The Magicians – Stagione 2: la recensione

Una trama composta come un puzzle, ogni pezzo alla fine s’incastra con il successivo e crea una sequenza così casuale da essere innaturale.

 

 

Rubare spunti di trama a pellicole più prestigiose è stato un punto a sfavore nella prima stagione di The Magicians; ora hanno osato di più, hanno citato le fonti rubate; sarà paradossale, ma sono arrivato a considerarlo un tocco di classe pregevole.
La prima parte di stagione è condita da momenti comici divertenti, la serie sembra aver preso un buon ritmo, l’attenzione rimane abbastanza alta anche grazie al fatto che ogni personaggio principale ha un proprio obiettivo da perseguire o un guaio da sistemare.
Uno dei personaggi che mi è piaciuto di più è La Bestia, il cattivo descritto nella prima stagione, il suo gioioso modo di fare è totalmente agli antipodi con la brutalità che ha mostrato in precedenza.
Giulia, l’altro personaggio che nella prima stagione si era evidenziato maggiormente, continua a spiccare su tutti gli altri; la sua è la trama meglio riuscita e la più accattivante sotto ogni profilo.

 

 

Se, nella prima parte di stagione, i problemi e le trame dei vari personaggi sembravano seguire precisi binari che ogni tanto s’incontravano, nella seconda si comincia ad intravedere uno schema abbastanza ripetitivo.
Andando avanti con gli episodi, ci si accorge quasi subito che le trame di tutti i personaggi sono state strutturate in piccoli avvenimenti auto conclusivi; se non fosse una serie televisiva, mi verrebbe in mente di paragonarla ad una serie d’avventure preconfezionate di Dungeons & Dragons, legate tra loro solo dalla presenza dei personaggi giocanti, in altre parole i protagonisti.
Con lo scorrere degli episodi, tutto quello che avviene, tutte le decisioni e le azioni dei protagonisti, finiscono sempre per alterare l’obiettivo finale spostandolo un po’ più in là.
Questa continua rincorsa verso una conclusione, che si allontana ogni volta che si riesce a fare un passo avanti, comincia a diventare noiosa e nulla possono i colpi di scena legati alle improvvise scelte dei protagonisti.
Tutte le trame cominciano ad intrecciarsi e i personaggi mettono insieme le proprie esperienze, ogni pezzo sembra combaciare alla perfezione per risolvere altri problemi.
Si arriva al finale di stagione che è così palesemente logico e razionale, che è impossibile prevederlo; ci si aspetterebbe un favoloso colpo di scena magico, invece tutto è molto lineare, tanto che si rimane stupiti per la semplicità con cui finisce la seconda stagione.
Alcune delle ambientazioni sono dei veri e propri colpi di genio, il resto rimane ad un livello basilare, come se l’impegno fosse stato profuso solo in alcuni momenti, mentre la gran parte degli avvenimenti poteva essere tranquillamente girata in luoghi già visti.

 

 

Viene meno uno dei punti di forza della prima stagione, il contrasto tra la luce colorata di Fillory e quella smorta del mondo reale; s’intuisce una spiegazione che traspare dagli eventi, ma mi sarebbe piaciuto se avessero mantenuto toni di colore più vividi nel mondo magico.
Indubbiamente il ritmo di questa stagione è superiore alla precedente, non ci si annoia, tutto scorre veloce e ci sono tante cose da seguire; credo che gli autori abbiano volutamente messo tante cose da fare e da scoprire proprio per accelerare gli eventi e dare un senso di costante rincorsa.
Tirando le somme, questa seconda stagione è sicuramente più veloce e più divertente della precedente, rimane un po’ ripetitiva nella sequenza degli eventi che portano verso il finale di stagione, per il resto si lascia guardare.

 

Magicans, 2017 (Seconda stagione)
Voto: 6
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