedelia.

Leo ha riversato in Luna 2069 tutta la sua conoscenza della luna e delle missioni spaziali regalandoci un ottimo spunto finale su cui riflettere. Per chi conosce il longevo lavoro dell’autore, questo è sicuramente un prodotto da leggere e da apprezzare. Per chi invece non conosce le opere di Ortolani, può essere un ottimo punto d’inizio.

 

Luna 2069, 2019
Voto: 7
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