Squad: la recensione

Difficile valutare un titolo come Squad: potenzialmente un capolavoro, vede le sue fondamenta minate dalla difficoltà di trovare giocatori che ne sappiano capire appieno le dinamiche.

 

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Squad e’ un FPS MMO che fa da ponte tra le simulazioni militari come Arma 3 e quelli piu’ arcade come la serie di Battlefield. Non a caso nasce come sequel spirituale di un mod di Battlefield 2, Project Reality; un mod corposo e veramente ben sviluppato, ed oggi pressoche’ abbandonato dai giocatori solamente per la sua eta’. Squad unisce le dinamiche piu’ classiche degli scontri a fuoco in prima persona con la necessita’ di comprendere la situazione tattica dello scontro in corso. Lo scopo e’ occupare e tenere lungo la linea del fronte una serie di zone strategiche, che siano fabbriche, colline o quartieri cittadini. Alla loro conquista al nostro esercito viene riconosciuto un numero di ticket, che vengono consumati ogni volta che un giocatore muore o che un veicolo viene distrutto. Questo significa che i giocatori (fino a 40 contro 40) devono capire l’importanza delle loro azioni e di quanto sia necessario evitare di caricare alla garibaldina e di sprecare blindati o perdere le zone catturate perche’ nessuno vuole rimanere a difendere.

 

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Le squadre di fanteria sono composte da soldati con diversi equipaggiamenti e specializzazioni; dal medico, importante per riportare in combattimento i feriti, allo specialista anti-tank, al carrista, al cecchino e via discorrendo. La squadra, che puo’ avere fino a nove membri, e’ coordinata da uno Squad Leader che deve gestire i soldati; si tratta di un ruolo di grande importanza, e qui iniziano i primi dolori: di SL in grado di gestire la partita non se ne vedono in giro abbastanza. Occorre mantenere la squadra compatta, decidere dove muoversi, quando e come attaccare (o difendere), se cercare di catturare la prossima zona o rimanere in attesa per non sprecare le risorse della squadra (come detto si perde la partita finendo i ticket); il tutto tenendosi in contatto con le altre squadre. Non tutti sono in grado di farlo, ma e’ anche vero che per giocare qualcuno deve pure “aprire” una squadra ed il ruolo dello SL e’ uno dei piu’ difficili da ricoprire per via delle numerose informazioni da analizzare contemporaneamente: la situazione generale dello scontro, quella della nostra e delle altre squadre e ben tre chat vocali differenti (locale, di squadra, degli SL).

 

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L’utilizzo della chat vocale di squadra e’ fondamentale, anche se non tutti la usano. Le comunicazioni stesse devono essere chiare e concise, utili a dare informazioni di immediata assimilazione, mentre spesso sui server inglesi si sente gente parlare del piu’ e del meno durante la partita. Decisamente meglio va sui server tedeschi o francesi; solo che i tedeschi non sono spesso aperti ad accettare giocatori che non parlino la loro lingua ed il livello tattico sui server francesi e’ spesso sconfortante. L’unico server italiano e’ attivo un paio giorni della settimana e la vivibilita’ e’ buona, anche se ancora una volta il coordinamento fra i vari SL a volte latita (spesso con gli SL stranieri).

 

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La questione del coordinamento e’ centrale: occorre prendere in contropiede il nemico prima che possa reagire, o che possa posizionare una base avanzata nel punto giusto per fornire il giusto supporto alle squadre alleate; in questo senso l’uso degli elicotteri da trasporto e’ fondamentali. I veicoli pesanti possono fare la differenza da soli, ma devono agire di concerto con le unita’ di fanteria per non essere fatti a pezzi in imboscate… insomma tutto gira intorno al coordinarsi con gli altri in base a quel che succede in mappa e sfruttare al meglio il proprio equipaggiamento.

 

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Insomma Squad e’ un altro gioco non facile da approcciare proprio come il recentemente recensito Dakar 18; eppure, nonostante le innegabili difficolta’ che si possono incontrare giocandoci, ci sono momenti che regalano sensazioni forti. Quando le cose girano bene, sembra di guidare un inarrestabile schiacciasassi contro le difese del nemico; spazzare via una posizione trincerata grazie all’uso congiunto di un APC e di un paio di squadre di fanteria, o riuscire a tenere un posizione difensiva sotto il pesante fuoco di mortai ed in mezzo ai fumogeni mentre ricevi fuoco da tutte le parti e’ una sensazione che non si puo’ descrivere.

 

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Gli stessi scontri a fuoco sono differenti da quel che ci si puo’ aspettare; spesso non si vede chi ci spara, mimetizzato fra gli alberi o nei cespugli, ma lo stesso vale per noi quando sorprendiamo una squadra nemica; di solito gli incontri ravvicinati si risolvono in pochissimi secondi, mentre sono tesissimi i minuti necessari per l’avvicinamento e la preparazione all’attacco. A suo modo, il gioco riesce sempre a tenere alta la tensione.

 

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Squad e’ quindi un gioco molto particolare e non adatto a tutti; sicuramente non a chi vuol fare tutto da solo, ai cani sciolti e a chi non comunica; per gli altri, sappiate che la curva di apprendimento non e’ affatto bassa e potreste incorrere in momenti di frustrazione. Ma allo stesso tempo il potenziale per divertirsi e per completare un round tronfi ed entusiasti della propria squadra c’e’ ed e’ enorme; e’ un gioco dalle molteplici facce che, come una ragazza affascinante ma ingestibile ti prende al cuore e ti sfinisce al cervello.

 

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Per gli appassionati del genere milsim Squad e’ una manna dal cielo anche se necessita di parecchia dedizione; nonostante tutto, e’ un gioco che affascina e cattura, e che se preso con il dovuto rispetto regala momenti impareggiabili.

 

Squad, 2019 (uscita dall’early access prevista nel 2020)
Voto: 8… ?

 

E questo è il nostro after action report: quali disastri possiamo combinare pilotando un elicottero?

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