Un divertentissimo sparaspara fracassone che purtroppo dura poco.
Ve li ricordate i vecchi FPS, quelli che ci vedevano percorrere corridoi lunghissimi affrontando orde infinite di nemici, e che a fronte di zero utilizzo della nostra intelligenza fornivano fiumi di adrenalina? Bene, Hard Reset e’ un degnissimo erede di quel filone.
Ambientato in un futuro molto cupo, Hard Reset ci vede nei panni di un poliziotto/megasoldato che deve respingere l’infiltrazione di robot assassini nella cinta muraria dell’ultima citta’ in mano agli esseri umani. La trama, fatti salvi alcuni colpi di scena, e’ tutta qua; ma d’altronde, in un gioco in cui l’unico scopo e’ blastare tutto quello che si muove, la trama e’ giusto una giustificazione per premere il grilletto.
Hard Reset non e’ un capolavoro, ma le sue cosine le fa tutte bene. Intanto, le sparatorie: sono pressoche’ sempre caotiche, frenetiche, rumorose ed una gioia alla vista; esplosioni, luci e quant’altro riempiono il campo visivo, insieme alla mole di nemici che tenderanno a sovraffarci col numero. L’AI non brilla per capacita’ (solitamente l’opzione principale e’ l’attacco diretto a prescindere dalle coperture), ma il volume di fuoco dei nemici e’ capace di metterci sempre in difficolta’. Le tipologie di nemici non sono molte ma ben differenziate, andando ognuno ad occupare un ruolo utile per farci lo scalpo.
Le armi a disposizione sono… boh: teoricamente ci sono 12 armi, ma sono in realta’ due oggetti che diventano 6 armi + 6 armi, che utilizzano due tipi di munizioni diverse. Poi ogni coppia di armi (futuristiche per carita’, ma alla fine sono sempre fucili, shotgun, sniper, lanciamissili…) ha dei miglioramenti che possono caratterizzarle per adattarle meglio al nostro stile di gioco. Insomma una cosa concettualmente incasinata che alla fine vi portera’ probabilmente ad utilizzare le solite 3 o 4 armi per tutta la durata del gioco. Peraltro avrete costantemente la sensazione di sparare pallini di plastica, vista la capacita’ dei robot di assorbire colpi; ma piu’ che l’effetto bulletsponge, stavolta sembra proprio che le armi facciano pieta’; per fortuna si possono usare alcuni elementi dello scenario per innescare esplosioni a catena in grado di spazzare via quasi tutti i nostri nemici.
La grafica e’ particolare e funzionale all’ambientazione futuristica; e’ anche vero che sia all’inizio che in determinate circostanze ho dovuto far forza su di un certo spirito di adattamento, perche’ specialmente negli ambienti scuri puo’ risultare un po’ confusa – colpa anche del field of vision che costringe ad una visuale leggermente ad occhio di pesce, se non volete probabilmente incorrere nel classico mostion sickness.
Quello che e’ piu’ importante e’ che l’adrenalina scorre copiosa; non si sta mai tranquilli, e da un istante all’altro si passa dal silenzio assoluto all’essere travolti da ogni direzione da colpi esplosivi e robot kamikaze. Una vera goduria che ricorda molto Serious Sam!!!
La nota negativa, a cui facevo riferimento in sede di introduzione, e’ che il gioco e’ piuttosto breve. O meglio, non e’ solo breve (circa una dozzina ore): e’ proprio tronco! Il finale giunge inaspettato non solo come tempi, ma anche nei modi. Ci si aspetta di essere piu’ o meno a meta’ del gioco, invece partono i titoli di coda; la cosa lascia prima sorpresi, poi si sente quell’amaro in bocca di chi sta assaporando un buonissimo dolce e gli levano il piatto.
E’ un peccato; forse sono finiti i soldi, forse la software house polacca Flying Wild Hog pianificava di rilasciare a breve un seguito… fatto sta che il gioco finisce bruscamente proprio sul piu’ bello.
Ad ogni modo, Hard Reset merita di essere giocato; sebbene sia breve, non offra multiplayer e la rigiocabilita’ sia limitata (ma non assente), il gioco c’e’; magari prendetelo in saldo, 15 Euro per il prezzo pieno sono probabilmente troppi. E’ di recente uscita una versione Redux con la grafica migliorata, ma non sono stati aggiunti nuovi livelli (20 Euro).