Paramore – Riot!: la recensione


Un album vibrante ed incisivo, fresco e giovane.

 

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I Paramore sono un gruppo americano che ha imperversato nella seconda meta’ degli anni 2000, quando come una meteora hanno brillato di luce propria per poi spegnersi rapidamente. Esponenti di un pop/rock piuttosto leggero, con Riot! hanno molto probabilmente raggiunto l’apice della loro non ricca e altrimenti non memorabile produzione.

Musicalmente, si va dai ritmi serrati di For A Pessimist, I’m Pretty Optimistic (davvero bella), Misery Business e Miracle a quelli piu’ melodici, virtuosi e forse leggermente stucchevoli di Hallelujah e We Are Broken. Nelle sue alternanze ritmiche, Riot! e’ un album capace di non annoiare mai, forse con un paio di canzoni sotto tono ma con un livello complessivo decisamente buono, che riesce a tenere fino in fondo.

 

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Per tutta la durata dell’album, la voce della cantante Hayley Williams riempie il suono, con una voce pulita, forte, decisa e d’impatto; la sua pronuncia dal forte accento locale risulta paradossalmente interessante e piacevole, piuttosto che sguaiata.
La parte strumentale e’ di alto livello, con batteria e chitarra a farla da padrone; mancano magari virtuosismi degli strumentisti, ma ricordiamoci che stiamo ascoltando un album dei Paramore, non dei Deep Purple.
Anche i testi non sono certo trattati di sociopolitica, vertendo quasi tutti sul tema classico degli adolescenti e delle loro cotte. Ci si puo’ stare, e se lo accettiamo per quello che e’, cioe’ un album che non pretende di riscrivere la storia del rock, l’ascolto e’ piacevole.

Preso nel suo complesso, Riot! e’ un album fresco, allegro e musicalmente d’impatto. E’ un album da ascoltare nei momenti di relax, senza impegno e senza far lavorare il cervello, solo per farsi avvolgere dalla musica, capace di avviluppare l’ascoltatore e catturarne lo spirito.

 

Paramore – Riot!, 2007
Voto: 7
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