Una cagata pazzesca! Neanche mi godo i popcorn perché hanno fatto harakiri e successivamente si sono gettati nel cesso per protesta.
Salve a tutti, belli e brutti (meglio se belli e simpatici!). Questa volta vi racconto di un film (non abituatevi a questo complimento, probabilmente non ce ne saranno altri) intitolato Crying Freeman. La storia è più o meno la stessa del fumetto (andatevi a leggere l’articolo sui manga): un vasaio cinese, tale Mr.Yu Hinomura (giuro che ne ho visti pochi di cinesi capelloni, ma si sa il mondo è bello perché vario) che fa un sacco di vasi, manco fossero della dinastia Ming o Ping.
Questo orrido tipo espone a una mostra e, guarda che jella, un tizio che è già morto ma non lo sa ancora, gli mette in un vaso una pellicola. Come ogni buona storia che si rispetti il suddetto tizio viene ammazzato brutalmente e il signor Yu (Mr. si usa per i laureati, che ne so se ‘sto scemo si è laureato in vasologia? Nessuno me lo ha detto e io lo chiamo solo signore) trova sta pellicola, la fa sviluppare e becca le classiche foto incriminanti per la banda dei cento otto dragoni (non si potevano solo chiamare draghi? Cazzo mi si è anchilosata la mano a scrivere il nome completo). I ferocissimi draghi (meglio così, è più corto) gli corrono appresso, lo pizzicano e gli pongono le classiche 2 alternative: o mangi la minestra o crepi dalla finestra. Ovviamente lui sceglie di mangiare la minestra e viene addestrato ad ammazzare con l’alito, con le caccole dei piedi, ed altre raffinatissime tecniche omicide. L’unico problema è che ogni volta che uccide costui piange (e stica aggiungerei io, ma poi il titolo sarebbe solo freeman, sai che palle, e poi cosa ci farebbero con tutto il merchandising sbagliato?).
Tornando al plot (no non ho cagato o peggio, vuol dire trama ‘gnuranti), l’amico che ha ricevuto in dono un invisibile tatuaggio di un drago su tutta la schiena, durante uno dei suoi vari ammazzamenti viene visto da una giovane giapponese, che tutto è tranne che giapponese (cesso è la parola più appropriata, sia come attrice che fisicamente, ma sicuramente è simpatica). A questo punto Lui (bella sta maiuscola alla Diabolik) la dovrebbe eliminare e fare un favore all’umanità, ma siccome è stronzo se ne innamora e allora la fa sua (si si, se la fa anche, ma volevo dire che la fa entrare nella banda e la rende moglie). Il signor Yu diventa il capo e l’orrido cesso giapponese diventa l’orrida moglie del capo stronzo, e vissero tutti stronzi, cessi, sfigati e contenti. Terminata la storia, che se non fosse raccontata da me potrebbe anche non essere male, passerei alla descrizione del tutto.
Memore del bellissimo manga vedo in videoteca la copertina di Crying Freeman, col faccione di culo di Marc Dacascos, un tizio che ha fatto 3 film di arti marziali, 3 capolavori di cagate pazzesche: Crying, Drive e l’altro neanche me lo ricordo (meno male).
Lo punto subito, caccio il grano e tutto contento decollo verso casa, sperando di vedere azione, trama e tette (non necessariamente in quest’ordine). Accendo la tv, pacchetto di sigarette al fianco e mega popcorn davanti; inserisco la cassetta nel videoregistratore e premo play. Il mio trattore si accende con un casino infernale e appare sullo schermo la sigla di testa (io inizio ad avere qualche dubbio, ma si sa “mai giudicare un libro dalla copertina”… bello stronzo chi ha inventato questo proverbio, in certi casi meglio essere ignoranti); la musichetta sembra fatta col 64 e pure male, ma soprassiedo, voglio vedere il film. Prima scena, appare il signor Yu coi suoi bei capelli mossi, mi inizio ad innervosire, ma fa niente, vediamo cosa succede. Prima scena di legnate, tutti picchiano tutti, mi si solleva il morale. Seconda scena di ceffoni, ma non è troppo simile alla prima?
Vabbè sono io che sono malato e continuo; arriva la modella pozzi-ginori made in Japan farlocca, o taroccata se preferite. Ma che cazzo, cos’è sto schifo. Questo strano essere osa pure spogliarsi, che schifo, peggio delle foto nude della Pausini. Scena finale che lascia dubbi su un possibile seguito (dubito, credo che abbiano arrestato tutto il cast, con l’accusa di oltraggio al pubblico pudore); tutti piangono, tutti muoiono, ma pochi recitano così male come Dacascos e Co. Al tutto si aggiungono anche i doppiatori a volte fuori sincrono (sicuramente su idea di Enrico Ghezzi a Fuoriorario). Neanche mi godo i titoli di coda, perché i popcorn hanno fatto harakiri e successivamente si sono gettati nel cesso per protesta.
Spengo il videoregistratore e mi chiedo: E ora? Tutti gli elettrodomestici iniziano a protestare, il telecomando della tv inscena un sit in coadiuvato da quello del vcr. L’unica cosa che riesco a dire è: ”Non è colpa mia, non lo sapevo, giuro che non la vedrò più”. Dopo dodici ore riesco a calmare gli animi, manco fosse la chiusura di Termini Imerese. Riassunto di tutta l’operazione: ho quasi rotto il videoregistratore, ho sedato l’incazzatura dei telecomandi dopo ore di trattative (promettendo di mettere Colpo Grosso almeno una volta alla settimana), e non ho mangiato i popcorn che si sono suicidati; il tutto perché? Per aver osato inserire una delle più grosse porcate della storia delle trasposizioni che esista: Crying Freeman. Il mio giudizio globale in due parole: UNA CAGATA.
Ciriciao gente.