La Terra Dei Figli: la recensione

L’ambientazione è interessante ed anche lo spunto iniziale sembra avere una certa potenzialità; lo svolgimento e la conclusione saranno all’altezza delle premesse fatte?

 

 

Questo lavoro non è per niente facile da inquadrare: a prima vista potrebbe sembrare un semplice fumetto, ma sfogliandolo notiamo subito che di parole ce ne sono davvero poche. Sembra quasi di avere a che fare un canovaccio d’immagini che servono a costruire lo storyboard di un film. Gipi, l’autore di questa e di altre opere molto particolari, sorprende per come imposta e presenta i suoi lavori che hanno l’obiettivo di “scuotere” l’animo di chi legge.

La Terra Dei Figli si ambienta in un futuro morto, dove l’uomo si è distrutto con le proprie mani e i pochi sopravvissuti si tengono ben distanti tra loro cercando di sopravvivere con le poche risorse non avvelenate che riescono a procacciarsi. La morte aleggia in ogni dove, sia nelle terre paludose che circondano i due ragazzi protagonisti, che nell’acqua del lago su cui si affaccia la loro casa ed in cui è possibile vedere visi di defunti che vengono portati via dalla corrente. Immagini forti che però fanno capire da subito che il presente è agonizzante ed il futuro non esiste. Questa evidentemente non è una storia di speranza, ma allo stesso modo è difficile comprendere che racconto abbiamo tra le mani.

 

 

Non è chiaro come si sia giunti a questa apocalisse, ma è sicuramente chiaro che il mondo in cui noi viviamo non esiste più; è un mondo spietato, insensibile e mortale. Da questi punti di riferimento il padre dei nostri due ragazzi è partito per cercare di insegnare loro come sopravvivere. Purtroppo i giovani non capiscono, sono curiosi, non si limitano ad un semplice “no” e vogliono di più. Tutta la storia quindi si basa sul sapere, sul conoscere la verità di un rapporto tra genitore e figli che sembra duro, folle e spietato, ma che ha un fine estremamente importante: la sopravvivenza.

Così il diario del padre, in cui vengono appuntati innumerevoli pensieri, diviene l’oggetto del desiderio dei due ragazzi che però non sanno leggere. Impossessarsi di quei pensieri, di quella conoscenza, di quel sapere che gli è proibito, diviene la molla che muove tutto il racconto. In un mondo spietato, dove la morte di qualcuno coincide con il vivere un giorno in più, inizia una ricerca frenetica per trovare chi sappia leggere quel diario che tanti segreti cela. Cosa arriveranno a fare i due ragazzi per sapere cosa il padre pensa di loro?

La Terra Dei Figli è sicuramente un racconto che turba l’animo di chi lo legge, ma non è tutto oro quello che luccica. L’autore italiano ha un tratto molto particolare che sfiora spesso il grottesco. Il suo modo di utilizzare ampi spazzi chiari contrapposti a sapienti ombreggiature è molto affascinante. Le sue tavole catturano l’attenzione per il tratto ed immergono lo spettatore nelle sensazioni di disfacimento e morte. Purtroppo il tutto risulta anche troppo pesante, con alcuni passaggi ripetitivi ed alcune situazioni narrative che aggiungono poco o nulla alla lavoro fatto.

 

 

Inizialmente la storia ed i disegni provano violentemente a trasportare il lettore all’interno di quel mondo morente, sperando di avvinghiarlo ad una trama che però, esaminata a mente fredda, è molto distante dalla nostra realtà. L’idea iniziale di creare un lavoro con tante immagini e poco testo forse, a lungo andare, si rivela meno coinvolgente di quanto sarebbe servito. Addirittura, in alcuni passaggi, le tavole corrono veloci e ripetitive, tanto che il lettore si ritrova smarrito in attesa di trovare qualcosa che spieghi la situazione.

Tirando le somme, questo è un lavoro che prova a sorprendere il lettore con diverse frecce al suo arco; poche vanno a segno e ti fanno riflettere, le altre non arrivano al bersaglio. L’inizio è potente, ma più si va avanti e più si sente la mancanza di qualcosa ed il lavoro fatto comincia inesorabilmente a disfarsi. Il finale non è sorprendente, anzi si può dire che sia scontato, praticamente già conosciuto sin dall’inizio.

La Terra Dei Figli quindi prova a raccontare un distorto rapporto padre figlio dato dalle condizioni estreme di un ambiente morente, ma alla fine non riesce a dire nulla di originale. La sola idea iniziale, anche se interessante, non può essere sufficiente.

 

La Terra Dei Figli, 2016
Voto: 5
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