D.Gray-Man: un pagliaccio ed il suo travagliato finale

Sono trascorsi diciotto anni e questo lavoro si avvia lentamente alla sua conclusione. Conoscete la storia travagliata di questa opera e della sua mangaka?

 

 

Come promesso nell’articolo su Guyver, sono qui ad esaminare altri lavori che hanno avuto una vita difficile e potrebbero non avere mai un finale. In questo caso andiamo a scoprire D.Grey-Man, forse l’unico dei travagliati lavori che ha ancora una speranza concreata di avere un finale. A differenza del padre di Guyver, che è scomparso senza lasciare traccia, la madre di D.Grey-Man non ha mai nascosto i suoi problemi di salute e le sue difficoltà nel portare avanti il lavoro.

D.Grey-Man è l’opera più famosa della mangaka Katsura Hoshino. La prima pubblicazione giapponese risale al 2004 e sin da subito ottiene il gradimento nazionale ed internazionale. La storia inizia in una cupa e decadente Europa ottocentesca dove il Conte del Millennio crea gli Akuma. Questi costrutti animati dall’anima di un defunto seminano terrore e morte tra i viventi. A contrastare i piani apocalittici del Conte del Millennio intervengono gli Esorcisti, un gruppo di uomini che hanno ricevuto il dono di poter usare l’Innocence.

Le Innocence sono oggetti dai formidabili poteri che assumono forme diverse e sono di tipi differenti tra loro. Il nostro protagonista Allen Walker è un ragazzo nato con una malformazione al braccio e di conseguenza allontanato da tutti. Solo il pagliaccio Mana si affeziona ad Allen e lo adotta portandolo nel circo itinerante. Mana però muore ed il ragazzo, preso dalla disperazione, viene raggirato dalle parole di quello strano figuro del Conte del Millennio. Attirato dalla speranza di riportare in vita Mana, Allen esegue il rituale. L’Innocence, nascosta nel braccio deforme, si attiva e sventa il macabro procedimento. Da quel momento, sotto la guida del suo maestro Esorcista Marian Cross, Allen si addestra per diventare un Esorcista.

 

 

Allen combatterà contro diverse Akuma e proverà a scoprire i misteri legati agli apocalittici piani del Conte del Millennio. Quello che però Katsura Hoshino cela sapientemente dietro le trame più evidenti, è un triplo legame che coinvolge il nostro protagonista, il Conte del Millennio ed il pagliaccio Mana. Un intrigo che mai ti saresti immaginato leggendo i primi capitoli di questo lavoro. Gli ultimi numeri ci portano al punto di svolta della storia; o almeno è quello che noi lettori speriamo…

Tanti personaggi ruotano intorno ad Allen, e soprattutto intorno alla cerchia degli Esorcisti, ognuno dei quali ha una ben definita caratterizzazione. Una varietà che aiuta il lettore a prendere in simpatia l’opera, ma può anche creare confusione. Katsura Hoshino è capace di sacrificare i propri personaggi, primari o secondari che siano, per creare un legame più coinvolgente tra l’opera ed il lettore.

Il tratto di Katsura Hoshino è pulito e preciso, ma ha anche la capacità di regalare ai suoi personaggi espressioni piuttosto cupe ed angoscianti. La cura nei dettagli è quasi maniacale, cosa che rende ogni tavola davvero bella da vedere. La storia ha diversi momenti cupi e feroci, cosa che viene messa in grande evidenza dall’uso sapiente dei chiaroscuri e dalle espressioni sinistre. Katsura Hoshino è davvero molto bava a creare la bellezza inquietante che è il marchio di fabbrica degli Akuma.

 

 

Sicuramente D.Grey-Man è un lavoro che poteva ottenere molto più successo di quello che realmente ha avuto. Non credo sarebbe mai arrivato al livello dei Big 3, ma è certo che con una continuità nella pubblicazione e una giusta trasposizione animata del lavoro di Katsura Hoshino avrebbe aiutato ad ottenere un maggiore riscontro mediatico. Purtroppo le condizioni di salute della nostra mangaka hanno compromesso il buon flusso delle uscite, che si è interrotto del tutto per due anni e che poi ha ripreso nel 2015 con una lenta cadenza.

La vita del mangaka non è affatto semplice. Lo stress lavorativo che gli artisti subiscono, dato principalmente dalla pressione delle scadenze ravvicinatissime e dalla paga misera, è una delle principali critiche che viene rivolta agli editori giapponesi. Però non dobbiamo scordare che la viscerale necessità di eccellere, insita nella cultura giapponese, e soprattutto la concorrenza spietata del settore, sono due evidenze che tutti conoscono e che non possono essere ignorate da chi decide di diventare un mangaka. In questo caso Katsura Hoshino ha dimostrato la sua ferrea volontà di non cedere alle difficoltà di un mestiere che sicuramente può essere ripensato in modo meno stressante.

Il finale di quest’opera si avvicina, forse in modo meno veloce e brillante di quello che ci si poteva aspettare, ma D.Grey-Man è destinato a non essere più incluso in quello spaventoso elenco di lavori eccellenti che non vedranno mai una fine. Dobbiamo riconoscere la forza di Katsura Hoshino che ha tenuto duro contro le difficoltà fisiche e mentali e dobbiamo sperare di poter assistere al giusto riconoscimento per questo eccellente lavoro.

 

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