Cloak and Dagger – Stagione 1: la recensione

Sono rimasto sorpreso da questo Cloak and Dagger; pur essendo lontano dalle storie del fumetto, riesce a catturare bene lo spettatore.

 

 

Nel marasma delle serie TV incentrate sui supereroi, Cloak and Dagger parte totalmente agli antipodi dell’omonimo fumetto ma, dannazione, mi ha catturato con l’unione d’amaro e dolcezza, bontà e cattiveria, sporco e pulito, che non saprei spiegare bene. Ammetto di non essere un fan di Cloak and Dagger, ma qualcosa ho letto su di loro; la serie TV parte invertendo totalmente le storie dei due protagonisti, ma questo non rovina per niente la chimica tra i personaggi.

La storia è interessante, sembra non decolli mai, ma continua a lasciare brandelli d’informazione che ti tengono impegnato; qualche pezzo riesci a collocarlo bene, altri t’ingannano e ci devi ritornare sopra in momenti diversi. Tutto questo puzzle è gestito molto bene, con rapidi passaggi tra presente e passato o realtà e visione; ci si potrebbe confondere, ed all’inizio capita, ma ci si abitua subito a riconoscere in che momento e in che ambito si svolgono i fatti. Questo continuo altalenarsi di luce e buio, realtà e visione, presente e passato, stimola molto l’attenzione dello spettatore, mantenendo un livello di guardia alto; devo ammettere che hanno trovato un buon sistema, non ci si annoia a vedere questa serie. Oltre all’alternarsi delle trame che legano i due ragazzi, è la musica a fare la parte del leone nelle scene con maggior trasporto; la scelta delle canzoni aiuta tantissimo ad immedesimarsi nel momento emotivo.

 

 

In tutte le storie di supereroi che si rispettino c’è un cattivo, o ci dovrebbe essere. In questo caso, il cattivo è difficilmente identificabile; si potrebbe identificare il male nella multinazionale Roxon, oppure con la minaccia legata ai miti di New Orleans. Più ci penso e più mi convinco che, alla fine, non ci sia un vero e proprio cattivo in questa storia. Questa mancanza potrebbe essere un punto a sfavore? Direi di no, visto che i due protagonisti cominciano a fare realmente coppia solo verso la fine della stagione.

Olivia Holt, che interpreta Tandy Bowen/Dagger, buca bene lo schermo e arriva facilmente a segno. Deve essersi trovata a suo agio nei panni di Dagger, perché la sua interpretazione è molto azzeccata; non è la Dagger dei fumetti, ma a suo modo ha creato un personaggio interessante. Aubrey Joseph, che interpreta Tyrone Johnson/Cloak, è meno efficace della compagna di scena, molto probabilmente perché è proprio il suo personaggio a richiedere d’essere più ombroso. In fin dei conti non mi aspettavo molto di più dal personaggio di Cloak, ma il ragazzo si applica e lascia una discreta prova.

Mi rendo conto che non sia la serie sui supereroi più riuscita della TV, né la meglio realizzata, ma dannazione funziona! Non vi saprei dire perché funziona, ma per me ha vinto una riconferma; sono proprio curioso di sapere come le vicende si dipaneranno e se arriverà davvero un avversario degno di questo nome per far decollare la serie.

Cloak and Dagger – Stagione 1, 2018
Voto: 6.5
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