Riusciremo a scoprire il mistero di Tolva ai comandi di un piccolo robot?
Prodotto dagli stessi sviluppatori dell’interessante Sir, You’re Being Haunted, The Signal from Tolva e’ un FPS dalle poche pretese, nonostante il prezzo non allineato con quanto offerto.
Ci troviamo a comandare remotamente un automa, preso “in prestito” fra quelli utilizzati dai Surveyor, una fazione che sta esplorando Tolva per scoprire il mistero di un segnale che viene inviato dal pianeta. Ad ostacolarci troveremo altri automi, controllati dagli Zealots o dai banditi; ed analogamente al nostro fianco avremo altri automi Surveyor.
L’esplorazione dei settori avviene progressivamente ed in modo piu’ o meno aperto; troveremo pattuglie nemiche in grado di farci a pezzi, come strutture di cui prendere possesso per garantirci punti di spawn avanzati. Sbloccando alcuni equipaggiamenti, completando missioni e recuperando materiali preziosi, potremo migliorare le nostre armi ed equipaggiarci con uno strumento di controllo col quale portarci appresso fino a 4 automi alleati.
Il gioco si sviluppa in modo piuttosto semplice, continuando ad esplorare area dopo area, investigando i vari punti di interesse ed effettuando delle scansioni su strutture od oggetti particolari; per individuarli avremo un misuratore che si riempie in base alla prossimita’ dell’oggetto, ma soprattutto grazie all’uso di un filtro visivo che ci permette di vedere un altro spettro di colori e che permette di identificare chiaramente i nostri obiettivi.
Si tratta di un FPS, e come tale va inteso: e il punto di forza sono effettivamente gli scontri a fuoco; semplici, immediati, diretti. Ci vuole un po’ di dimestichezza a padroneggiare l’inventario: troppe volte si seleziona un oggetto indesiderato durante gli scontri a fuoco, cosa che ci porta inevitabilmente alla distruzione. Fortuna vuole che, memori dell’esperienza di Sir, You’re Being Hunted, gli sviluppatori questa volta hanno voluto fare un gioco divertente ma anche battibile; ogni volta che il nostro automa viene distrutto (e succedera’ spesso) potremo prendere il controllo di un omologo presso uno dei punti di spawn gia’ menzionati.
Come detto, gli scontri a fuoco sono efficaci e piacevoli; sentire di essere oggetto di colpi a distanza che ci mancano di poco non e’ piacevole e ci mette addosso un sacco di adrenalina; cosi’ come essere circondati da 3-4 nemici e non essere in grado di tenerli tutti a bada. Gli effetti grafici sono molto buoni: la scelta di usare una impostazione a meta’ fra il futuristico ed il fumettoso ha consentito realizzazioni dai colori pastello molto caldi, capaci di fornire spicco ai vari elementi grafici di Tolva. Gli stessi robot ed i colpi che si cambiano sono molto ben realizzati, e le battaglie sono piacevoli da vedere anche a distanza.
Al di la’ del combattere e dello scansionare i punti di interesse non c’e’ molto altro da fare; la storia e’ un po’ blanda e poteva essere realizzata molto meglio anche tenendo conto dei vari spunti degni di nota che si evidenziano leggendo le note dopo le scansioni. Ci sono molti elementi curiosi ed accattivanti sul mondo di Tolva, ma le loro peculiarita’ non sono state adeguatamente sfruttate.
Due parole vanno spese sul finale; realizzato in modo piuttosto sbrigativo e semplicistico, lascia una forte sensazione di approssimazione. Un peccato: vista l’ambientazione e la grafica del gioco ci si poteva aspettare di molto meglio… Non siamo ai livelli dello storico Battletech – The Crescent Hawk’s Inception ma poco ci manca.
The Signal from Tolva e’ comunque un gradevole FPS da utilizzare come riempitivo fra un giocone e l’altro, utile per rilassare la tensione di gioco e dedicarsi a qualcosa di concettualmente facile per le circa 11 ore di gioco che offre.
L’unica raccomandazione che faccio e’ di prenderlo in saldo, ben sotto i 10 euro; il prezzo di vendita e’ infatti normalmente inaccettabilmente molto piu’ alto rispetto a quanto offerto dal gioco in termini di contenuto e durata (siamo sulle 11 ore).