Firefighting Simulator – The Squad: la recensione

Il gioco Astragon conferma le impressioni iniziali: un buon titolo per capire come funziona – e spegnere – un incendio.

 

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Sono anni che non affronto più un vero incendio. Passati sono i tempi in cui lancia in mano abbattevo il fronte fiamma o al volante di un pickup mi infilavo in sirena nel traffico o in un bosco. Magari passano gli anni, cambiano le cose che si fanno, ma dentro certe cose rimangono; ed è per questo che sono stato contentissimo di vedere affacciarsi sul mercato un gioco come Firefighting Simulator.

Cominciamo subito col dire che si tratta di un prodotto di nicchia; difficilmente per un ragazzino cresciuto a Battlefield o Fortnite sarà accattivante capire come si propagano le fiamme o apprezzerà il passo lento dello sviluppo delle azioni. Si, perchè Firefighting Simulator non è assolutamente un gioco dall’azione frenetica; e se non rispetta perfettamente tutti i tempi di un intervento su di un incendio, regala comunque un’esperienza a grandi linee fedele alla realtà.

 

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Il titolo Astragon ci introduce, con un tutorial che stupisce per la sua profondità e la spiegazione dettagliata (per i non addetti ai lavori), cosa sia un incendio, come affrontarlo e quali pericoli nascosti possa comportare.

La fase di gioco è divisa in due sezioni. La prima è quella che ci vede alla guida del mezzo d’intervento disponibile per la missione specifica, e qui è da notare come sia stata realizzata una città intera all’interno della quale muoversi. Il modello di guida è accettabile, visto il tipo di gioco; non un simulatore di guida ma di incendi, quindi su certe approssimazioni si può anche passar sopra. Peccato per la mancanza di conseguenze nel caso si facciano incidenti; essere penalizzati o impossibilitati ad intervenire dopo aver danneggiato il nostro mezzo poteva essere una cosa facilmente implementabile, mentre al momento possiamo far carambolare le auto come birilli senza che succeda nulla.

 

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La seconda fase è quella relativa allo spegnimento. Giunti sul posto ci caleremo nei panni del caposquadra che, dopo una ispezione automatica dell’esterno, potrà comandare ai tre compagni di squadra gestiti dall’AI di irrompere ed intervenire in una determinata stanza o di trasportare un ferito all’esterno. Da questo punto di vista gli sviluppatori della Chronos hanno fatto un discreto lavoro: l’AI impegnata a gestire le manichette si sposterà autonomamente verso la zona più vicina che necessita attenzione una volta spente le fiamme intorno a sé. Meno bene per quanto riguarda la gestione di estintori o di allacci alla rete idrica cittadina, azioni praticamente sempre demandate al giocatore.

Su di noi grava una discreta pressione: mandare rapidamente i compagni a spegnere le fiamme nei punti strategici, trovare i feriti e farli evacuare, staccare la corrente. Andando avanti nelle missioni troveremo situazioni difficilmente gestibili, nelle quali dovremo riprovare lo stesso scenario numerose volte prima di riuscire a passarlo: le fiamme che si espandono uccidono i superstiti svenuti, decretando il fallimento della missione.

 

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Ma anche noi ad un certo punto prenderemo la manichetta in mano ed inizieremo a spegnere le fiamme: qui ci rendiamo conto di come sia stato implementato un intelligente sistema a ragnatela di diffusione delle fiamme. Ogni punto incendiato influenza quelli vicini, e fiamme vicine possono ravvivare o riaccendere, anche solo col calore, punti che avevamo spento poco prima. Esattamente come nella realtà!

Abbastanza buona è la resa del denso fumo nero che satura i locali colpiti da un incendio (si poteva rendere la cosa ancora più cattiva e realistica, ad onor del vero, rendendo VERAMENTE difficile vedere oltre il mezzo metro, e prevedendo le intossicazioni da fumi tossici), così come sono presenti i fuochi elettrici e chimici che necessitano di un metodo di spegnimento tutto loro. Sono anche previste le situazioni in cui una stanza chiusa dove sia terminato l’ossigeno rende invisibili le fiamme e crea una potenziale trappola mortale per i Vigili del Fuoco. Curiosamente invece non è previsto il flashover (o almeno non sembra) e gli estintori sono irrealisticamente utilizzabili per decine di secondi (immagino per compensare l’AI incapace di usarli).

I controlli del nostro alter ego sono abbastanza precisi, ma quando ci troviamo a dover interagire con gli oggetti iniziano i dolori: dobbiamo inquadrare precisamente, quasi al pixel, il punto di interazione. Riuscire a prendere in mano un’ascia, aprire uno sportello o sfondare una porta a volte è un vero parto. Decisamente scomodo.

 

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Altro aspetto rivedibile è la mancanza di varietà degli interventi. Ci troveremo quasi sempre ad affrontare incendi dentro case ed uffici, mentre la casistica degli incendi nella realtà è molto varia (dal boschivo all’industriale) così come si sarebbero potuti contemplare interventi non legati alle fiamme (fughe di gas, allagamenti, terremoti e case pericolanti, incidenti stradali e così via) per variare il gameplay.

Nonostante una certa legnosità nei suoi meccanismi, Firefighting Simulator fa bene il suo lavoro, specialmente se si vede il titolo sotto un’ottica educativa oltre che come pura esperienza videoludica. Ho potuto rivivere certe dinamiche tipiche degli spegnimenti, e il suo aspetto più serioso (tipico di molti titoli tedeschi, come Eco ad esempio), anche se contrasta con certe approssimazioni, è ben contestualizzato nel gioco.

 

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Esiste anche la possibilità di giocare in multiplayer, modalità nella quale il gioco dà il meglio di se: potersi coordinare ed intervenire simultaneamente sono fattori che fanno tutta la differenza del mondo, come in realtà accade. Il server Discord di Astragon ospita una sezione per organizzare partite cooperative, anche se il numero di giocatori non è elevatissimo e quindi potrebbe volerci un pò prima di poter giocare con qualcun altro.

In soldoni, Firefighting Simulator – The Squad è un discreto titolo che apre una finestra su un mondo che non vede molti titoli dedicati alle squadre di emergenza, ed è sicuramente indirizzato verso chi ha curiosità o affetto verso questo ambiente.

 

Firefighting Simulator – The Squad, 2020
Voto: 7
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