La seconda stagione di LOL non cambia praticamente nulla della formula originale, e il risultato è almeno altrettanto buono.

La prima stagione di LOL ha portato una ventata d’aria fresca nel mondo della comicità italiana. Il format, già ampiamente sfruttato in altri paesi, da noi era qualcosa di innovativo ed ha effettivamente stupito. Biancaneve, che recensì la prima stagione, esaltò proprio questo cambio di stile portato da LOL.

La seconda stagione riutilizza lo stesso identico formato: una serie di comici (o presunti tali, ad essere onesti) chiusi in una stanza per sei ore cercando di far ridere gli altri. Alla seconda risata si viene eliminati; il vincitore devolve in beneficienza il primo premio.

Personalmente, ho gradito molto di più questa seconda stagione rispetto alla prima; ci sono molte meno parolacce e volgarità gratuite, che invece mi avevano infastidito non poco nella prima stagione. Magari la produzione ha voluto porre l’accento su questo aspetto, o forse i comici scelti sono meno rozzi; fatto sta che con la sola eccezione di Virginia Raffaele non si è in pratica sentita una sola parolaccia. Ottimo.

Purtroppo rimane quell’aria da reality, da documentario sensazionalistico che si vede in tanti programmi sulle televisioni generaliste: a che servono le interviste o i commenti dei comici sui momenti del programma? Che valore aggiunge sentire qualcuno dire “oddio pensavo di morire dalle risate ma mi sono trattenuta”? Assolutamente nessuno, ed è solo la dimostrazione della pochezza del format, che si basa esclusivamente sulla qualità dei comici presenti e sul piattume generale del pubblico, abituato alla spazzatura del Grande Fratello e degli influencer.

Non è un caso se le due presenze più inutili del cast 2022 sono l’aspirante belloccia Tess Masazza, una youtuber divertente come un brufolo nel naso, e Diana Del Bufalo, una che viene da Amici e che con la comicità non ha nulla a che vedere (e non si capisce se a suo modo ci prova o se è falsa come una moneta da tredici euro).
In seconda battuta, affatto esplosivi Max Angioni (Zelig) e Gianmarco Pozzoli (Zelig, Colorado). Da rivedere Alice Mangione, potenzialmente divertentissima.

A salvare la baracca (e bene) ci pensa quindi appena la metà del gruppo di comici: su tutti un incommensurabile Corrado Guzzanti, che rispolvera alcuni dei suoi cavalli di battaglia, attualizzandoli, affiancato in modo formidabile da una Virginia Raffaele bravissima e dagli esperti Maccio Capatonda e Mago Forest, quest’ultimo una vera sorpresa che evidenzia che oltre ai suoi tralasciabili numeretti ai tempi di Mai Dire Gol ha molto altro nel suo repertorio. Infine, ottimo inserimento per la comprimaria Maria Di Biase, molto simpatica col suo modo di fare ruspante.

Dalla scorsa stagione rimane l’irritante Fedez in conduzione, affiancato dall’inutile Frank Matano e dalla presenza a sorpresa di Lillo, divertente solo a tratti (sicuramente non quando fa i balletti).

Si ride? Si, assolutamente. Nei sei episodi di mezz’ora ciascuno i momenti esilaranti non mancano affatto; le situazioni buffe o grottesce si susseguono, e le tre ore complessive scorrono rapide e piacevoli. In redazione abbiamo avuto però reazioni contrastanti: a qualcuno il cast non è piaciuto quasi per niente, qualcun altro ha fatto (giustamente) notare come l’improvvisazione sia stata carente per non dire completamente latitante e che il meglio LOL lo dia sui pezzi preparati (un plauso a chi perlomeno ci ha provato: Maccio Capatonda, Virginia Raffaele e Max Angioni) e anzianotti (Corrado Guzzanti).

Nonostante questo, a mio parere la seconda stagione di LOL è forse superiore alla prima; anche se oggettivamente metà del gruppo è poco efficiente, gli altri sono in grado di portare avanti da soli la scena.
C’è solo una cosa che proprio non riesco a capire: perchè fare le anticipazioni della puntata successiva togliendo la sorpresa sulle eliminazioni e bruciando le battute migliori?